Francavilla F.na, 10/12/2006
"Trova" un vespino e lo usa. Denunciato per furto aggravato
Proprio così. Il Maresciallo quasi non voleva credere alle sue orecchie. Di giustificazioni improvvisate, in oltre vent’anni di servizio, ne ha sentite di tutti i colori, ma questa le batte davvero tutte.
Quando il sottufficiale gli ha chiesto come pensava di farla franca dopo che era stato sorpreso dallo stesso proprietario del “Vespino”, il più classico dei “ladri di pollame” ha azzardato un’improbabile difesa a sua discolpa: “Era parcheggiato vicino al bidone della spazzatura. Pensavo fosse abbandonato!”.
E’ si che, tra l’altro, il presunto “trovatello” aveva tutt’altro che la parvenza di un mezzo abbandonato al suo destino. Il suo proprietario, un uomo di mezza età che probabilmente su quella Vespa ci aveva accompagnato per la prima volta sua moglie, era talmente affezionato a quel giocattolo che lo aveva fatto recentemente mettere a nuovo.
Nuova la carrozzeria, nuovi i pneumatici e nuove pure tutte le cromature. Brillava così tanto che sarebbe stato difficile non notare il suo splendore anche ad occhi chiusi.
Ed in effetti aveva attirato anche l’attenzione di un impavido quarantanovenne, al quale, probabilmente, quel simbolo di gioventù, lanciato chissà quante volte con il vento tra i capelli (quando ancora non era obbligatorio l’uso del casco!) aveva scatenato gli stessi ricordi degli anni verdi.
Detto fatto. Al cuor non si comanda e quindi, via tutti i tabù che ne facevano un bravo uomo. L’unico precedente con le Forze dell’Ordine, per lui, commerciante ambulante da una vita, era stata una denuncia per oltraggio ad un vigile urbano, vecchia ormai di un ventennio.
Il due ruote era stato parcheggiato lì, nei pressi di un circolo ricreativo, dal legittimo proprietario, fiducioso del fatto che, nell’oscura sera, la luce fioca di un lampione di periferia quale unica difesa, avrebbe scoraggiare l’azione malandrina di qualsivoglia furfante, più o meno avvezzo al crimine.
Il desiderio di possedere ancora una Vespa tutta sua, però, ha fatto perdere letteralmente il senno al commerciante, che, di getto ha messo in atto su due piedi (o su due ruote!) quello che sarebbe dovuto essere il “colpo perfetto”.
Invece, dopo aver forzato il bloccasterzo (e già questo doveva suggerirgli qualche dubbio sul fatto che nessuno avrebbe lamentato l’indomani la mancanza del mezzo) la sua opera veniva interrotta dalle grida soffocate di allarme del legittimo proprietario del “Vespino”, che, a differenza di quanto pensava il provetto mariuolo, già stava lamentandosi del maltolto, ormai caricato alla men peggio, neanche fosse una valigia, nel cofano posteriore di una Station Wagon. “Che stai facendo, fermo lì! Quel Vespino è mio!”. “Scusa, non lo sapevo …”, la banale scusa, dicevamo.
A seguire, mentre il furfante scarica il metallico bagaglio, il derubato gli preannuncia l’intervento dei Carabinieri. Questi, aveva pensato, almeno avrebbero convinto il nostalgico centauro a pagargli i danni procurati e al bloccasterzo e alla carrozzeria. Manco a dirlo. Neanche avesse nominato il Diavolo in persona. Con uno scatto fulmineo si rimette in macchina e si allontana dal luogo del misfatto, non prima, però, che il solerte derubato riesca ad annotare la targa dell’autoveicolo in fuga.
Una volta intervenuti sul posto i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile prendono conoscenza di quanto accaduto e, presa nota della numerazione rilevata, interrogano il terminale per risalire al proprietario, quasi senza speranza: “Stai a vedere che è rubata”. Così, dopo aver segnato a loro volta il nominativo del proprietario continuano gli accertamenti direttamente presso l’abitazione dello stesso. Qui la prima sorpresa. Nelle vicinanza dell’uomo trovano una macchina uguale per marca e modello alla Station Wagon sulla quale era stata caricata la vespetta. La targa, però, era diversa. Come giocare al superenalotto. Neanche un numero o una lettera uguale! Non domi per quanto accertato, quindi, tentano il riconoscimento con la vittima e qui, invece, ogni dubbio viene fugato. “Si, è proprio lui!”.
Ma come è possibile la targa completamente diversa? L’arcano viene scoperto subito dopo, nel corso della perquisizione domiciliare nei confronti dell’uomo. Le operazioni, estese al garage di pertinenza della residenza, permettono di ritrovare un’altra vettura uguale alla prima, anche questa di proprietà del commerciante, la cui targa, questa volta, corrispondeva precisamente con quella rilevata dalla vittima del furto. E’ proprio un collezionista, un amatore! Come biasimarlo per aver tentato di aggiungere alla propria raccolta anche una bella motoretta d’annata?
Quindi, di fronte alle contestazioni mossegli e all’evidenza dei fatti, l’ardua opera di difesa. Più un impresa titanica che una giustificazione. Forse non ci credeva neanche egli stesso, ma, tant’è, avrà pensato: “Almeno ci provo. Con tutte quelle che si sentono in giro!” Da ieri sera, però, una nuova novella nell’universo popolare dei barzellettieri d’Italia, direbbe il buon Pippo Franco: “La sai l’ultima?”. La rivincita dell’Arma … stavolta, però, quel Maresciallo potrà raccontarla!
Nel frattempo il comico-commerciante è stato comunque denunciato all’Autorità Giudiziaria per “furto aggravato”. Solo la sua “quasi” fedina pulita, e forse anche un po’ quella sfrontata ed involontaria simpatia, difficilmente censurabile, han fatto propendere per la segnalazione a piede libero: alla prossima, se ne è reso conto anche lui lasciando il Comando con la consapevolezza di essersi giocato un bonus, ci sarà poco da ridere …
COMUNICATO STAMPA REGIONE CARABINIERI PUGLIA
COMPAGNIA DI FRANCAVILLA FONTANA
NUCLEO OPERATIVO E RADIOMOBILE
|