Brindisi, 28/07/2006
Rigassificatore, Associazioni: “strumentali inviti al dialogo”
C’è una cosa che la LNG e i suoi portavoce non vogliono capire e cioè che il presidente della Provincia Michele Errico, il Sindaco Domenico Mennitti e il presidente della Regione Nichi Vendola hanno ripetuto con toni diversi ma con eguale ed estrema chiarezza nelle piazze, sui teleschermi, alla testa dei cortei che non consentiranno mai la costruzione del rigassificatore nel porto a Capobianco. E quasi tutte le forze politiche hanno fatto scelta analoga durante l’ultima campagna elettorale amministrativa e successivamente nelle appropriate sedi istituzionali.
Ne discende che è impensabile un mutamento di tale scelte, prima di tutto per la serietà e la coerenza di chi le ha fatte e poi perché ci sono stati in tal senso precisi impegni con gli elettori e coi cittadini. La democrazia non è uno scherzo e le nostre associazioni lo vogliono ricordare. Risultano allora prive di qualsiasi fondamento le espressioni di esultanza di alcune sigle sindacali e di qualche uomo politico all’esito dell’incontro tra il sindaco Mennitti e i rappresentanti della Brindisi LNG che hanno solo lo scopo di accreditare il falso assunto secondo il quale si sarebbero verificate aperture in vista di trattative sulla questione del rigassificatore.
Ma di quale aperture si può parlare se come leggiamo dai resoconti stampa il sindaco Mennitti ha ribadito che “la presenza del rigassificatore in quel sito è ostativo per lo sviluppo della città” aggiungendo che “la sinergia tra Comune, Provincia e Regione è il nostro punto di forza”? Si spiega allora come a fronte delle citate strumentalizzazioni il presidente Errico e l’assessore regionale Michele Losappio abbiano sentito immediatamente il bisogno di ribadire che non ci può essere confronto se non c’è rinuncia preventiva da parte della LNG al sito di Capobianco, rinuncia che non c’è per quel “presupposto dogmatico” che abbiamo più volte denunciato secondo il quale l’impianto deve essere costruito assolutamente a Capobianco.
Diciamo allora all’opinione pubblica, agli amministratori locali e regionali e al governo centrale che le fantomatiche disponibilità al dialogo e la richiesta di ulteriori incontri sono uno strumento per fare apparire una realtà inesistente e per ritardare la traduzione da parte del governo dell’orientamento di risolvere in positivo la grave situazione venutasi a creare per le pesanti responsabilità delle passate amministrazioni e del precedente governo. Un orientamento che è il risultato di precisi impegni pubblicamente assunti durante l’ultima campagna elettorale politica da importanti leader del Centro-sinistra fra i quali l’on. Massimo D’Alema, l’on. Fausto Bertinotti, l’on. Pierluigi Castagnetti e l’on Ugo Intini nonché dallo stesso Presidente del Consiglio Romano Prodi che, richiestone, assicurò direttamente le nostre associazioni che il rigassificatore non si sarebbe mai fatto contro la volontà delle popolazioni interessate e delle istituzioni che le rappresentano.
Capiamo bene che la LNG ed i suoi sostenitori vogliono prendere tempo ma questo non è certo l’interesse di Brindisi e perciò chiediamo che il governo centrale metta fine ad una vicenda che impedisce al nostro territorio di percorrere le “nuove vie” democraticamente scelte.
Per risolvere in positivo la questione-Brindisi c’è una sola scelta eticamente doverosa, politicamente responsabile, democraticamente necessaria e giuridicamente corretta ed è quella dell’immediata rimozione del provvedimento autorizzativo dell’impianto. Una scelta che si può fare in due modi: con una rinuncia della LNG concordata col Governo e con la Regione se la società inglese vorrà passare dall’arroganza alla ragionevolezza ovvero, se ciò non sarà possibile, con un tempestivo intervento del Governo che, utilizzando i poteri di autotutela, annulli senza indennizzo per vizi procedurali l’autorizzazione, compiendo un atto sorretto anche da un’appropriata valutazione dell’interesse pubblico.
Italia Nostra, Legambiente, WWF, Coldiretti-TerraNostra, Fondazione “Dott. Antonio Di Giulio”, Fondazione “Franco Rubino”, Cobas, A.I.C.S., ARCI, Forum ambiente salute e sviluppo, Medicina Democratica, Comitato per la Tutela dell’Ambiente e della Salute del Cittadino, Comitato cittadino “Mo’ Basta!”, Comitato Porta d’Oriente.
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