Brindisi, 19/07/2006

Rigassificatore, le Associazioni sull'inchiesta per corruzione

L’inchiesta della Procura della Repubblica a Brindisi sulla questione del rigassificatore per accertamento di eventuali responsabilità penali sta dunque avendo eclatanti sviluppi.
Abbiamo infatti appreso che la locale procura ha emesso alcune informazioni di garanzia con le quale vengono ipotizzati reati di corruzione per atti dell’autorità portuale dell’epoca contrari ai doveri d’ufficio, consistiti “nel richiedere l’esclusione della procedura di valutazione di impatto ambientale delle opere annesse al rigassificatore da realizzare a Brindisi, esclusione motivata sulla base di valutazione e rilievi tecnici elaborati e materialmente redatti da consulenti tecnici della medesima British Gas.
Le nostre associazioni avevano lamentato le tante irregolarità che avevano segnato la procedura di autorizzazioni dell’impianto, irregolarità che non erano state tempestivamente rilevate in sede di giustizia amministrativa per mancato ricorso delle amministrazioni dell’epoca che avevano dato il consenso alla costruzione dell’impianto senza il coinvolgimento degli organi deliberativi e tenendo all’oscuro la pubblica opinione.
Mentre la Brindisi LNG, versione italiana della British Gas, mortificando ogni principio di democrazia, continua a portare avanti i lavori della colmata propedeutici alla costruzione del rigassificatore, fidiamo ancora una volta che il governo intervenga tempestivamente nelle debite forme in sede di autotutela. È bene che la giustizia penale faccia il suo corso per accertare in tutte le direzioni eventuali responsabilità penali, ma – come abbiamo sempre sostenuto - il caso di Brindisi impone che la politica e le istituzioni democratiche a tutti i livelli facciano senza ritardo tutto il loro dovere.

Italia Nostra, Legambiente, WWF, Coldiretti-TerraNostra, Fondazione “Dott. Antonio Di Giulio”, Fondazione “Franco Rubino”, Cobas, A.I.C.S., ARCI, Forum ambiente salute e sviluppo, Medicina Democratica, Comitato per la Tutela dell’Ambiente e della Salute del Cittadino, Comitato spontaneo cittadino “Mo’ Basta!”, Comitato Porta d’Oriente.