Brindisi, 28/10/2006
Cisl, Uil, Ugl: "far crescere economia ed occupazione senza autogol"
Iniziano ad emergere le prime verità sulla tanto discussa questione del Rigassificatore a Brindisi.
Le Segreterie Territoriali UIL, CISL, UGL esprimono forti preoccupazioni in merito ai probabili scenari e alle strategie che si stanno mettendo in atto, in quest’ultimo periodo, a danno della popolazione brindisina e senza che la stessa ne sia a conoscenza.
Infatti, nel leggere il volantino distribuito e affisso in città, a firma di associazioni politiche, ambientaliste di una organizzazione sindacale, si evince chiaramente che la manifestazione del 28 Ottobre 2006 contro il rigassificatore non è più per il ‘NO’ assoluto all’impianto, ma risulta esplicito che la stessa è ora finalizzata al ‘NO A CAPOBIANCO’.
Pertanto, se la contestazione è rivolta ad un problema di collocazione dell’investimento, diventa forte la contraddizione nei confronti di chi sosteneva che Brindisi è un area a rischio ambientale, per cui oggi l’impianto non è più pericoloso e nocivo.
Questa inversione di tendenza provoca equivoci e sospetti tanto da far nascere il dubbio che a Brindisi stia prendendo piede un nuovo disegno politico: quello di far fare l’impianto in un altro sito, “magari Taranto”, lasciando al nostro territorio, forse, solo lo stoccaggio del Gas.
Al territorio le briciole ad altri l’impianto.
A Brindisi la perdita di oltre 400 posti di lavoro tra diretti e indotto, la perdita di due anni di lavoro per circa 1000 lavoratori dell’impiantistica (per la costruzione dell’impianto) e la perdita della possibilità di sfruttare tutta la catena del freddo, che sarebbe valore aggiunto per gli agricoltori del nostro territorio.
Le Segreterie Territoriali UIL, CISL, UGL richiamano l’attenzione a tutti i livelli, sia istituzionali che politici affinchè possano far crescere l’economia e l’occupazione, senza fare autogol.
Il nostro territorio soffre da molto tempo per i tanti problemi che non si riescono a risolvere, anzi si aggravano sempre più per la continua perdita di posti di lavoro con pesanti ricadute sul piano sociale ed economico.
Il rischio che oggi si sta correndo è che se anche questa opportunità sarà persa, con essa si perderanno anche importanti occasioni di ricadute positive ed occupazionali oltre che di sviluppo per il nostro territorio.
COMUNICATO STAMPA UIL, CISL, UGL
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