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Brindisi, Di Pietro-IdV:”a favore di un nuovo modello di sviluppo eco sostenibile”



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Brindisi, 02/12/2006

Di Pietro-IdV:”a favore di un nuovo modello di sviluppo eco sostenibile”



Il Coordinamento Provinciale Dell’Italia dei Valori Brindisi, presieduto dal Responsabile dell’Organizzazione Provinciale Francesco Greco, ha ribadito nell’ultimo incontro la propria linea politica, a favore di un nuovo modello di sviluppo eco sostenibile e rispettoso della volontà espresse dalla partecipazione attiva della comunità locale.

I dati risultanti dall’esperienza passata relativa agli insediamenti industriali nei settori energetico e chimico, sono risultati poco utile al processo occupazionale, oltre che dannosi per il territorio.
Le tre centrali elettriche di Brindisi, producono circa un quarto del fabbisogno energetico nazionale, a fronte del massivo inquinamento derivante dall’eccessivo consumo di carbone e nonostante una legge ne disponesse la chiusura per una di essa (mai rispettata) il loro contributo in termini di occupazione stabile è di gran lunga inferiore alle diverse centinaia di unità riferite al periodo di insediamento delle stesse, con tendenza a ulteriore diminuzione di personale.

Gli impianti del polo chimico, dopo il felice momento degli anni sessanta/settanta, hanno lasciato sul territorio oltre ai morti, agli incidenti e all’inquinamento, tanti disoccupati (gravanti sui bilanci nazionali in termini di sussidi) e grandi problemi per gli amministratori locali che fanno estrema fatica a trovare loro una ricollocazione.

Brindisi e il suo porto, si trova oggi a subire l’ennesimo tentativo di affossare le sue naturali vocazioni commerciali, per far posto a enormi interessi privati che determinano una ricaduta sul territorio quasi nulla.
A Brindisi oggi sono approdati gli imprenditori che gestiscono la distribuzione mondiale del gas, abbiamo avuto modo di notare come essi operano solo con logiche di profitto, con arroganza, e senza rispetto del territorio e della popolazione; prospettano impianti che a fronte della loro pericolosità e degli enormi spazi che occupano in zone strategiche del territorio, offrono una prospettiva di occupazione inferiore ad una buona azienda di agriturismo.

In compenso c’è l’affare della costruzione che smuove centinaia di milioni di euro e gli appetiti di tanti, inoltre, contribuisce certamente a rendere più difficile il compito ad un amministratore, stretto nella responsabilità di tutelare il territorio con la difficile situazione occupazionale.

A Brindisi, oggi, le espressioni della politica del territorio si ribellano a questa logica di sviluppo, consapevoli di salvaguardare il territorio da ulteriori danni, dando impulso ad un nuovo modello di sviluppo fatto di piccole e medie imprese operanti su un territorio dotato di importanti infrastrutture, da implementare, come il porto e l’aeroporto.
Brindisi, per esempio, accetta con entusiasmo il progetto di impianto fotovoltaico annunciato, indicando un percorso di sviluppo intelligente, che sarà difficile bloccare.

In tutto il mondo sono dislocati circa 50 impianti di rigassificazione, che coincidono con quelle aree, a differenza dell’Italia, che non possono essere raggiunti da gasdotti per la loro distanza dalle fonti di estrazione. In Italia in questi ultimi due tre anni a fronte di una importante rete di gasdotti che ci vede direttamente collegati con Algeria, Olanda e Russia, del loro potenziamento in atto e di nuovi progetti di collegamento con la Grecia, Libia, sono state presentate decine di richieste per la realizzazione di impianti di rigassificazione, uno di questi a Brindisi, già in fase di costruzione.

Dopo il terrorismo mediatico che ha paventato una nazione che presto si sarebbe trovata al freddo per mancanza di gas, autorevoli esperti sono intervenuti a tranquillizzarci e a spiegarci che in sostanza si tratta di entrare in un grande affare, dove l’Italia diventa una piattaforma logistica di stoccaggio del gas da immettere in un rete commerciale per soddisfare i bisogni energetici di tutta l’Europa.
Certamente, l’Italia dei Valori di Brindisi non è contro questo, noi siamo per il libero mercato e le grandi aggregazione economiche, se portatori di benessere alle popolazioni, e a patto che rispettino le regole e le volontà delle popolazioni locali.

A Brindisi è stata rilasciata la concessione governativa per la realizzazione del rigassificatore, senza il rispetto delle norme, molto severe, che regolamentano la costruzione di questi impianti. C’è una inchiesta della magistratura in corso che, farà chiarezza su questa vicenda. Nella fattispecie non sono stati interpellati in merito né il Consiglio Provinciale nè il Consiglio Comunale, ma è stato ritenuto sufficiente solo il parere favorevole espresso del rispettivo presidente della provincia e del sindaco di allora (quest’ultimo decaduto dalla carica subito dopo perché condannato per corruzione in altre vicende).

Il 28 ottobre scorso l’Italia dei Valori di Brindisi ha partecipato alla ennesima manifestazione a favore di un nuovo modello di sviluppo del territorio e per il no al rigassificatore a Capobianco.
Le oltre quattromila persone che hanno sfilato in corteo, con grande senso di civiltà e di partecipazione, sono la dimostrazione di come la questione continua ad essere ancora fortemente sentita dalla comunità locale, che non si accontenta più delle “attenzioni”, ma ritiene sia giunto il momento delle opportune “determinazioni”.
In questa manifestazione è stato lanciato l’appello a fermare i lavori del rigassificatore, perchè mentre si discute e si manifesta, la British Gas continua il lavoro di colmata nell’area interessata.

In questo contesto importanti esponenti del centro destra, con tanta naturalezza, non perdono l’occasione per dichiarare il loro asservimento a una politica che di certo, non rappresenta le necessità di soddisfare i bisogni della collettività e sono soddisfatti e compiaciuti, nell’enfatizzare le titubanze del Governo Prodi, che con il suo silenzio, agevola il proseguo dei lavori del rigassificatore.
Gli esponenti del centrosinistra (regionali, provinciali e comunali) continuano a dare dimostrazione di tanta pazienza e maturità nell’esercizio dell’attività politica, in attesa della decisione da parte del Governo Centrale circa una nuova conferenza dei servizi. I cittadini di Brindisi chiedono ai loro referenti istituzionali e di partito: dove è finita la politica della partecipazione e del coinvolgimento al processo produttivo, la politica del rispetto delle regole e salvaguardia ambientale, la politica delle iniziative coraggiose, capaci di determinare quelle svolte decisive verso modelli di sviluppo innovativi e condivisi.
Oggi Brindisi, con la sua battaglia, rivendica il diritto di scelta alla sua politica di sviluppo, certi della condivisione popolare e di un costruttivo dialogo tra governo, istituzioni rappresentanti il territorio, referenti politici e la “società civile” .
Coordinamento Provinciale Italia dei Valori Brindisi

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Rai Report: A TUTTO GAS – clicca qui per vedere la trasmissione
Video Un’altra Brindisi è possibile, i rischi del rigassificatore – clicca qui
Video Manifestazione contro il Rigassificatore 28.10.2006. – clicca qui


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