Brindisi, 07/10/2006
CDR nelle centrali? Confartigianato contraria
L’ipotesi che vedrebbe utilizzare il CDR nella Centrale Enel “Federico II” ci trova nettamente contrari per una serie di motivazioni sia di ordine tecnico che di necessità di tutela dei sacrosanti diritti del territorio e della popolazione. Non è più concepibile che Brindisi resti ferma al ruolo di pattumiera d’Italia. La prospettiva di vedere arrivare a Cerano le ecoballe di CDR provenienti dalla BAT per volontà suprema, come pare, del presidente della Regione Nichi Vendola, nella sua funzione di Commissario straordinario per l’emergenza ambientale, ci trova completamente dissenzienti. Una politica di tutela e valorizzazione del territorio, esattamente ciò che Confartigfianato intende promuovere e avallare nell’interesse dei cittadini e delle aziende, va in netto contrasto con il progetto del CDR da bruciare a Brindisi. Sconcerta il fatto che fino ad oggi questa ipotesi non sia stata affatto smentita in maniera chiara e inequivocabile da parte delle Istituzioni ed in particolare dalla Provincia di Brindisi che ha competenze specifiche proprio in tema ambientale. La tutela della salute pubblica rientra, infatti, nei compiti specifici dell’Amministrazione pubblica, pertanto ci attendiamo impegni concreti su questo argomento specifico poiché non ci sono elementi tecnici in grado di rassicurarci in termini di garanzie per l’ambiente e per la salute dei cittadini dall’impiego di CDR come combustibile aggiuntivo da utilizzare nella Centrale di Cerano. Facciamo nostre pertanto le perplessità formulate nei giorni scorsi dal capogruppo di An alla Provincia di Brindisi, Maurizio Friolo, e da un esponente dell’Udc di San Pietro Vernotico, l’avvocato Rizzo. Non è ipotizzabile che su problemi così importanti ci si possa fidare di un semplice studio di parte, senza avere riscontri scientifici oggettivamente confrontabili. La questione non va neppure affrontata proprio per la mancanza di tali dati. E poi anche perché sul piano di principio il Governo nazionale e quello regionale non possono ricordarsi di Brindisi soltanto per farci dono di impianti inquinanti e di rifiuti. Il nostro territorio merita una diversa considerazione e un altro trattamento.
COMUNICATO STAMPA CONFARTIGIANATO (05.10.2006)
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