Brindisi, 09/10/2006
Dimissioni da vicepresidenza: le precisazioni del consigliere Brigante
La notizia apparsa in data odierna sul “Nuovo Quotidiano di Puglia”, parzialmente infondata, mi induce ad esprimere alcune brevi considerazioni al fine di chiarire la mia posizione in merito alla vicenda che ha determinato le dimissioni dalla carica di Vice-Presidente del Consiglio Comunale.
Preliminarmente intendo precisare: che le mie dimissioni sono state rassegnate a mezzo lettera del 28/09 u.s. consegnata al Presidente del Consiglio; che in tale missiva significavo al Presidente le ragioni per le quali mi dimettevo, senza avvalermi dei “classici motivi personali”; che per quanto riguarda il Consiglio Comunale, mi riservavo di informare tutti i colleghi nel corso della prima seduta utile.
Invero, durante l’ultima seduta del Consiglio Comunale, in occasione della discussione relativa alle modifiche dello Statuto Comunale ha avuto luogo un dibattito, a mio avviso, incondivisibile ed infondato. A tale proposito, ritengo doveroso sottolineare che la delibera di chè trattasi, riguardava, sostanzialmente, l’adeguamento del nostro Statuto Comunale al Decreto Legislativo n. 267/2000, oltre ad alcune integrazioni che sono state più volte discusse e chiarite in Conferenza Capigruppo in occasione delle numerose riunioni che si sono svolte a tal uopo.
Orbene, nel corso dei diversi incontri, ai quali la sottoscritta ha partecipato, non sono state presentate istanze da parte dei diversi gruppi politici, semmai è stata sollevata qualche perplessità immediatamente chiarita dal Dirigente del Settore. Debbo dire, che non vi è mai stato un forte scontro ideologico in merito allo Statuto, anche perché le ridette modifiche non ne alterano né la struttura né i principi fondamentali sui quali si fonda. Pertanto, non ho compreso l’insensibilità dei colleghi consiglieri sia di maggioranza che di opposizione che hanno determinato il mancato accoglimento del provvedimento di cui trattasi, senza rendersi conto del forte ritardo del nostro Statuto rispetto ad una Legge intervenuta diversi anni fa e senza riconoscere allo Statuto l’importanza dovuta, cioè quella di documento fondamentale per il regolare svolgimento di tutte le attività dell’Ente che amministriamo.
Al fine di smentire le voci di “palazzo” secondo le quali la sottoscritta si aspettava sostegno dalle forze di centro sinistra, devo precisare che il gruppo dei Democratici di Sinistra e della Margherita non hanno eccepito nulla in merito alla delibera, le eccezioni sono state sollevate da altre forze politiche del centro sinistra, a mio parere, con pervicacia degna di migliore causa.
Ad onor del vero, non nutrivo grandi aspettative, atteso che l’Avv. Vincenzo Guadalupi aveva abbandonato i lavori della Conferenza Statuto sbattendo la porta e che la posizione assunta dal gruppo di Rifondazione Comunista oramai non costituisce una novità, visto che molto spesso ha un atteggiamento differente rispetto a quello assunto dal mio gruppo politico. Contrariamente a quanto è stato riportato, io attendevo maggiore coesione ed interesse proprio dalle forze di maggioranza, che numericamente avrebbero dovuto garantire un risultato differente, e ritengo che tutto l’Ufficio di Presidenza nutrisse tale aspettativa.
Per quanto mi riguarda ho preso atto del fatto che una parte dei consiglieri delle forze politiche di opposizione ha assunto un atteggiamento incompatibile con la prosecuzione del mio incarico in qualità di Vice-Presidente, quindi, essendo venuto meno quel rapporto di fiducia che, a mio avviso, deve sussistere in simili circostanze ho ritenuto opportuno e doveroso rassegnare le dimissioni. Ho inteso agire in questo modo in ossequio alle più elementari regole della democrazia, che probabilmente qualcuno dimentica, senza sbattere la porta e senza sentirmi particolarmente amareggiata.
In verità, mi amareggia molto più il fatto che la notizia relativa alle mie dimissioni sia stata collegata e confusa con altra notizia dal titolo :”Botte per un posto in giunta”, che è relativa allo spiacevole ed indecoroso spettacolo delle rivendicazioni personali al quale assistiamo, nostro malgrado, da troppo tempo. In effetti questo fenomeno non ha avuto alcuna soluzione di continuità dal giugno 2004 a tuttoggi e ritengo che il Sindaco ed i partiti politici che reggono la maggioranza debbono necessariamente prendere atto del fallimento del loro progetto e del fatto che questa città merita maggiore sensibilità rispetto agli innumerevoli problemi, maggiore attenzione rivolta alle fasce più deboli, maggiore cura del territorio e più rispetto per le istituzioni.
Concludo affermando che Brindisi può sicuramente fare a meno di avere un Vice del Vice-Presidente, ma non può fare a meno di una amministrazione capace ed adeguata che sia in grado di governare questo territorio perché sia più competitivo, anche rispetto alle altre città pugliesi, e che promuova quei principi di azione previsti e disciplinati dall’art. 5 dello Statuto Comunale finalizzati ad una migliore qualità della vita di tutti i cittadini.
Avv. Elena Tiziana Brigante
Consigliere Comunale DS
|