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Brindisi, Curto: "che fine ha fatto il PON Sicurezza per lo sviluppo?"



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Brindisi, 06/01/2007

Curto: "che fine ha fatto il PON Sicurezza per lo sviluppo?"

Che fine ha fatto il PON (Programma Operativo Nazionale) Sicurezza per lo Sviluppo del Mezzogiorno d’Italia in relazione agli interventi previsti per Brindisi?“.
Lo chiede al Governo, con apposita interrogazione parlamentare, il senatore Euprepio Curto – membro della Commissione parlamentare Antimafia – a seguito dei fatti gravi avvenuti negli ultimi giorni a Brindisi dove un grave attentato, dalle modalità tipiche della criminalità organizzata, ha colpito la società Peritas.

“Il PON Sicurezza per lo sviluppo del Mezzogiorno d’Italia – ha dichiarato Curto – avrebbe dovuto prendere il via già nel 1998, con interventi finalizzati all’innalzamento degli standard di sicurezza nelle Regioni italiane ricadenti nel cosiddetto obiettivo 1 (Campania, Calabria, Sicilia, Sardegna, Puglia e Basilicata), nella considerazione che non possono esserci investimenti, e quindi non può esserci sviluppo, se non c’è sicurezza.
E, a tal proposito, il progetto sarebbe stato finanziato dai Fondi Europei e dai Fondi Nazionali “.
“Il progetto – ha continuato Curto – avrebbe dovuto realizzare una rete infrastrutturale di telecomunicazioni in ponte radio, il ricorso a tecnologie satellitari, l’adozione di sistemi di videosorveglianza soprattutto in nove province individuate dalla Commissione europea nel marzo 1998 come province particolarmente a rischio: Caltanissetta, Siracusa, Nuoro, Foggia, Brindisi,Napoli, Caserta, Reggio Calabria e Crotone.
In molte di queste il progetto è stato attuato: Perché a Brindisi no?“.
“A Brindisi – ha concluso il senatore – la situazione diventa sempre più inquietante. I segnali di una ripresa delle attività criminose sono ormai costanti e sempre più preoccupanti. Vi è la necessità di evitare che le varie frange criminali si riorganizzino intorno ad un progetto comune, dando vita ad una sorta di TERZA FASE DELLA SCU.
Per raggiungere questo obiettivo non può bastare l’impegno corale e straordinario delle Forze dell’Ordine.
Sono, invece, assolutamente necessarie due cose: il territorio deve dotarsi delle infrastrutture tecnologicamente più avanzate utili a costituire un’adeguata azione di contrasto al crimine; una parte dell’imprenditoria brindisina deve spostarsi con chiarezza da quella zona grigia fatta di contiguità, cointeressenze, e in qualche caso anche di alleanze, da un’area che eufemisticamente potrebbe definirsi “border line“.

COMUNICATO STAMPA SEN. EUPREPRIO CURTO


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