Bari, 02/08/2006
Fitto: revocati gli arresti
Questa mattina il Gip del Tribunale di Bari ha accolto l’istanza dei miei legali, Francesco Paolo Sisto e Giulia Bongiorno, relativa alla revoca della misura di custodia cautelare ai domiciliari nei miei confronti e di dissequestro dei miei beni personali. Questo dovrebbe farmi tirare un sospiro di sollievo, invece mi rende ancor più arrabbiato di quanto non lo fossi il 20 giugno scorso.
E oggi ancor più del 20 giugno sono ansioso di capire quali fossero allora le esigenze di custodia cautelare e di sequestro dei beni e come siano miracolosamente venute meno.
Per il momento non mi resta che prendere atto che dopo 43 giorni non sono più considerato un criminale, non possiedo più quella “elevata capacità di delinquere” di cui mi si accusava, e, pur non avendo cambiato di una virgola il mio modo di fare politica e di rapportarmi con la gente, sempre miracolosamente non ci sono più le condizioni affinché io possa reiterare il reato di cui mi si accusava. Anzi, le tesi “sul merito” dei miei difensori vengono ritenute degne di considerazione.
Ho una unica certezza: se non fossi stato parlamentare sarei stato 43 giorni agli arresti domiciliari. Quindi un cittadino qualunque sarebbe stato 43 giorni agli arresti domiciliari. Mi auguro solo che la mia esperienza e la testimonianza che ho inteso portare con il mio discorso all’Aula di Montecitorio possano davvero essere utili ad aprire un serio dibattito sul ruolo e sull’uso della giustizia in questo Paese. Un Paese in cui è possibile che con estrema leggerezza e superficialità un cittadino venga sottoposto a restrizione della libertà personale, processato e condannato mediaticamente, colpito nella sua onorabilità personale e familiare e che poi, con altrettanta leggerezza gli venga detto che in realtà quella restrizione forse non era proprio necessaria.
COMNICATO STAMPA ON. RAFFAELE FITTO
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