Brindisi, 29/11/2006

Filcem Cigl, Sergi:”settore chimico un elemento trainante”

E’ paradossale ma vero, in questa provincia si corre il rischio di cancellare con un colpo di spugna circa 50 anni di presenza industriale, importante per l’economia del territorio di Brindisi e Lecce, che ha dato occupazione a migliaia di lavoratori.

La FILCEM C.G.I.L. ritiene che, quanto sta accadendo in questi ultimi giorni è emblematico ma preoccupante nello stesso tempo.
Sbaglia chi chiede la revoca delle autorizzazioni già date dagli enti preposti, come sta avvenendo con la società Costiero Adriatico, presente sul territorio brindisino da almeno 30 anni e che ad oggi occupa circa 40 lavoratori diretti e 35 indiretti, addetti allo scarico delle navi gasiere e alla manutenzione degli impianti.
Per correttezza di informazione; lo stabilimento di stoccaggio Costiero Adriatico, non è ubicato nel porto di Brindisi come erroneamente viene riportato dal documento delle sigle ambientaliste, ma lo stesso, si trova nell’area industriale di Brindisi a sud del recinto del Petrolchimico, quindi ben distante dal porto, dove invece esiste un molo di attracco delle gasiere che scaricano il gas, che poi arriva allo stoccaggio in stabilimento attraverso appropriate condotte (Pipe-Line).

La segreteria FILCEM di Brindisi ritiene che, quanto sta avvenendo nel nostro territorio, debba far riflettere tutti coloro i quali hanno responsabilità di Governo nel territorio, a non prestarsi a richieste scellerate di pochi, che andrebbero a ripercuotersi sui tanti.
Riteniamo, che ancora ad oggi il tessuto industriale brindisino rappresenta, a partire dal settore chimico un elemento trainante che regge un pezzo importante della economia di tutta la provincia, che va difeso e sviluppato.
Le conseguenze di scelte contro l’industria non farebbero altro che acutizzare la già precaria situazione di degrado del nostro territorio.

P/ La Segreteria FILCEM Vito SERGI