Oria, 12/09/2006
Bamba: 18 arresti dei CC per droga e rapine
L’indagine, convenzionalmente denominata “BAMBA”, veniva avviata a seguito del decesso per overdose di Giuseppe RE, avvenuto in Oria il 30 ottobre 2004.
La sostanza stupefacente rinvenuta nei pressi del defunto, consistente in grammi 2,5 di eroina “brown sugar”, ancora allo stato solido, induceva gli investigatori del Nucleo Operativo e Radiomobile di Francavilla Fontana, a sostenere che lo spacciatore presso il quale RE si era rivolto trattava stupefacente dalle ottime potenzialità, confezionando dosi di almeno 5 grammi.
Una prima attività di indagine permetteva di restringere il cerchio degli spacciatori su cui indagare, indi per cui le investigazioni venivano rivolte nei confronti degli individui presso i quali RE era solito acquistare l’eroina, che sono stati escussi a sommarie informazioni.
Nello stesso periodo si verificano ad Oria alcune rapine in danno di esercizi commerciali prima delle quali quella perpetrata il 13 novembre 2004 presso il supermercato “Eurospin”. Poi quella tentata il 4 dicembre 2004 in danno di un piccolo supermercato della periferia oritana.
Nel corso delle indagini, avviate distintamente per ognuno dei procedimenti suindicati, emergeva come gli stessi soggetti fossero dediti alla commissione di reati in materia di sostanze stupefacenti e contro il patrimonio (furti e rapine). Per quanto riguarda i furti degli autoveicoli il gruppo delinquenziali prediligeva autovetture di piccola cilindrata, ben più facili da “aprire” rispetto alle ammiraglie, tant’è che si era quasi creata la favolosa leggenda della “banda della Uno” in ragione dei numerosi furti di auto di quel tipo posti in essere durante il periodo di indagine.
I procedimenti penali venivano così convogliati in unico procedimento le cui indagini venivano coordinate dal Sost. Proc. Dr Pierpaolo MONTINARO.
La tentata rapina ad un esercizio commerciale addebitata a De Virgilis e Fullone grazie anche alla descrizione di un anonimo al 112.
In quella circostanza una donna chiamò il 112 segnalando la rapina in atto e la descrizione degli malviventi. I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile e della Stazione di Oria arrivarono solo pochi minuti dopo che i due si erano allontanati a bordo di una Fiat UNO.
Relativamente ai reati contro il patrimonio, veniva individuato un gruppo organizzato di almeno quattro individui, tra i quali DE VIRGILIS, FULLONE e MARSELLA, nonché almeno un altro individuo rimasto allo stato sconosciuto, dedito alla commissioni di rapine in danni di piccoli esercizi commerciali e furti di automezzi, delitti commessi mediante l’uso di armi.
Per quanto riguarda invece i reati in materia di sostanze stupefacenti, sono emerse condotte criminose poste in essere sia in maniera autonoma che in concorso tra gli indagati.
Le indagini hanno permesso altresì di individuare diversi canali di rifornimento di svariate tipologie di stupefacenti (hashish, marijuana, eroina e cocaina).
Le intercettazioni telefoniche, venivano suffragate dai sequestri di stupefacente avvenuti nel corso delle indagini, dai servizi di o.c.p. (osservazione – controllo – pedinamento) e dalle dichiarazioni rese da persone informate sui fatti; tutto ciò permetteva di individuare preganti indizi di colpevolezza a carico degli indagati.
L’attività è il frutto di una serie complessa di sforzi investigativi, che vanno dai servizi di Osservazione, Controllo e Pedinamento all’assunzione di sommarie informazioni da persone informate su fatti e circostanze pertinenti alle indagini, finanche all’analisi dei trascorsi penali degli indagati, se è vero come è vero che “il lupo perde il pelo ma non il vizio”, fino ad arrivare ad un consistente numero di riscontri oggettivi quali arresti in flagranza di reato,(proprio quelli di MARSELLA e DE VIRGILIS numerose segnalazioni amministrative (oltre venti) ex art.75 legge 309/90 ed ingenti sequestri penali ed amministrativi di sostanze stupefacenti di vario tipo (eroina soprattutto, ma anche hashish e marijuana), ritenuto tale atteso il lungo periodo di indagine e le ripetute cessioni nel tempo, desumibili dai innumerevoli contatti monitorati tra gli “spacciatori” e gli almeno venti tossicodipendenti individuati ed escussi.
