Latiano, 06/09/2006

Montesardi (IdV) interviene sulle dichiarazioni di Curto eSaccomanno

Riportiamo integralmente un intervento di Filomeno Montesardi, Consigliere Comunale di “Italia dei Valori”

Egregio direttore,
l’intervento del Consigliere Ragionale Saccomanno e l’immediata, stizzita replica del Sen. Curto, mi inducono a esprimere, da avversario politico di entrambi, alcune brevi considerazioni sul dibattito politico che affronta un problema comune alla maggior parte di partiti.

Va innanzitutto riconosciuto al Consigliere Saccomanno di aver preso atto della progressiva ed inesorabile disaffezione dei militanti di entrambi gli schieramenti purtroppo, dalla vita interna dei partiti. Oramai la partecipazione si limita alle campagne elettorali, esse stesse sempre meno “sentite”, poiché le candidature, a tutti i livelli. sempre più spesso non sono espressione dell’impegno sul territorio, ma sono “subite” dal territorio. Da qui la necessità di sperimentare altre vie che conducano comunque a un impegno, non solo politico, che torni ad essere coinvolgente per dare una risposta a quella “Teoria de Bisogni” che, pur teorizzata all’inizio degli anni ottanta nell’imminenza della caduta del comunismo, è ben lungi dal ricevere una concreta, seppur parziale, attuazione.
La via prospettata del Consigliere Saccomanno, certamente non nuova - basti ricordare tra i tanti illustri precedenti il “Movimento per l’Ulivo” di Prodiana memoria — è indubbiamente meritevole di essere condivisa ed è appunto quella che Noi di Italia dei Valori della provincia di Brindisi stiamo percorrendo con il sostegno del Sen. Caforio e del neocordinatore nazionale On. Bellisario, entrambi convinti assertori della necessità di sperimentare nuovi percorsi, indispensabili per superare la gravissima “crisi vocazionale” che affligge, seppure in maniera diversa, tutti i partiti.
Al contrario, non mi pare condivisibile ricondurre, come ha fatto il Sen. Curto, la disaffezione ad un un “uso improprio” del potere politico e gestionale perchè, se cosi fosse, si sarebbe dovuta verificare una “transumanza” da una parte all’altra degli schieramenti che in realtà non vi è stata; né mi pare utile alla soluzione del problema l’accusa, a posteriori, per quel che non si è fatto: occorre infatti essere propositivi per il presente piuttosto che colpevolizzare il passato. Gli alibi, in politica, non servono a nulla e a nessuno; l’elettorato non accetta giustificazioni di sorta.
Tra le varie affermazioni rese dal Sen. Curto ve n’è una però che è patrimonio comune della attuale classe politica senza alcuna distinzione di appartenenza: è la pretesa di togliere persino l’uso della parola a colui il quale si è impegnato in una battaglia politica e l’ha persa. Il “Vae victis” di antica memoria è tornato ad essere più che mai attuale in entrambi gli schieramenti e questo costituisce senz’altro una delle ragioni per cui si allontanano dalla vita dei partiti tanta persone perbene, disgustate da questa perenne resa dei conti pervicacemente attuata dai cd. “vincitori” che sono i primi responsabili della fuga dai partiti a del degrado della Politica.

Filomeno Montesardi
Consigliere Comunale di “Italia dei Valori”