Brindisi, 24/08/2006
CISL UIL UGL contro il Presidente della Provincia Errico
Mentre il Presidente della Provincia Errico riprende le sue ormai consuete filastrocche contro il rigassificatore della Brindisi Lng – che giustamente il Governo Prodi intende realizzare, essendo già state concesse tutte le autorizzazioni necessarie – i fatti della cronaca quotidiana dimostrano, se pure ve ne fosse ancora bisogno, la drammatica inconsistenza delle ipotesi di sviluppo perseguite dalla Amministrazione provinciale che per il territorio vorrebbe un “nuovo modello di sviluppo”.
Turismo ? Quello che in alcuni Comuni sulla costa sconta una drammatica insufficienza di servizi idrici e fognari, denunciata con forza fra gli altri dal Presidente Marketing Puglia e della locale Confindustria Massimo Ferrarese ? O il turismo passeggeri e crocieristico che vede un drammatico crollo nel settore del porto del capoluogo ? Ma su questi argomenti – che penalizzano in maniera drammatica l’immagine della nostra terra - il Presidente della Provincia non dice una sola parola, mostrando come i suoi disegni siano solo vuote declamazioni, prive purtroppo di ogni consistenza tecnica, progettuale e politica.
E su quello che sta accadendo alle aziende dell’indotto, sia del petrolchimico che energetico, con il rischio reale che molte di esse siano spazzate via con la perdita di centinaia di posti di lavoro, il Presidente della Provincia non ha nulla da dire e da proporre ? Come intende intervenire nei confronti dell’ Eni ? O coltiva la segreta e inconfessata speranza che crolli la chimica a Brindisi, come a Porto Marghera, in maniera tale da trasformare gli operai e i tecnici del settore in nuovi disoccupati.
Si disilluda allora il notaio Errico: la chimica a Porto Marghera, come del resto a Brindisi, sarà difesa in logiche di mercato e di ecosostenibilità dai sindacati nazionali e locali, dal Ministro Bersani e da tutti coloro – lavoratori, docenti universitari, imprenditori, banchieri, giornalisti – che hanno a cuore le sorti di un settore strategico dell’industria italiana.
Il sindacato non vuole limitarsi a denunciare l’inconsistenza del programma di sviluppo del Presidente Errico, che fino ad oggi nulla ha sviluppato, ma avanzare precise proposte, incominciando peraltro a chiedere ai partiti della sua maggioranza di prendere pubblicamente le distanze da certi disegni presidenziali.
Perciò, cosa aspetta la Provincia a dotarsi di un vero Programma strategico come quello che la vicina Provincia di Lecce ha messo a punto e presentato da mesi con il concorso del partenariato sociale ? E dove sono i piani di rilancio selettivi dell’agricoltura della zona che solo dalle frigorie del rigassificatore avrebbero grandi e ineguagliabili opportunità di sviluppo con la creazione di un distretto del freddo ? E dove sono i grandi piani di promozione turistica di Brindisi sui mercati internazionali delle vacanze e del tempo libero ? E il Castello Alfonsino nel porto del capoluogo – restaurato con fondi dell’Unione Europea – perché è di nuovo abbandonato senza alcuna utilizzazione ? E quanti posti di lavoro diretti e indiretti creerà l’insediamento di Corsi di laurea dell’Università di Lecce presso la Cittadella della ricerca ? O forse il Presidente Errico si illude che il recente accordo di programma sottoscritto a Roma e strappato con dure lotte dal sindacato serva a lenire la disoccupazione di massa a Brindisi ?
Insomma, il Presidente della Provincia vuole prendere atto che si è in presenza di un clamoroso fallimento di ogni ipotesi di sviluppo “vedi S.teresa” alternativo a quello industriale imperniato su chimica, aeronautica ed energia, che sino ad oggi ha consentito a Brindisi di inserirsi a pieno titolo nei grandi circuiti dell’economia italiana e internazionale ?
Il mondo economico brindisino chiede ormai da tempo e in forme pressanti una svolta profonda e radicale nelle scelte di sviluppo perseguite dagli Enti locali che, se mai riusciranno a diventare concrete, potranno essere solo aggiuntive e giammai sostitutive di quelle fondate invece sulla grande industria e il suo indotto.
Ma questo, forse, gli amministratori improvvisati non lo comprendono bene e sino in fondo.
Le Segreterie Territoriali
CISL – UIL – UGL
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