Roma, 15/09/2006

Inchiesta Rigassificatore: i Pm al Ministero. Acquisita altra documentazione

Dopo le perquisizioni, i sequestri e gli avvisi di garanzia dello scorso maggio, la Procura di Brindisi nei giorni scorsi ha inviato a Roma i PM De Nozza e Anastasia, titolari dell’inchiesta sulla Brindisi Lng.
I due Magistrati, accompagnati dal capo della Digos Dott. Zingaro, hanno avuto un incontro con i funzionari del ministero che avviarono le pratiche del progetto di costruzione di un rigassificatore che la società inglese British Gas intede costruire all’entrata del porto di Brindisi in località Capobianco.

L’incontro è servito ad analizzare in ogni minimo particolare l’iter seguito dagli Uffici del Ministero per autorizzare il progetto inglese.
Con i funzionari ministeriali, i magistrati brindisini hanno approfondito alcuni aspetti della vicenda cercando di delineare un quadro quanto più completo possibile.
De Nozza ed Anastasia hanno acquisito altri documenti che andranno ad arricchire la notevole mole di materiale già sequestrata ed in possesso degli investigatori.

Nel corso dell'inchiesta - lo ricordiamo - sono stati emessi tre avvisi di garanzia a carico di David Robottom (già amministratore della Brindisi Lng), Franco Fassio (amministratore delegato British Italia) e Giacomo Magliano (direttore dei lavori Fincosit). Si contestano violazioni al Decreto Ronchi (art. 51 e 51 bis: avvio dei lavori senza preventiva bonifica e realizzazione di discarica abusiva), il Testo Unico sull'Urbanistica (art. 44: avvio dei lavori in assenza di autorizzazioni amministrative) ed il codice della navigazione (per i lavori di colmata attualmente condotti a Capobianco con l'ausilio di chiatte). Risultano indagati anche Donato Caiulo (funzionario Autorità Portuale di Brindisi) e Mario Ravedati (Ex Presidente autorità) ai quali si contesta il reato di concussione in relazione alla procedura sostitutiva della V.I.A..

Va.Ga.

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