Ostuni, 11/09/2006
Coltellate ad un pizzaiolo. Arrestati padre e figlio
A mezzanotte tenta di uccidere a coltellate pizzaiolo
ostunese. All’alba finisce in manette.
È mezzanotte. Le due centrali operative del Commissariato
di PS di Ostuni e della Compagnia Carabinieri di Fasano
ricevono su 113 e 112 un’urgente richiesta di intervento
per un accoltellamento avvenuto all’interno della pizzeria
Il pozzo dei desideri di Ostuni, via Cattedrale.
La segnalazione è anonima ma il tenore della conversazione
fa intendere che non c’è tempo da perdere; così giungono
sul posto alcune Volanti del Commissariato e Gazzelle
dell’Arma di Ostuni e di Fasano: all’interno del
ristorante, due individui si erano presentati alcuni
minuti prima - e dopo un breve litigio con "Tonino il
Pizzaiolo" (Antonio Baiano, trentottenne di Pozzuoli) -
uno di loro aveva estratto un coltello dalla tasca
trafiggendo per ben tre volte il malcapitato sia alla
spalla che alla schiena.
Solo la pronta reazione della vittima aveva forse evitato
la recisione di arterie importanti o il trafiggimento del
polmone.
L’uomo è fortunato: in ospedale suturano le sue ferite coi
punti, con una prognosi iniziale di 15 gg.
Nel frattempo gli organi inquirenti, dopo pochi attimi per
coordinare le ricerche, iniziano le indagini fianco a
fianco, battendo palmo a palmo la Città Bianca alla
ricerca di indizi, confidenze ed elementi utili a
risolvere il caso.
Sono quasi le due quando una pattuglia dell’Arma blocca in
centro un uomo, il volto tumefatto da una recente
colluttazione. La sua maglia è perfettamente pulita ma nei
pantaloni sono ben visibili gocce si sangue fresco.
Nel frattempo, presso il Commissariato di PS, gli Agenti
hanno in custodia suo figlio diciassettenne, anch’egli
gravemente indiziato per il ferimento di qualche ora
prima.
Le ricerche non risparmiano il tratto costiero, la
periferia della città, e perfino i cassonetti per la
raccolta dei rifiuti vengono ispezionati alla ricerca di
indizi: proprio uno di questi restituirà a Carabinieri e
Polizia una maglia bianca intrisa di sangue rappreso. Il
sangue della vittima.
Il cerchio si stringe attorno ai due: sulla spiaggia di
Gorgognolo, intanto, gli investigatori sequestrano un
coltello a serramanico, che poi sarà riconosciuto dai
testimoni come quello conficcato nel corpo di Baiano.
Sono le tre di notte: A.F. (ostunese di 38 anni) ed il
figlio diciassettenne L.F., vengono dichiarati in stato
d’arresto per concorso in tentato omicidio e porto abusivo
di arma bianca. Per distrarre le indagini avevano entrambi
tentato "invano" di cambiarsi d’abito.
Per l’uomo si aprono le porte del carcere di Brindisi,
mentre il giovane viene affidato alla madre, ma in regime
di arresti domiciliari.
Coordinano le indagini la Procura di Brindisi e quella per
i Minorenni di Lecce. Decisivi per il processo saranno gli
esami del DNA tratto dal sangue e le impronte digitali
presenti sul coltello in sequestro.
Oltre al prezioso contributo dei cittadini-testimoni, vero
protagonista di questo successo investigativo è stato il
coordinamento tra le due Forze di Polizia in campo: la
Polizia di Stato e l’Arma dei Carabinieri, guidate dal
dott. Eliseo Nicolì e dal Tenente Filippo Vanni.
COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO CARABINIERI DI FASANO E
COMMISSARIATO DI OSTUNI
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