Brindisi, 28/07/2006
Emergenza Libano: corsa contro il tempo del PAM
Mentre si aggrava la situazione in Libano e continuano i combattimenti, un libanese su cinque si trova senza casa: per questo il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (PAM) è impegnato in una corsa contro il tempo per portare aiuti umanitari alla popolazione assediata del sud.
Questa mattina presto, sono partiti due convogli del PAM con aiuti urgenti per due località del sud del Libano ed è iniziato un ponte aereo umanitario dall’Italia alla regione.
“Si tratta di donne e bambini che non solo rischiano ogni giorno di essere bombardati e feriti, ma anche di avere sempre meno cibo e acqua a disposizione. Non c’è tempo da perdere, dobbiamo raggiungerli”, ha messo in guardia Amer Daoudi, Coordinatore per l’operazione d’emergenza del PAM in Libano.
I convogli di oggi si stanno dirigendo verso le città di Sidone e Jezzine, dove la popolazione è allo sbando. Il convoglio di otto camion per Jezzine trasporta 90 tonnellate di farina di grano del PAM, 15 tonnellate di carne in scatola e altri generi di prima necessità come coperte e ripari forniti da Medici senza Frontiere (MSF). Il convoglio di 10 camion per Sidone trasporta 18 tonnellate di cibo e comprende sei camion di generi inviati da UNRWA per i rifugiati palestinesi nei campi. Nei convogli ci sono anche medicine e attrezzature per ricoveri d’emergenza di UNDP, UNHCR, UNICEF e OMS.
Altri convogli sono previsti nei prossimi giorni. Il PAM sta lavorando il più rapidamente possibile per avere più camion e per trovare gli autisti disposti a viaggiare lungo strade pericolose. Preoccupano anche la scarsa disponibilità di carburante e l’aumento dei prezzi.
Il personale che ha viaggiato mercoledì nel primo convoglio umanitario delle Nazioni Unite diretto a Tiro racconta di una lunga serie di villaggi deserti e di piccole città affollate all’inverosimile di sfollati, senza denaro per poter comprare cibo e acqua. Le persone in fuga si sono trovate intrappolate nel traffico diretto a nord. La città di Tiro era stata oggetto di pesanti bombardamenti lo scorso mercoledì con ordigni che sono caduti vicino al convoglio ONU appena giunto a destinazione.
“Si sta preparando una catastrofe ancora peggiore, se non aiuteremo presto queste persone”, ha sottolineato Daoudi.
Oltre ai convogli, il PAM ha avviato oggi un ponte aereo umanitario con aerei Ilyushin-76. I primi aiuti in partenza dalla Base di Pronto Intervento Umanitario delle Nazioni Unite (UNHRD) di Brindisi, comprendono venti depositi prefabbricati e cinque generatori per il PAM. L’aereo atterrerà nella città siriana di Latakkia, da dove le merci verranno trasportate via terra a Al-Arida, alla frontiera siriana, centro di raccolta del PAM per tutti gli aiuti umanitari ONU. Gli aiuti saranno inviati in Libano con convogli scortati e targati NU. Domani è previsto un altro volo umanitario da Brindisi.
Il PAM è l’agenzia che coordina, per conto delle Nazioni Unite, la logistica dei trasporti degli aiuti per e all’interno del Libano. Il PAM necessita di 48 milioni di dollari per logistica e cibo e sollecita in particolare donazioni in denaro. Il valore della sola operazione per la logistica ammonta a 38 milioni di dollari. Il PAM prevede di consegnare sino a 12mila tonnellate di cibo e generi di prima necessità ogni mese e di gestire la flotta dei camion per conto delle agenzie ONU, le organizzazioni non governative e quelle internazionali.
A fronte del suo appello, le prime contribuzioni giunte al PAM sono di 90 tonnellate di farina di grano del governo libanese e 635.000 dollari dalla Spagna. Molti governi si sono impegnati a sostenere il PAM, inclusi Australia, Belgio, Danimarca, Commissione Europea, Germania, Italia, Svezia, Svizzera e Stati Uniti.
Il conflitto ha creato almeno 800.000 sfollati tra le macerie di infrastrutture e la scarsità di servizi e beni essenziali. Il PAM ha già iniziato a distribuire 25 tonnellate di biscotti ad alto contenuto energetico a 95.000 sfollati a Beirut e nei suoi dintorni.
Il PAM fornirà assistenza, prima di tutto, alle persone bisognose, compresi 95.000 sfollati che hanno trovato riparo nelle scuole e negli edifici pubblici di Beirut, 165.000 persone nella zone più duramente colpite nel sud del Libano e 50.000 delle circa 140.000 persone fuggite in Siria.
COMUNICATO STAMPA UNHRD - WFP
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