Francavilla F.na, 11/10/2006
Donna arrestata dai CC per spaccio di droga
Dopo il figlio, anche la mamma. Si è concluso anche sul canale della Magistratura di Brindisi l’indagine dei Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Francavilla Fontana che in maggio portò all’arresto di un minorenne, finito presso il Centro di Permanenza Temporanea di Monteroni appena un mese prima di compiere la maggiore età e dove si trova tuttora. Anche per la donna i reati contestati sono gli stessi, gravi, per i quali il capofamiglia si trova solo da poco giorni agli arresti domiciliari: spaccio di sostanze stupefacenti.
Il quadro indiziario riassunto a carico di Anna LERNA, questo il nome della donna, 48 anni (speriamo non ce ne voglia per aver mancato di galanteria dichiarandone l’età) e del figlio, all’epoca dei fatti minorenne, ha chiaramente sottolineato l'attività delittuosa poste in essere non in maniera estemporanea od occasionale, ma espressione di un’abituale condotta di vita, soprattutto se si tiene conto delle vicende penali aventi ad oggetto delitti della stesse specie che negli ultimi anni hanno visto coinvolti gli altri componenti della famiglia.
Nonostante i provvedimenti restrittivi che hanno interessato nel tempo, infatti, il capofamiglia ed altri figli, la famiglia ha sempre continuato, come risultato proprio da quest’ultima attività, a porre in essere traffici illeciti di in materia di sostanze stupefacenti.
Il modus vivendi dei suoi componenti è chiaramente da sempre improntato in tal senso ed il ciclico ricorso all’impiego negli illeciti traffici di famiglia di tutti i suoi componenti ha da sempre caratterizzato un aspetto del loro modus operandi. La moltitudine di indizi di colpevolezza raccolti sono da ritenersi evidentemente gravi, precisi, attuali e concordanti tra loro, frutto di una minuziosa attività di P.G. svolta da personale dipendente. Nello specifico, infatti, proprio durante l’ultimo periodo di detenzione del padre, ci avevano pensato mamma e figlio a sobbarcarsi l’onere di mandare avanti la fiorente attività di spaccio per conto della “famiglia”.
Sono queste le conclusioni a cui sono giunti i Carabinieri nel corso dell’indagine iniziata nel novembre dell’anno scorso, quando in contrada “caniglia”, a Francavilla Fontana, nel corso di un servizio finalizzato a contrastare il fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti venne tratto in arresto un pregiudicato di Latiano con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, colto in possesso di cinque grammi di eroina ed in compagnia di due tossicodipendenti, ai quali ne avrebbe ceduto l’equivalente di “una storia” in cambio di un passaggio in macchina.
Triste scambio, che riporta inevitabilmente il pensiero al lontanissimo Medioevo quando il baratto era il principale motore per lo scambio di materie prime e per i viveri di prima necessità.
In quei frangenti, infatti, gli investigatori ebbero solo la conferma di quanto era dato sapere solo confidenzialmente, e cioè che, proprio dal momento dall’arresto del capofamiglia, di suo fratello e di suo cognato, nell’ambito dell’indagine convenzionalmente denominata “PARIS”, che portò all’arresto di dodici persone nel settembre del 2004, erano stati gli altri due congiunti ad assumersi la responsabilità di “gestire” il traffico in quella contrada.
Successivi ed altrettanto appositi servizi di o.c.p. permettevano di identificare, in quella contrada, diversi tossicodipendenti di Latiano, Ceglie Messapica, San Michele Salentino, Carovigno e San Vito dei Normanni, che raggiungevano la villa della nota famiglia dalle diverse arterie interpoderali che collegano quella contrada con i predetti Comuni e che venivano puntualmente segnalati alla Prefettura ex art.75 T.U. 309/1990. Le sommarie informazioni testimoniali dei predetti, appositamente assunte in ordine alla detenzione della droga e circa coloro che invece gliel'avevano ceduta, risultavano essere convergenti e concordanti sulle personalità dei due indagati (“villa con davanti un bidone della spazzatura ... cancello di ingresso della casa che era rosso ... l’abitazione di campagna della famiglia Papadoro ... una donna che abita all’interno della casa ... una signora di circa 50 anni dai capelli biondi ... una signora dai capelli biondi, moglie di Antonio”).
E’ stata proprio la particolare collocazione logistica dell’abitazione della famiglia il punto di forza della fiorente attività di spaccio, a cui i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile hanno dato l’ennesimo “STOP”. L’ubicazione dell’immobile, isolato da qualsiasi altra abitazione, ha, di fatto, pregiudicato ai Carabinieri il cosiddetto “fattore sorpresa” che avrebbe permesso loro di cogliere in flagranza la donna e suo figlio nell’atto della cessione.
L’ostacolo è stato, però, aggirato con una strategica azione di convincimento nei confronti dei numerosi tossicodipendenti di volta in volta identificati proprio in quelle strade di campagna, che, escussi a sommarie informazioni, hanno confermato la provenienza delle singole dosi di droga rinvenute a loro indosso, in maniera esclusiva eroina ed hashish. Questi, infatti, hanno riferito circa le caratteristiche fisiche (ma anche quelle particolarità riferite ai mezzi e all’abbigliamento solitamente utilizzati), che hanno permesso di individuare proprio i due.
Il rapporto che al termine delle indagini è stato inviato alle Magistrature aveva avuto un primo evolversi quando nel maggio scorso, il Giudice per le Indagini Preliminari, Dr Raffaele CASTO, emise l’ordinanza di custodia a carico del ragazzo, richiesta dalla Dott.ssa Simona FILONI, Sostituto Procuratore presso il Tribunale per i Minorenni. In questi giorni, invece, l’epilogo con l’emissione del provvedimento a carico di Anna LERNA, richiesto dal Sostituto Procuratore presso il Tribunale di Brindisi, Dott. Pasquale SANSONETTI ed emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari, Dott.ssa Simona PANZERA.
L’attività è stata il frutto di una serie complessa di sforzi investigativi, che vanno dai servizi di Osservazione, Controllo e Pedinamento e, nel caso particolare, in maniera determinante, all’assunzione di sommarie informazioni da persone informate su fatti e circostanze pertinenti alle indagini. Nel corso delle stesse sono stati raccolti un consistente numero di riscontri oggettivi quali, in primis, l’arresto in flagranza di reato del pregiudicato latianese, nonché le numerose segnalazioni amministrative ex art.75 legge 309/90 ed i relativi sequestri penali ed amministrativi di sostanze stupefacenti di vario tipo (eroina soprattutto, ma anche hashish).
Determinante, come detto, è stata la collaborazione dei tossicodipendenti individuati nel corso dei servizi che, di fronte alle nuove gradazioni di vita derivanti dal sottoporsi al programma di recupero, prospettategli dai Carabinieri del Nucleo Operativo di Francavilla Fontana come mai, forse, era stato loro esposto, hanno deciso di mettersi alle spalle un passato burrascoso ed di affrontare la propria esistenza con nuove speranze.
Anna LERNA, nel frattempo, probabilmente proprio in queste ore per chi legge, sarà sottoposta all’interrogatorio presso la Casa Circondariale di Lecce, nel corso del quale potrà tentare di scagionarsi dalle nuove accuse rivoltele sulla scorta delle dichiarazioni di circa venti dei suoi ex “clienti”.
COMUNICATO STAMPA Regione Carabinieri Puglia
Compagnia di Francavilla Fontana
Nucleo Operativo e Radiomobile
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