Brindisi, 01/08/2006

De Giorgio (Cisl) sulla firma dell'accordo di programma

Il giorno 2 Agosto p.v. a Roma c/o il Ministero dello Sviluppo Economico si terrà la cerimonia per la sottoscrizione dell’Accordo di Programma per l’intervento di re-industrializzazione dell’area di crisi di Brindisi.
Dopo l’annuncio, in questi ultimi giorni si sono registrate una serie di dichiarazioni volte ad attribuirsi il merito per il raggiungimento dell’obiettivo su cui, da alcuni anni, si sono svolti confronti a vari livelli.
A nostro avviso, senza nulla togliere al ruolo delle Istituzioni e delle parti sociali, l’unico grande merito va attribuito ai lavoratori, i quali, con grande spirito di sacrificio, hanno sviluppato iniziative di mobilitazione e di lotta creando attenzione su un problema che a volte era caduto nel dimenticatoio.
Grazie alla loro tenacia e alle pressioni svolte nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni, oggi si stanno creando condizioni concrete per rilanciare gli investimenti industriali nel nostro territorio.
Pertanto è d’obbligo ricordare che il percorso dei lavoratori è iniziato nel lontano Febbraio 1998, quando, nonostante tutti gli impegni e gli accordi sottoscritti a livello di Governo, con Regione, Provincia e Comune prevedevano il reinserimento dei lavoratori Ex-EVC in tempi brevi.
Fu allora che nacque l’idea da parte delle OO.SS. e di Confindustria ad avviare il percorso per l’Accordo di Programma per la chimica.
Il 3 Maggio 1999 a Roma si sottoscrisse un verbale d’accordo c/o il Ministero dell’Industria in cui il Gruppo Celtica si impegnava a realizzare cinque progetti di re-industrializzazione per la ricollocazione di centotrentacinque dipendenti Ex-EVC.
Provincia, Comune e Regione, a loro volta, si impegnarono ad accelerare gli iter autorizzativi entro il 31 Dicembre 1999, ma il tutto si perse nel corso del tempo.
Per gli Ex-DOW, invece, le sofferenze sono iniziate nel Dicembre 2001 con la chiusura dell’impianto.
Successivamente fu sottoscritto a Roma il 17 Dicembre 2003 c/o la Presidenza del Consiglio dei Ministri un Verbale di Accordo che prevedeva la realizzazione di quattro investimenti da parte di un consorzio d’imprese per un valore complessivo di Cinquantadue Milioni di Euro, con una occupazione complessiva di circa duecento unità.
L’accordo prevedeva l’utilizzo dello strumento agevolato del contratto di programma, finanziabile attraverso il fondo unico, contestualmente all’avvio di rilevanti impianti energetici nell’area.
Gli investimenti sopraccitati nel Contratto di Programma costituivano un primo pacchetto di più ampi interventi da individuare in un apposito Accordo di Programma tra Governo Nazionale e Regione Puglia riguardante l’area di crisi industriale di Brindisi ed i settori produttivi della chimica e dell’energia.
Come si può notare, da questo breve riepilogo, la storia e la sofferenza che in questi anni hanno dovuto sopportare i lavoratori e le loro famiglie devono essere messi in risalto a differenza delle campagne di colore a cui si sta assistendo in questi giorni.
Gli unici a potersi e a doversi ergere a protagonisti sono, loro malgrado, proprio i lavoratori e le organizzazioni sindacali che hanno sostenuto, le iniziative volte al raggiungimento di questo importante obiettivo, non solo recuperando i ritardi istituzionali e della politica, ma facendo in modo di incanalare le iniziative nel rispetto degli accordi sottoscritti nel tempo volti a creare nuove opportunità di lavoro nel territorio in cui ricollocare i lavoratori Ex-DOW ed Ex-EVC.
La UST CISL di Brindisi, che da sempre si batte per lo sviluppo e la tutela dell’occupazione, si augura che questo sia solo l’inizio di una nuova era che veda l’area di Brindisi non come area di crisi, ma come volano di sviluppo industriale e di opportunità, per dare una risposta ai tantissimi disoccupati di cui questa provincia detiene un triste primato.
Infine, la CISL, auspica che i tempi di realizzazione degli investimenti siano i più rapidi possibili per consentire la ricollocazione immediata di tutti i lavoratori affinché si possa mettere fine al travaglio della mobilità e della cassa integrazione poiché non saranno più consentiti e giustificati ulteriori ritardi.

Segreteria UST CISL
Piero DE GIORGIO