Brindisi, 13/10/2006
Rigassificatore: un caso nazionale, incompatibile con realtà locale
Chi scrive lo fa come espressione del Movimento brindisino "Per un nuovo sviluppo e contro il rigassificatore"; questo è un impianto estremamente pericoloso per il sito prescelto (Capo Bianco, nel porto ed a ridosso della città) ed è assolutamente incompatibile coi progetti degli enti locali rivolti ad innovare gli assetti economici del nostro territorio, che fino ad oggi hanno provocato solo ricorrenti crisi ed una crescente disoccupazione.
Il nostro pensiero è condiviso dagli esponenti delle Amministrazioni Locali, che si sono tutte pronunciate all'unanimità per il “no” al rigassificatore.
Forti di questa compattezza, ma avversati da poteri economici fortissimi, vorremmo sottoporre alla Vostra attenzione la grave situazione nella quale versa oggi la nostra città, e come si sia potuto arrivare fino a questo punto.
La nostra è una città bloccata dalle decisioni del Governo, la cui maggioranza con alcuni interventi dei suoi più autorevoli esponenti si era impegnata ad impedire la realizzazione del rigassificatore per rendere possibili:
- l’attuazione dell’esaltante progetto: “Brindisi città d’acqua” partorito dal Sindaco Mennitti, e che basa il futuro sviluppo della città sul porto;
- la programmazione di altri ambiziosissimi interventi infrastrutturali ideati da Comune e Provincia, ed i cui progetti devono essere sottoposti alla Comunità Europea per attuarli nel periodo 2007-2013;
- l’attuazione, finalmente, di una effettiva multifunzionzalità del porto (oggi utilizzato in modo pressoché esclusivo per il traffico del carbone che alimenta le nostre 3 centrali elettriche, e che è causa – unitamente al vetusto indotto petrolchimico- di un numero abnorme di decessi per tumori di ogni sorta ).
In effetti forse, la multifunzionalità del porto è l’aspetto che ci sta più a cuore: è mai possibile che il porto di Brindisi, con la sua posizione strategica nel Mediterraneo, già importantissimo porto romano, già Porta d’Oriente, sia stato relegato dallo Stato Italiano al ruolo di porto esclusivamente industriale?
E il commercio? Per la sua posizione il nostro porto dovrebbe accogliere merci da e per il Medio Oriente, l’Europa dell’Est, l’Africa, l’Estremo Oriente, così come è avvenuto nel – purtroppo lontano – passato; invece in tutto il perimetro del porto non è visibile un solo container!
E il turismo? Il nostro porto è bello; Brindisi è bella; così come è bello tutto il Salento. Eppure è ormai un lontano ricordo quel milione di turisti l’anno che passavano dal nostro porto. Sarebbe bello tornare a quelle cifre, così come sarebbe bello attrarre quegli stessi turisti, che per lo più erano diretti in Grecia, affinché visitino il Salento; sarebbe bello vedere gruppi di crocieristi sbarcare nel porto e godersi le bellezze della storia e le bontà dei prodotti tipici che il Salento può offrire loro. Eppure il traffico crocieristico è oggi inesistente a Brindisi, ed i traghetti per la Grecia, la Turchia e l’Albania sono solo…..!
Le motivazioni per cui ci opponiamo alla costruzione del rigassificatore non sono però solo quelle sopraelencate, riguardanti le enormi prospettive di sviluppo della città, ma esiste anche un concreto problema di sicurezza pubblica: se venisse costruito lì (il porto di Brindisi è “a forma di imbuto”, ed il rigassificatore lo si vuole costruire proprio lì dove l’imbuto si restringe), esiste una –sia pur remota- probabilità che il rigassificatore si trasformi nella morte fisica della città e dei suoi abitanti. Difatti l’energia immagazzinata in una sola metaniera piena di gas naturale liquefatto è equivalente a quella liberata nella esplosione di 55 bombe nucleari del tipo sganciato su Hiroshima! Ed il previsto traffico di metaniere, a regime, consterà di circa 100 l’anno! Tenuto conto del fatto che Capo Bianco si trova in linea d’aria lungo la pista del vicinissimo aeroporto di Brindisi, che succederebbe se un qualsiasi velivolo aereo dovesse impattare uno dei 2 serbatoi (alti quanto un palazzo di 17 piani) del rigassificatore? O se per qualsiasi altra causa ci fosse una perdita di gas, chi ci dice che non verrebbe incendiata da uno degli innumerevoli camini presenti nell’impianto del petrolchimico separato da Capo Bianco da una stradina di 6-7 metri? Eppure l’organo supremo di difesa americano, il Pentagono, ha stabilito che attualmente non esistono sistemi sperimentati per spegnere un incendio provocato da gas naturale…
Il porto di Brindisi è una risorsa per tutto il Salento, per tutta l’Italia e per tutta l’Europa! Questa enorme risorsa è oggi seppellita sotto una montagna di carbone. La costruzione del rigassificatore in quel sito, al centro del porto, rappresenterebbe la lapide tombale della città, e potrebbe anche diventarlo realmente.
Il nostro obiettivo è quello di richiamare l’attenzione del Paese sul “caso Brindisi”, e di indurre il Governo attuale a rivedere le sciagurate decisioni assunte da Governo e Enti Locali precedenti in un periodo segnato da scandali e corruzioni sfociato nella ben nota “tangentopoli Brindisina”. Per fare ciò abbiamo un disperato bisogno del sostegno della opinione pubblica nazionale e di tutti i mezzi di informazione locali e nazionali, che fino ad ora – con qualche eccezione – non hanno dato il dovuto rilievo.
“Movimento” è in grado di fornire tutte le informazioni e la documentazione relativa al caso del rigassificatore a Capo Bianco, e saremo ben felici di partecipare a qualsiasi iniziativa che prendesse in esame la questione.
Il nostro Movimento, d’intesa con le Amministrazioni locali e con le forze politiche e sociali che si battono per ridare dignità e futuro al nostro territorio ha fissato per il 28 ottobre prossimo una grande manifestazione popolare (la quarta fino ad oggi) per dire ancora una volta “si” ad uno sviluppo diverso e “no” al rigassificatore.
Se vorrete dare voce e vorrete documentare la nostra rabbia e la nostra mortificazione vi saremmo grati. Noi vogliamo solo ricordare le parole, di recente pronunciate, dal Presidente Vendola il quale ha detto che la costruzione del rigassificatore è un crimine contro l’umanità.
Alessandro Catalano – Movimento “Per un nuovo sviluppo e contro il rigassificatore” Brindisi
Su Brundisium.net:
Altre News sul Rigassificatore
Approfondimenti, foto e video sul Rigassificatore
|