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Latiano, Come Cenerentola, arrestato per una scarpa persa durante la fuga



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Latiano, 28/02/2007

Come Cenerentola, arrestato per una scarpa persa durante la fuga

Se la goffaggine e l’inettitudine fossero discipline sportive probabilmente il giovanissimo scippatore arrestato ieri dai carabinieri della stazione di Latiano vincerebbe la medaglie d’oro alle prossime Olimpiadi della sfortuna!

Questo il riassunto, se solo si volesse sdrammatizzare, di quanto è accaduto ieri mattina a Latiano. Non la penserà così spiritosamente, invece, l’anziana signora che, mentre passeggiava su un marciapiede, chissà quante volte percorso spensieratamente, si è ritrovata improvvisamente in quello che credeva fosse un incubo.
Quando quel piccolo delinquente le ha afferrato la borsa, mai e poi mai avrebbe pensato che la sua giustificabilissima reazione tesa a voler evitare l’ingiusta sottrazione si sarebbe scontrata con la altrettanto determinata violenza del suo aggressore, che alcuna remora si è posto neanche quando ha visto ruzzolare in terra la sua vittima arrivando a trascinarla per alcune decine metri pur di conseguire il frutto di quei pochi secondi di paura.
Brevi istanti durante i quali la tenacia della donna, attaccata materialmente alla sua borsa, ha dovuto soccombere sotto l’azione predatoria del malvivente, che tanto giovane, nonostante la corporatura, era sembrato sin da subito e tanto violento era apparso anche a chi, tra i passanti, avrebbe poi svolto un ruolo determinante per la sua cattura.
Intanto, nella fuga, a piedi per le vie del centro, scontrandosi proprio con una ciclomotore in transito, aveva perduto una scarpa, rigorosamente da ginnastica, che aveva indossato forse proprio sapendo che probabilmente avrebbe dovuto correre parecchio per completare il suo progetto criminoso.

Le grida della donna, intanto, ed il parapiglia venutosi a creare, non sono sfuggiti al carabiniere di quartiere che, per sfortuna del giovinastro e per buona sorte della Giustizia, era distante dal luogo del delitto solo pochi isolati.
Le indicazioni fornite dai testimoni e la buona conoscenza del territorio dell’esperto appuntato hanno fatto poi il resto. Il carabiniere, infatti, che ha subito individuato il responsabile proprio grazie a quei pochi dettagli fornito dai testimoni, allerta immediatamente la centrale operativa della compagnia di Francavilla Fontana nonché altri suoi colleghi della stazione di Latiano, fine di diramare le ricerche del ragazzo a tutte le pattuglie. Comincia così una gigantesca caccia all’uomo cui partecipano anche le pattuglie del nucleo operativo e radiomobile.
Contemporaneamente lo stesso carabiniere di quartiere, nsieme ad altri colleghi, si portano presso l’abitazione di R.M., da pochi giorni solo diciassettenne, ove, al termine di una perquisizione, trovavano la scarpa che gli era rimasta calzata, e che, logicamente, aveva già lasciato indossandone un paio completo!
Di lì, quindi, acquisito l’ulteriore indizio, i carabinieri iniziano una maratona ripercorrendo freneticamente tutti i luoghi dove il ragazzo era stato visto. Lo trovano, dopo solo poco più di mezz’ora, in un piccolo chiosco-bar di periferia, dove, tranquillamente come se nulla fosse successo, stava gustando un cornetto e un cappuccino!

E’ stato proprio nel momento in cui i carabinieri del maresciallo Massimo Ribezzo lo hanno materialmente acciuffato, dopo anche un timido tentativo di iniziare una nuova fuga, che il ragazzo, tradendo una cultura della legalità non proprio eccellente, anche data la giovane età, ha inscenato un siparietto tanto inopportuno quanto penalmente censurabile, profferendo nei confronti di un maresciallo minacce di ritorsioni qualora non lo avessero lasciato libero: “te la farò pagare”, ha urlato in faccia al Sottufficiale, pensando che così facendo avrebbe convinto della propria innocenza i numerosi avventori del chiosco … ma probabilmente non ci credeva neanche egli stesso.
Infine, il maresciallo, quasi fosse un principe azzurro, dopo avergli fatto provare quell'ingombrante 43 (il piedino non è certo da principessa) lo dichiarava in arresto per rapina e minaccia a pubblico ufficiale.
La donna, nel frattempo, era stata accompagnata da un altro carabiniere presso il pronto soccorso dell'ospedale “Camberlingo” di Francavilla Fontana, poiché accusava forti dolori alla spalla e agli arti nonché uno stato d’ansia reattivo. La poveretta, dopo essere stata visitata e medicata, veniva dimessa con una prognosi di dieci giorni. In prima serata, infine, il ragazzo è stato accompagnato presso il centro di accoglienza per minorenni di Monteroni – lecce, ove rimarrà a disposizione del sostituto procuratore della repubblica presso il tribunale per i minorenni di Lecce, Dott. Ferruccio De Salvatore.

COMUNICATO STAMPA CARABINIERI DI FRANCAVILLA FONTANA


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