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S. Vito dei N.nni, Cristiano Sociali: svolta l'assemblea congressuale



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S. Vito dei N.nni, 05/02/2007

Cristiano Sociali: svolta l'assemblea congressuale

Il 4 febbraio 2007 si è tenuto presso il cineforum della Chiesa S.Maria della Mercede di San Vito dei Normanni la IV assemblea congressuale dei Cristiano Sociali di Brindisi.
Erano presenti il segretario provinciale dei democratici di sinistra Onofrio Cretì ed il coordinatore Regionale di Puglia dei Cristiani Sociali Antonio Ursi che ha presieduto l’assemblea.
Questa assemblea congressuale dei Cristiani Sociali ha dinanzi a se un nuovo progetto, il Partito Democratico o Partito dell’Ulivo come noi preferiamo chiamarlo.
Noi siamo a sinistra perché coltiviamo l’idea di un mondo più giusto in contrasto allo spirito mercantile che domina questo tempo. Per questo, per realizzare il nostro sogno dobbiamo comprendere i cambiamenti in atto e far tornare al centro l’Uomo e i suoi bisogni e siamo convinti che questo è il campo di applicazione della Politica e della nostra capacità di Governo.
Per tali ragioni Oggi per noi è fondamentale realizzare l’unità dei riformisti dell’Ulivo, realizzare il partito dei democratici riformisti dell’Ulivo che si presenti gia unitariamente alle elezione europee del 2009, per compiere questo passaggio ambizioso bisogna dare uno scatto di qualità al processo per la costituzione del Partito Democratico, coinvolgendo e facendo partecipare attivamente al processo di costituzione quella “base popolare”e quei “mondi vitali” che da oltre un decennio camminano assieme a noi aspirando ad una idea compiuta di riformismo. Pensiamo in particolare al popolo delle primarie
Le diversità presenti a sinistra sono un valore da non disperdere e un’opportunità, un arricchimento se non usate per defatiganti ed inutili dispute spesso incomprensibili che potrebbero portarci alla sconfitta, come quella sulla politica estera e la base Nato di Vicenza.
Oppure le rigidità di altre componenti sulle PACS,anche su questo aspetto chiediamo a tutta la sinistra di trovare una soluzione unitaria che tenga conto dei valori e delle innovazioni,ma sopratutto rispetto di ogni convinzione religiosa e laica.
Il Partito Democratico una volta avviato come processo potrebbe essere, con la sua importanza e peso, fattore di stabilità politica oltre che motore dell’azione riformista del Governo.
C’è un’altra robusta ragione per spiegare la necessità di realizzare il Partito Democratico, infatti deve servire alle nuove generazioni, per fare in modo che siano protagoniste della politica, questa è la funzione principe per innescare una fase in cui il Paese sia pensato dal loro punto di vista, che esso sia adeguato alle loro aspirazioni.
Inoltre bisogna dare impulso ad una fase di rigenerazione delle forze sociali, al più presto bisogna rimettere in moto quella funzione positiva che negli anni passati è stata svolta dai sindacati, ripartendo da un progetto unitario che concili autonomia e rappresentanza sociale adeguata ai nuovi problemi del mondo lavoro dipendente, con una attenzione tutta da costruire sui giovani, sui i nuovi lavori, ma soprattutto lavorare concretamente sulla riduzione della precarietà, pensando a sostegni al reddito che tengano conto del mutato contesto del mercato del lavoro.
La rinascita del nostro territorio è possibile, la politica ha questo compito, il compito di riscattare un territorio che scende sempre più in basso nella classifica nazionale per ricchezza e qualità della vita.
La Provincia e la città di Brindisi si trovano al centro di flussi e traffici di persone e merci che sempre più stanno crescendo soprattutto verso l’ Est Balcanico e l’Oriente, attraverso il canale di Suez e il Mediterraneo, questo potrebbe dare al nostro territorio e soprattutto al nostro porto notevoli opportunità, ma non bisogna perdere tempo gli altri non stanno fermi.
Inoltre la Provincia e la città di Brindisi appartengono ad una dimensione sub- regionale: il Salento che ha una identità omogenea sul piano storico culturale oltre che sul piano geografico ed ambientale ed economico - sociale.
Dentro questa area vi è una prospettiva comune geopolitica di integrazione e di collegamento tra direttrici che vanno dal Nord al Sud ma soprattutto tra l’Oriente e l’Occidente. L’area Ionico-Salentina è al centro del Mediterraneo Orientale ed è uno “snodo” importante tra l’Europa e tutta questa area.
Ma con sofferenza dobbiamo registrare che queste opportunità hanno difficoltà a decollare anche in un contesto politico favorevole, questo territorio appare come il “vaso di coccio tra i vasi di bronzo”, stenta ad affermarsi una sua autonoma e rispettata opinione sul proprio sviluppo, che sia conciliabile e con pari dignità come ogni altro territorio della Regione.
Se da una parte i settori tradizionali come la chimica e l’aeronautica vanno in sofferenza, il settore energetico si sviluppa, ma si mostra indifferente ai destini del territorio, anzi lo utilizza per produrre senza tener conto dei danni che provoca all’ambiente, bruciando più di 10000 tonnellate di carbone e occupando gran parte del porto al suo servizio.
