Brindisi, 27/02/2007

Forum Ambiente, Rigassificatore e centrali: "è tempo di decidere"

Finalmente il Ministero per lo Sviluppo Economico ha dunque convocato per il 7 marzo la Conferenza dei Servizi sul terminal di rigassificazione di Brindisi al fine di verificare “la sussistenza dei presupposti per l’espletamento della procedura VIA” e “dei presupposti per la consultazione delle popolazioni interessate ai sensi della direttiva 96/82/CEE sui rischi di incidente rilevante”.

La convocazione della conferenza è sicuramente un fatto di notevole importanza ma non si può non rilevare che in tale conferenza devono fare ingresso tutti gli sconcertanti elementi di giudizio rivenienti dalla clamorosa inchiesta penale in corso e che, all’interno del tema concernente la consultazione delle popolazioni interessate, va preso in particolare esame il mancato coinvolgimento dei consigli comunale e provinciale.
Ma c’è di più e cioè l’incompatibilità del progetto-rigassificatore con il modello di sviluppo voluto e perseguito dalle amministrazioni locali. La localizzazione del terminal nel porto è infatti visibilmente incompatibile con le attività portuali e con impianti limitrofi ad alto rischio di incidente rilevante sicchè gravissimi abusi, violazioni di legge ed omissioni nell’iter autorizzativo hanno indotto la competente Autorità in errore inducendola ad emettere il decreto ministeriale autorizzativo.
Brindisi non è casualmente area ad elevato rischio di crisi ambientale dal momento che figura fra le prime 14 aree di interesse nazionale ai fini della bonifica di siti inquinanti. Non è certamente un caso che nella centrale Brindisi Sud le emissioni di CO2 nel 2005 siano state pari a 15.341.541 tonnellate (+ 15% rispetto alla quota consentita) e che la concentrazione di polveri sottili (50 microgrammi per metro cubo), che non si sarebbe dovuta superare più di 35 volte in un anno, sia stata invece superata a Torchiarolo ben 93 volte nel 2006 e già 21 volte nel gennaio del corrente anno.

Il Forum Ambiente Salute e Sviluppo chiede alla Regione Puglia, Provincia e Comune di Brindisi di assumere posizioni in vista del piano energetico ambientale regionale (PEAR) rivolte a garantire per le emissioni di CO2 gli obiettivi del protocollo di Kyoto (- 6,5% rispetto al 1990) ed a quelli fissati dall’Unione Europea (- 20% nel 2020) . Per il polo energetico non è sufficiente ridurre del 25% le emissioni rispetto al 2004 in 10 anni, anche perchè presto entrerà in esercizio la centrale Enipower nel Petrolchimico.
Bisogna inoltre ridurre sensibilmente il carbone e la potenza in esercizio della Centrale di Brindisi Sud (non più di 1980 Mw) nonchè superare l’esercizio a carbone nella centrale di Brindisi Nord se si vogliono avviare impianti sostitutivi a ciclo combinato e, finalmente, se si vuole puntare su efficienza e fonti rinnovabili in vista di uno sviluppo veramente sostenibile.

COMUNICATO STAMPA FORUM AMBIENTE SALUTE E SVILUPPO

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