Brindisi, 08/12/2003
Friolo: un marchio per le produzioni di altà qualità
Non vi è dubbio che siano del tutto condivisibili le dichiarazioni espresse dal neo presidente della Camera di Commercio di Brindisi, Salvatore Tomaselli, in merito al ruolo importante che può svolgere la valorizzazione dei prodotti tipici locali per l’economia del territorio. Considerazioni che ovviamente non solo valide soltanto nel comparto dell’artigianato, ma anche e forse soprattutto nel settore dell’agroalimentare. Non è un caso, pertanto, che la Provincia di Brindisi abbia individuato questo aspetto tra le azioni da svolgere prioritariamente nel tracciare le linee di sviluppo della realtà agricola del Brindisino.
La rintracciabilità dei prodotti agroalimentari della provincia di Brindisi è parte integrante del Piano Agricolo Triennale la cui bozza è stata valutata positivamente nei giorni scorsi da tutte le associazioni di categoria del territorio provinciale. La valorizzazione della qualità e tipicità delle produzioni agricole provinciali trova ampio spazio proprio nell’elaborazione del Piano Agricolo Triennale attraverso un progetto organico che prende in considerazione l’insieme dei prodotti da valorizzare con apposite e specifiche azioni di marketing anche sui mercati esteri.
I prodotti agricoli brindisini di qualità, siano essi realizzati secondo agricoltura biologica, tradizionali o prodotti secondo disciplinari di produzioni specifiche, dispongono, infatti, di un importante potenziale competitivo. Affinché questo potenziale possa manifestarsi concretamente devono, necessariamente, essere incoraggiate iniziative tese ad agevolare la commercializzazione delle produzioni tipiche e di qualità.
Nell’incontro preliminare avuto in Provincia con le organizzazioni di categoria, non vi è stato il minimo dubbio sulla necessità di adottare un marchio per l’identificazione dei prodotti locali, a garanzia di una qualità indiscussa e di proprietà organolettiche uniche. Il marchio diventa elemento di distinguo sui mercati rispetto a produzioni di massa e permette al consumatore, quindi, di avere, a vista, un elemento di comparazione e di garanzia.
E’ ovvio che questa differenziazione può incidere in maniera consistente sulle scelte dei consumatori a netto vantaggio, come è facile immaginare, sui produttori della provincia di Brindisi e con indubbie ripercussioni sul piano economico più generale. La strada intrapresa si annuncia, quindi, positiva e vi è da dire che i risultati ottenuti sono incoraggianti. Si pensi, a tal proposito, per quanto riguarda l’olio, alla produzione dell’extravergine Dop Collina di Brindisi, che comprende i territori di Carovigno, Ceglie Messapica, Cisternino, Fasano, Ostuni, San Michele Salentino, San Vito dei Normanni e Villa Castelli e all’itinerario enogastronomico e culturale ad essa dedicata con la creazione della “Strada dell’olio extravergine di oliva Dop – Collina di Brindisi”. Da questa logica di valorizzazione non è esente, ad ogni modo, il resto del territorio provinciale. Gli altri comuni, da Torre Santa Susanna a Brindisi, da Francavilla Fontana a Erchie, sono il fulcro della produzione Dop denominata “Terrta d’Otranto” che interessa anche le province di Lecce e Taranto.
Il tentativo che si vuole proporre è quello, ad ogni modo, di avere un marchio di tipo sovrastrutturale, cioè che raggruppi, individuandoli territorialmente, tutte le produzioni di elevata qualità a qualsiasi settore agricolo appartengano.
Maurizio Friolo IL VICE PRESIDENTE
con delega alle attività produttive
COMUNICATO STAMPA DEL VICEPRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI BRINDISI
Dalla redazione giornalistica di Puglia Tv
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