Bisogna di reimpostare il problema indirizzando il confronto e il negoziato su due livelli: quello degli interventi urgenti ed immediati per salvaguardare l’ambiente, le attività portuali, la vivibilità della città rispetto al pesante impatto ambientale della movimentazione del carbone e della diffusione delle polveri oggi (oggetto anche di pesanti interventi dell’autorità giudiziaria); e quello di un assetto strategico delle strutture portuali con interventi di ristrutturazione di una parte del porto che consentano, a regime, una autonomia delle operazioni portuali relative alla movimentazione del carbone e dei reflui solidi indipendenti da tutte le altre attività commerciali ed industriali che utilizzano strutture portuali.
Rilanciare l’idea di una progettazione di uno specifico porto industriale da realizzare fuori dalle aree interne del porto utilizzando innovativi programmi nazionali sullo sviluppo dei traffici marittimi e sulla riorganizzazione dei porti. La riduzione immediata del carbone da bruciare e la trasformazione della Centrale Nord ( Edipower) a ciclo combinato, l'adeguamento tecnologico pena la sua chiusura.
Contestiamo l'utilizzo del CDR nelle centrali , sopratutto per la incapacità di questi forni a bruciare rifiuti senza peggiorare le già condizioni critiche dell'emissioni in aria, sia perché questo territorio non diventi ricettacolo di tutti i rifiuti regionali ed extraregionali.
Sicuramente è positivo che ogni ATO gestisca i suoi rifiuti, realizzi la differenziata spinta, termini il ciclo con la termodistruzione più idonea La crisi dei settori industriali tradizionali presenti nel nostro territorio chimica e aeronautica pongono questioni fondamentali sulle azioni da sviluppare.
Bisogna soprattutto fare sistema: partiti, istituzioni locali e regionali, forze sociali sindacati e associazione delle imprese.
Valorizzare l’osservatorio della chimica per uscire fuori dall’impasse dei terreni da bonificare nell’area industriale, oggi blocco a qualsiasi tipo di investimento. Rivedere il protocollo Regione Puglia –Finmeccanica per dare a questo territorio un ruolo di sviluppo e consolidamento delle attività aeronautiche viste le competenze e l’integrazioni esistenti.
Questa società invecchia e produce nuovi bisogni , chi non è autosufficiente rischia di rimanere ai margini della società , la famiglia molte volte non è grado stare dietro ai suoi anziani perché a volte è divisa territorialmente, perché non è autosufficiente economicamente. Il settore pubblico non in è grado di assolvere questo compito, anzi più le città sono grandi più gli anziani sono emarginati nei loro quartieri dormitori , restano più soli e qualche volta muoiono di inedia e qualche volta, ancora, senza che nessuno se ne accorga.
Vanno incentivate forme miste di volontariato e di attività cooperative tipiche del settore non profit, nuove forme di assistenza sia presso il domicilio dell’anziano ,o presso quello di un affidatario.
Si devono realizzare processi di cambiamento ed innovazione richiesti dalla sfida di un mondo globalizzato e nel frattempo sostenere i fondamentali diritti di uguaglianza e solidarietà .
Per farlo bisogna dare dignità alla politica, confermare il controllo dei governi sull’economia.
Questo ruolo può essere svolto dall’Europa dalla sua tradizionale cultura del sociale che si amplia con il suo allargamento con l'ingresso di nuovi popoli che aspirano a diventare partner affidabili, che vogliono consolidare le loro giovani democrazie. Questa è una grande scommessa storica , un cammino che il nuovo Partito deve percorrere.
Sarà utile e necessario portare avanti insieme come Europa la proposta dell’abolizione della “Pena di morte”, questa grande battaglia di civiltà che il nostro Paese sta portando avanti è una battaglia difficile per la resistenza in particolar modo pesante degli USA, CINA, INDIA, ma non impossibile bisogna insistere e trovare nuovi alleati.
L’espansione dell’Europa può dare la speranza ad avere più attori sulla scena mondiali ,otre l' USA e la CINA , che sappia mettere in evidenza i drammi di interi continenti che combattono con la morte e la fame, nuovi ed autorevoli attori che aiutino le aspirazioni di riscatto di queste popolazioni. E' necessario un equilibrio mondiale diverso che permetta la conclusione di conflitti interminabili a volte sollecitati da forti interessi economici dove l’ Europa forte ed unita dia una funzione di arbitro internazionale autorevole all’ONU, affinché diventi garante reale della sicurezza collettiva e della pace ,ma anche dello sviluppo sostenibile e della giustizia sociale su scala mondiale.

Al termine è stato eletto il nuovo coordinatore provinciale del movimento nella persona di Mimmo Cucci e l’esecutivo provinciale nelle persone di:
Annamaria Pellegrino, Nunzio Semeraro, Mario Scivales, Donato Peccerillo, Claudio Delli Angeli, Vincenzo Mininno, Saverio Minervini


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