“BAMBA”: i nomi degli arrestati:
1. ANDRIANI Valentino, 21 anni di Oria; - ristretto in carcere a Brindisi
2. ANDRIANI Massimiliano, 20 anni, di Oria; catturato a Desio (Mi) ed ivi agli arresti domiciliari
3. ARIANO Francesco, 29 anni di Oria; - ristretto in carcere a Brindisi
4. CALO’ Giuseppe, 27 anni di Oria; agli arresti domiciliari in Oria
5. CARPITELLA Stefano, 23 anni di Oria; agli arresti domiciliari in Oria
6. D’AMURI Domenico, 35 anni di Oria; - ristretto in carcere a Brindisi
7. DE VIRGILIS Giuseppe, 30 anni di Oria; - catturato in Oria e ristretto in carcere a Brindisi;
8. DE TOMMASO Luca, 33 anni di Oria; - ristretto in carcere a Brindisi
9. EPIFANI Claudio, 37 anni di Oria; - ristretto in carcere a Brindisi
10. FULLONE Giuseppe, 27 anni di Oria; catturato a Castrezzato (Bs) e ristretto in Carcere a Brescia
11. LETIZIA Antonio, 24 anni di Oria; militare a Piacenza e ristretto agli arresti domiciliari in Oria
12. LODESERTO Salvatore, alias Bin Laden, 25 anni di Oria; - ristretto in carcere a Brindisi
13. MARSELLA Stefano, 27 anni di Manduria; - ristretto in carcere a Brindisi
14. NARDELLI Dario 25 anni di Latiano; - ristretto in carcere a Lecce
15. NARDELLI Giovanni 32 anni di Latiano; - catturato a Trinitapoli ristretto in carcere a Foggia
16. PASULO Giuseppe, 25 anni di Oria; - ristretto in carcere a Brindisi
17. SIMONE Pierpaolo 22 anni di Latiano, catturato a Latiano e ristretto in carcere a Brindisi
18. TRENTINO Valerio, nato a Grottaglie il 19.1.1982, residente ad Oria in vico Gioberti n.17 – agli arresti domiciliari in Oria
La stessa attività di indagine svolta, inoltre, ha permesso di individuare e scoprire un episodio di “morte come conseguenza di altro delitto”, il tragico punto di partenza di tutta l’attività di indagine che, oltre a far luce proprio su questo episodio, ha permesso di individuare gli illeciti traffici tenuti da Salvatore LODESERTO e dagli altri indagati.
Tale ipotesi di reato è stata contestata nei confronti del predetto LODESERTO, il quale è stato accertato essere stato lo “spacciatore” che aveva venduto “eroina” a Giuseppe RE, che decedeva poco dopo averla assunta a seguito di malore per “overdose”. Episodio avvenuto il 30 ottobre 2004.
Giuseppe RE, tossicodipendente già emerso nel corso di pregresse attività investigative, decedeva per overdose di sostanza stupefacente del tipo “eroina”. Al fine di individuare lo spacciatore che gli aveva venduto la dose letale, venivano escussi coloro i quali erano solitamente visti insieme al ragazzo. Nella circostanza si aveva modo di ricostruire le ultime giornate del defunto e di comprenderne le sue abitudini e tendenze.
Il defunto, negli ultimi mesi, era stato assente da Oria per via della sua professione di operaio, che lo portava a svolgere dei periodi di trasferte in varie città di Italia ed all’estero (Francia), come nell’ultimo periodo. Infatti, dopo una permanenza di poco meno di un mese in quest’ultima nazione, rientrava in patria pochi giorni prima del suo decesso. Proprio l’escussione dei testi così individuati ed il riscontro dei tabulati riportanti il traffico delle utenze in uso a Salvatore LODESERTO e Giuseppe RE, facevano si chè tutte le indicazioni portassero inequivocabilmente le responsabilità della cessione della dose fatale al ragazzo in capo al primo, meglio conosciuto in paese con lo pseudonimo di “Bin Laden”.
