Brindisi, 19/08/2006
Cobas: Basta ai ricatti delle aziende, più sicurezza nei cantieri
La Confederazione Cobas di Brindisi esprime cordoglio alle 2 famiglie
di Francavilla Fontana rimaste senza padre e senza marito a causa di
un incidente del lavoro accaduto in un oleificio di Monopoli e ritiene
queste 2 morti un assassinio che rimarrà quasi sicuramente impunito.
Il sindacato Cobas scriveva giorni fa nel comunicato stampa relativo
alla morte dell' operaio di Mesagne ,Mingolla ,all'interno dello
stabilimento Ilva di Taranto che ci sarebbero state altre morti sugli
ambienti di lavoro perchè il ricatto e le condizioni di lavoro sono
peggiori oggi di 30 anni fa e che riconducono ad una sorta di moderna
schiavitù.
Grandi e piccole aziende fanno del risparmio sulla sicurezza e tutela
della salute dei lavoratori un presupposto per continuare a produrre,
come nel caso della Ilva a Taranto,che realizza quotidianamente un
ricatto sotto gli occhi di tutti.
Se il ricatto occupazionale continuerà a funzionare, di morti sul
lavoro ce ne saranno sempre di più quindi è necessario oggi
realizzare una inversione di tendenza:
Mettere al primo posto la vita dei lavoratori condizione
irrinunciabile per ottenere questo risultato.
Basta con la ipocrisia di chi di fronte a questi episodi si allarma ma il giorno dopo continua a stare dalla parte dei forti, che del
bisogno di lavoro fanno leva per procurarsi maggiori ricchezze.
Organizziamoci come lavoratori,con maggiore forza e determinazione,
per tutelare la nostra vita chiedendo alle aziende di appartenenza il
rispetto delle leggi.
Quando ci fossero ritorsioni da parte dei datori di lavoro,la
società che si definisce civile dovrebbe mostrarsi unita e combattere
per sostenere le ragioni dei deboli.
Roberto Aprile
CONFEDERAZIONE COBAS BRINDISI
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