Brindisi, 24/07/2006
Ugc-Cisl: De Castro mette in crisi le micro-imprese
L’intenzione del ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Paolo De Castro, e di alcune organizzazioni datoriali storiche, di rideterminare la soglia minima per accedere agli aiuti Pac erogati dall’Agea rischia di mettere in crisi tutte le piccole imprese olivicole del settore agricolo.
L’iniziativa, che andrebbe ad aggiungersi ai problemi determinati dall’applicazione Decreto Ministeriale Mipaf dell’8 agosto 2004 – il quale stabilisce che per poter presentare la domanda per richiedere la fissazione dei titoli i produttori debbano avere una superficie minima di 30 are – rischia di mettere in crisi la maggior parte dei produttori del Meridione. Occorre rimarcare che questa decisione, ha escluso dalle provvidenze circa 250 mila produttori di olio concentrati in gran parte nel Mezzogiorno d’Italia.
A tutto questo si aggiungerebbe una eventuale rimodulazione della soglia minima per accedere agli aiuti Pac che, stando ai “si dice” escluderebbe dall’erogazione degli aiuti tutti i produttori destinatari di importi inferiori alla soglia di mille euro.
L’Ugc-Copagri non condivide questa idea che secondo il ministro non influirebbe sullo stato economico di aziende che percepiscono una manciata di euro. Tutto ciò è falso, dal momento che quei fondi, seppure esigui, rappresentano una boccata d’ossigeno importantissima per le mini-imprese, la maggior parte delle quali sono localizzate proprio a sud. Se quella che al momento è ancora una ipotesi dovesse avere corso i contraccolpi determinati potrebbero essere devastanti.
L’Ugc-Copagri è pertanto fortemente critica nei confronti di questa linea del governo, tra l’altro nemmeno richiesta dall’Unione Europea, poiché mette in discussione alcuni punti fondamentali quali: la tutela alla pari dignità di ogni agricoltore indipendentemente dalle dimensioni aziendali o dall’entità del reddito; la funzione indispensabile che tutte le attività agricole, piccole o grandi che siano, hanno in materia di tutela dell’ambiente e della conservazione del suolo, del paesaggio e delle tradizioni della ruralità ed infine il ruolo trasversale dell’agricoltura rispetto alla molteplicità degli interessi sociali oltre che economici dell’intera collettività.
Un ulteriore rischio è legato al fatto che l’esclusione dalle provvidenze per i piccoli agricoltori possa inficiare la corretta applicazione dei piani di sviluppo rurale in corso di redazione da parte delle Regioni.
L’Ugc-Copagri rimarca il fatto che la filosofia di fondo dello sviluppo rurale è un incentivo per la competitività e rappresenta un valore aggiunto per l’ambiente e il territorio di cui i piccoli produttori sono, a giusto titolo, custodi ed attori.
COMUNICATO STAMPA UNIONE GENERALE COLTIVATORI - AFFILIATA CISL
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