Bari, 01/02/2007
Eolico, Borraccino (Pdci): “E le pale girano…”
Di seguito una nota del capogruppo del Partito dei Comunisti italiani, Cosimo Borraccino.
Dopo i primi impianti eolici sorti negli anni passati sulle alture del subappennino dauno, una sorta di corsa all’eolico si è sviluppata negli ultimi mesi in quasi tutto il territorio regionale. Lo scopo è evidente: affrancarsi dagli storici fornitori di energia elettrica e, soprattutto, dai canonici sistemi di produzione dell’energia medesima: di fatti e non a caso, siamo la regione regina nel fotovoltaico (fonte Sole 24 ore).
Il tutto per una giusta ricerca di fonti di energia alternative che, però, in mancanza di una reale disciplina sull’installazione degli impianti eolici, ed in vigenza di un regolamento regionale assolutamente non esaustivo delle problematiche che questi comportano, sta scatenando una sorta di corsa a “chi fa prima”, con l’evidente rischio di non andare troppo per il sottile nella valutazione della ricaduta negativa sui comuni viciniori o confinanti.
Sia chiaro che la linea del PdCI è sempre stata quella di non contrarietà in assoluto sull’installazione degli impianti eolici ma, ancor più in mancanza del PEAR e di PRIE, non si può procedere a scelte e lavori senza che siano state, preventivamente, ascoltate e valutate le proposte delle popolazioni o categorie di cittadini coinvolte (magari con incontri aperti a tutti i cittadini) e delle organizzazioni e associazioni ambientaliste del territorio.
Quella che può sembrare una sorta di “delicatezza” nei loro confronti è, invece, prevista anche da norme comunitarie per cui non si può pensare che un Comune decida autonomamente di autorizzare l’installazione di impianti eolici nel proprio territorio, magari sulla linea di confine che lo separa dal Comune confinante, senza che né i propri cittadini, né quelli confinanti abbiano avuto modo di esprimersi al riguardo. Si tratterebbe, infatti, di una forma assolutamente inaccettabile di prevaricazione che il PdCI non sostiene affatto.
Il questo senso, il Gruppo operante all’interno del Consiglio regionale Pugliese, già nel settembre scorso, con un Ordine del Giorno si era espresso pure relativamente ai lavori in corso in località Capo Bianco di Brindisi ove si sta realizzando un rigassificatore, nonostante le proteste locali e l’apertura di una procedura di infrazione, aperta dalla Commissione della C.E., nei confronti del Governo italiano per aver rilevato la non corretta applicazione di direttive comunitarie in materia.
Si chiedeva, infatti, al Presidente della G.R. di adottare con urgenza tutte le procedure necessarie al blocco immediato dei lavori inviando una esplicita richiesta al Governo Nazionale di blocco dei lavori di costruzione dell’impianto di rigassificazione nel territorio della città di Brindisi.
Insomma non ci sembra perseguibile una via che sembra di imposizione di una scelta su popolazioni che, spesso, si trovano ad essere “avvisate” solo a cose fatte, ossia solo quando le pale già girano
COMUNICATO SERVIZIO STAMPA CONSIGLIO REGIONALE PUGLIESE
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