Brindisi, 03/01/2007

Attentato Peritas, Tomaselli: "introdurre concrete misure di sicurezza"

Ritengo doveroso ufficializzare la mia personale solidarietà nei confronti di un imprenditore che ha subito un attacco così duro poiché risulta quanto mai necessario dimostrare, a chi mina la tranquillità di questo territorio, che la società civile brindisina è unita e soprattutto per nulla disposta a subire passivamente episodi come quello verificatosi la notte dell’ultimo dell’anno.
Quanto accaduto, in ogni caso, rappresenta la conferma di una situazione tutt’altro che tranquilla, che è sbagliato voler minimizzare, rilanciando, invece, la necessità di tenere alta l’attenzione sull’esigenza di garantire la più ampia sicurezza a cittadini e imprenditori.
Tutto ciò è accaduto, ad esempio, in occasione del convegno organizzato dalla Camera di Commercio sui fenomeni dell’usura e del racket. Quella del presidente Brigante sembrò una voce fuori dal coro, ma i ripetuti episodi malavitosi, furti, danneggiamenti e veri e propri attentati verificatisi nelle settimane successive hanno confermato che il momento era quello opportuno per richiamare l’attenzione generale sui rischi a cui ormai vanno incontro commercianti, artigiani ed industriali della nostra provincia.
L’attentato alla Peritas, quindi, deve rappresentare per tutti un chiaro e definitivo segnale di allarme per evitare che la criminalità organizzata prenda il sopravvento su chi tenta di risollevare le sorti economiche di questo territorio attraverso coraggiose iniziative imprenditoriali.

Per quanto riguarda più specificatamente la zona industriale del capoluogo, ritengo che sia ormai improcastinabile l’introduzione di concrete misure di sicurezza.
Nonostante la presenza di un numero così elevato di impianti di grande rilevanza strategica per l’intero paese ma anche di elevata pericolosità per l’ambiente e per la sicurezza dei cittadini, non è stato compiuto alcun passo in avanti verso la perimetrazione ed il controllo dell’intera area, con la conseguente individuazione dei sistemi più efficaci per la sorveglianza. Penso alla realizzazione di una rete di videosorveglianza, alla messa in servizio e al potenziamento dell’illuminazione pubblica (in gran parte inattivo), all’inibizione di interi tratti della zona industriale al transito di auto e mezzi pesanti non autorizzati, alla creazione di una rete tra forze dell’ordine e istituti di vigilanza.
Tutto questo dovrà necessariamente aggiungersi ad un potenziamento degli strumenti investigativi di polizia, carabinieri e Guardia di finanza, anche mediante un rinnovato sforzo di coordinamento del loro delicato impegno, in maniera tale da monitorare costantemente l’evoluzione delle organizzazioni criminali che continuano, nonostante le eccellenti operazioni di forze dell’ordine e magistratura portate a termine negli ultimi anni, a tenere sotto pressione parte importante del sistema produttivo e della società civile brindisini.

On. Salvatore Tomaselli
Deputato dell’Ulivo
www.salvatoretomaselli.it