Brindisi, 17/08/2006
Petrolchimico: Le preoccupazioni della U.S.T. CISL
Il Segretario Piero De Giorgio della Segreteria U.S.T. CISL di Brindisi con delega al settore industriale, condivide appieno le preoccupazioni espresse nel comunicato della RSU del Petrolchimico, in merito ai rinnovi dei contratti delle aziende appaltatrici che potrebbero mettere in discussione ulteriori posti di lavoro.
Questo allarme era già stato lanciato da tutte le organizzazioni sindacali di categoria e dalle Confederazioni CGIL-CISL-UGL-UIL in uno con la Confindustria dopo il completamento dell’investimento dei Turbo Gas e il licenziamento di molti lavoratori.
Evidentemente questo settore industriale non interessa più a nessuno, in particolare alle istituzioni locali che a fronte delle denunce esternate si sono completamente disinteressate.
A Brindisi tiene sempre banco la questione del Rigassificatore che probabilmente sottrae l’attenzione a queste nuove emergenze, ma a nessuno, volutamente è venuto in mente, che in attesa del nuovo, questo investimento avrebbe potuto salvaguardare tante famiglie.
Molti non conoscono o fanno finta di non conoscere la realtà di questo settore, e la professionalità acquisita dai lavoratori, così come non si sa che tanti dei lavoratori licenziati non hanno potuto usufruire neanche degli ammortizzatori sociali,
maa nessuno si chiede come fanno questi a campare senza nessuna forma di reddito, lo stesso dicasi per i tanti disoccupati.
E’ strano che in questo periodo nel petrolchimico, in mancanza di nuovo lavoro, venga messa in discussione la stabilità delle imprese locali attraverso l’inserimento di aziende esterne per i rinnovi dei contratti di manutenzione.
Forse è la nuova politica dell’ENI che in una propria logica di centralizzare o razionalizzare alcuni servizi, irresponsabilmente o inconsapevolmente, rischia di smantellare l’attuale sistema che sino ad oggi ha garantito, seppur con qualche difficoltà, la sopravvivenza dell’imprenditoria locale.
Infatti tutte le imprese che operano all’interno del petrolchimico, aventi un contratto di manutenzione con capitolato ed un elenco prezzi uguale per tutti, sino ad oggi garantivano un minimo di tranquillità lavorativa ai dipendenti,
per cui diventa incomprensibile il tentativo di inserire imprese esterne che operano con il sistema “del mordi e fuggi” e lo è ancor di più quando queste vengono da altri territori dove Eni è presente e dove esiste un sistema di tutele per le imprese locali.
Pertanto diventa legittima la preoccupazione manifestata dalla RSU delle imprese del petrolchimico, poiché se questo nuovo sistema dovesse andare in porto, non ci saranno più tutele occupazionali per i lavoratori.
COMUNICATO STAMPA SEGRETERIA U.S.T. CISL
|