Solo pochi giorni addietro l’arresto di Giuseppe PASULO dopo la denuncia della sua stessa mamma. L’ultima Mamma Coraggio in ordine di tempo, che al suo dramma aveva fatto il callo, ormai. Ancora uno scenario poco abbiente sullo sfondo di un’altra vicenda di miseria, di disperazione e di sconforto. Così come quello che lo scorso anno portò i genitori di Giuseppe DE VIRGILIS a denunciare le stesse paure e le stesse angosce. Due ragazzi accomunati dallo stesso nome di battesimo: un nome che sarebbe dovuto essere una garanzia sul rispetto che avrebbero portato ai rispettivi genitori. Un’assicurazione sulla devozione per loro che portavano il nome del papà per antonomasia nel ricordo cristiano di ognuno di noi. Invece, per una squallida coincidenza, sono stati arrestati insieme, anche se il primo per spaccio di sostanze stupefacenti ed il secondo perché ritenuto appartenere ad un’associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati contro il patrimonio, forse proprio per recuperare somme di denaro necessarie per l’acquisto di droga. Piccoli obiettivi quelli di quel gruppo predatorio che alla fine del 2004 aveva gettato nello scompiglio l’intera comunità oritana. La politica del “mordi e fuggi” e del “pochi maledetti e subito” quella scelta da Giuseppe DE VIRGILIS, Giuseppe FULLONE (si, anche lui Giuseppe!) e da Stefano MARSELLA, nonché da altri individui che le indagini, purtroppo, non hanno permesso di individuare. Forse troppo scaltri o, più semplicemente, solo più fortunati.
DE VIRGILIS e PASULO, che già avevano in comune il nome, appunto, ed un altro ignobile reato, quello del tentativo di estorsione nei confronti dei propri genitori. Richieste di denaro per acquistare droga e alcool perché, probabilmente, gli introiti derivanti dallo spaccio e dalle rapine non bastavano più neanche a quello.
Nel corso di pochi mesi, da ottobre 2005 a febbraio 2006, Francesco ARIANO è stato tratto in arresto per due volte, sempre per reati concernenti le sostanze stupefacenti. La prima volta addirittura perché trovato in possesso di oltre mezzo chilo di hashish, in due panetti.
Duro colpo quello inferto dai Carabinieri all’illecito traffico di sostanze stupefacenti in città. La scoperta dei Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Francavilla Fontana ad Oria a poco meno di un mese dall’occasione in cui gli stessi si spinsero sino ad Ostuni dove rinvennero una vera e propria piantagione in serra, era stata intervallata da altre segnalazioni alla Prefettura di giovani tossicodipendenti.
Nel corso delle attività, ivi compresa quella info-investigativa propria dei Reparti dell’Arma, si veniva a conoscenza che la sostanza stupefacente consumata in Oria e nei Comuni limitrofi, poteva provenire proprio dalla città del “corteo dei rioni”, ove si presupponeva che Francesco ARIANO avesse modo di contribuire al bilancio familiare con i proventi dello spaccio di hashish. Il controllo del ragazzo, in ottobre, si rese necessario ed urgente in seguito ad una segnalazione al 112, probabilmente di uno stesso tossicodipendente, che confermava le notizie apprese confidenzialmente dai Carabinieri. Al termine della perquisizione domiciliare cui fu sottoposto Francesco ARIANO, in effetti, vennero rinvenuti in una veranda di pertinenza dell’abitazione, i due panetti di hashish, per circa 550 grammi, ancora confezionati ed una parte di un terzo panetto, già in fine e residuo dell’attività di spaccio dello stesso ragazzo.
Inoltre venivano rivenuti attrezzi, materiali e bilancini di precisione, che confermavano le supposizioni investigative circa la fiorente attività di spaccio avviata e portata avanti da Francesco ARIANO. Lo stesso, inoltre, venne nuovamente arrestato nel febbraio di quest’anno. In questa occasione, sempre per detenzione ai fini di spaccio, al ragazzo furono sequestrati, solo pochi grammi di hashish, ma l’occasione fu propizia per confermare il pericolo di reiterazione del reato già contestatogli.
COMUNICATO STAMPA
Regione Carabinieri Puglia
Compagnia di Francavilla Fontana
Nucleo Operativo e Radiomobile
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