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Brindisi, Ampliamento deposito GPL, Errico: "necessaria la VIA"



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Brindisi, 01/12/2006

Ampliamento deposito GPL, Errico: "necessaria la VIA"

Il presidente della Provincia Michele Errico è intervenuto in merito al progetto di ampliamento del deposito gpl “costiero adriatico 2” di Brindisi inviando una lettera al presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, all’assessore regionale all’ecologa Michele Losappio, al settore ambiente - ufficio via, al Sindaco di Brindisi Domenico Mennitti e al settore ambiente ed edilizia sostenibile del Comune di Brindisi. Nella lettera il presidente Errico esprime, con ampie e dettagliate argomentazioni, sostanzialmente la contrarietà della Provincia a tale progetto.

Di seguito il testo integrale della lettera a firma del presidente Errico.

Progetto di ampliamento del deposito gpl “Costiero Adriatico 2” di Brindisi.

Attraverso nota del Settore Ambiente del Comune di Brindisi prot. 2156 del 26.10.2006, apprendiamo di procedura di verifica di assoggettabilità a VIA dell’iniziativa in oggetto, che prevede la triplicazione da 6.990 a 17.340 tonnellate delle quantità di gpl stoccabili nell’impianto in oggetto, attiguo e funzionalmente interconnesso con il deposito “Costiero Adriatico 1” di analoghe dimensioni e capacità.
Sul territorio brindisino, area ad elevato rischio di crisi ambientale (DPCM 1999; DPR 23.4.1998), sito inquinato di interesse nazionale (L. 426/98) e insostenibile concentrato di 6 impianti a rischio di incidente rilevante, cui iniziativa privata avulsa da programmazione nell’interesse generale e valutazione di impatto ambientale vorrebbe oggi aggiungere pure un rigassificatore, ci troviamo di fronte a nuovo tentativo di localizzazione/potenziamento di impianto a rischio in nessun modo utile al territorio o anche solo compatibile con le sue linee di sviluppo.
La Provincia di Brindisi non solo sostiene la necessità della Valutazione di Impatto Ambientale del progetto, ma comunica la assoluta e insuperabile contrarietà all’iniziativa, figlia della programmazione unicamente privata della concentrazione delle industrie a rischio in siti già stressati da rischi e inquinamento, dalla collocazione geografica utile alla massima redditività dell’investimento.
Della centralità del porto di Brindisi nel Mediterraneo non può beneficiare chi per primo fa richiesta di localizzazione: il valore di essa va invece preservato rispetto ai traffici di combustibili che stanno relegando il porto a funzioni di servizio non compatibili con il rilancio commerciale dello stesso e quello economico sociale e culturale della città d’acqua Brindisi.
Lo scarico del gpl è localizzato oggi su banchina contigua a quelle passeggeri, per una promiscuità di per sé causa di rischio. Il Piano di risanamento del territorio della provincia di Brindisi (D.P.R. 23.4.98) prevede la localizzazione dello scarico in nuova banchina nel porto esterno mai realizzata. Rimanendo prioritario il decentramento della banchina di scarico e contrario all’interesse generale l’incremento di tale traffico, non possono essere destinate ulteriori banchine del porto di Brindisi al maggior traffico di gpl che conseguirebbe all’ampliamento dell’impianto.
Relativamente al fattore rischio di incidente rilevante, non si concorda con il ritenere esaurito il problema sulla base di un nulla-osta di fattibilità rilasciato dal Comitato Tecnico Interregionale per la Puglia ormai sei anni fa. Vi è in ogni caso, così come per il progetto di rigassificatore nel porto, una violazione del principio della necessità di delocalizzare i troppo concentrati rischi di incidente rilevante esistenti nella zona industriale di Brindisi sancito dal Piano di risanamento del territorio della provincia di Brindisi (D.P.R. 23.4.98).
Si fa infine presente che la non concessione della Valutazione di Impatto Ambientale sarebbe per la popolazione brindisina l’ennesima grave esclusione di un processo democratico di partecipazione e scelta rispetto alle iniziative industriali a maggior impatto ambientale e di rischio.
In assenza di V.I.A. risulterebbe violato anche il principio di partecipazione del pubblico in relazione ai pericoli di incidenti rilevanti sancito dalla direttiva comunitaria 96/82/CE: in base alla legislazione nazionale di recepimento (d.lgs. n. 334/1999, art. 23) infatti, la popolazione interessata deve essere messa in grado di esprimere il proprio parere nell’ambito dei procedimenti urbanistici ovvero del procedimento di valutazione di impatto ambientale.
Si chiede pertanto la sottoposizione del progetto a Valutazione di Impatto Ambientale e si annuncia sin da ora il parere negativo di compatibilità ambientale della Amministrazione Provinciale di Brindisi.

IL PRESIDENTE
ERRICO


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