Brindisi, 12/01/2007
WWF: Brindisi punto di partenza per adeguare le Emissioni di CO2
Con incredibile casualità , in questi giorni sono apparsi sui quotidiani due notizie sullo stessa tema ovvero le emissioni di CO2, il gas ad effetto serra la cui sempre maggiore concentrazione in atmosfera sta determinando il drammatico fenomeno del surriscaldamento del pianeta.
La prima proviene da ben lontano, ovvero da Bruxelles, dove la Commissione europea ha deciso di rivedere la politica energetica della UE con l’obbiettivo finale di ridurre del 20% le emissioni di CO2 al fine di evitare i danni irreversibili verso cui il nostro pianeta sta andando incontro. Come spesso accade per questa tematica, all’Italia è stata aggiudicata la maglia nera per i ritardi accumulati nello sviluppo delle fonti rinnovabili che ancora oggi trovano grandi ostacoli a farsi strada al contrario di altri sistemi alquanto dubitabili quali centrali a carbone, termovalorizzatori a C.D.R. ecc., alle cui spalle spesso si celano fortissimi interessi e pressioni.
La seconda ci riguarda direttamente in quanto riportava come dato che la centrale di Brindisi Sud risulti essere la più inquinante del nostro Paese. Questo dato era già stato reso noto il 23 ottobre 2006 a Milano da Wwf Italia insieme all'elenco completo delle prime dieci centrali di generazione elettrica attive sul nostro territorio e responsabili dell'emissione di CO2.
Il Wwf ha elaborato i dati ufficiali del registro delle emissioni, e i risultati mettono sotto accusa, in primis, un combustibile: il carbone. Molte centrali a carbone funzionano con efficienze molto modeste tra cui la centrale di Brindisi sud che da sola assorbe una grossa fetta di tutte le quote di emissione disponibili per il settore termoelettrico nazionale.
Oltre a questo si deve aggiungere che, per quanto avanzate possano essere le nuove tecnologie, a tutt’oggi le centrali a carbone risultino essere tra le principali responsabili delle emissioni di mercurio, arsenico e di polveri fini.
Quindi, nell’ambito di tutto ciò, è auspicabile che quanto promosso dalla Commissione europea trovi seguito nei singoli Paesi dell’UE soprattutto se consideriamo le osservazioni provenienti dal mondo scientifico il quale continua a ricordarci che l’aumento di soli 2° della temperatura globale rispetto all’era preindustriale risulti essere la soglia oltre la quale gli effetti dei mutamenti climatici possono diventare catastrofici e che circa l’80% dell’aumento della concentrazione di CO2 negli ultimi 20 anni è dovuto all’uso spregiudicato dei combustibili fossili nonché alla incontrollata deforestazione e, conseguente, modificazione del suolo.
Nel nostro piccolo, proprio Brindisi, per il ruolo che riveste nella produzione di energia elettrica su scala nazionale, dovrebbe essere punto di partenza ed esempio di adeguamento alle richieste che provengono dalla Commissione europea.
Questa grande opportunità dovrà essere raccolta dalle locali amministrazione nel momento in cui dovranno sottoscrivere le nuove convenzioni con le società elettriche, cosa che ci auguriamo avvenga quanto prima possibile, sulla scorta di quanto venne accordato dall’allora sindaco Maggi nella convensione del 1996 diventata successivamente, e con assurda facilità, nulla a danno dell’intera comunità.
Il responsabile sezione di Brindisi
Fabio Protopapa
COMUNICATO STAMPA WWF - SEZIONE PROVINCIALE DI BRINDISI
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WWF: Brindisi Sud è la centrale più inquinante d'Italia
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