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Brindisi, Carriero (Ds), Il governo Prodi e la nascita del partito Democratico: addio alla sinistra?



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Brindisi, 28/02/2007

Carriero (Ds), Il governo Prodi e la nascita del partito Democratico: addio alla sinistra?

La situazione politica nel nostro paese si presenta in uno stato confusionale nella forma e nella sostanza dopo il voto del senato sulla politica estera.

Facile è stato il gioco dell’opposizione con la responsabilità di qualche rappresentante della sinistra radicale aprire la crisi di governo attraverso una campagna qualunquistica e demagogica alimentando le varie posizioni corporative presenti nel senato. La maggioranza di centrosinistra è in difficoltà non solo per i numeri risicati nel senato ma anche per l’assenza di una chiara rotta del governo e di una missione politica all’interno delle componenti che rappresenta quella parte moderata e quella radicale. Così facendo era chiaro di non poter andare lontano specie in una politica della pace e della sicurezza del mondo. Ciò che oggi è drammaticamente urgente è il rilancio dell’unità programmatica e politica dell’Unione. I fatti accaduto al senato hanno negato una emergenza ed ha finito per rendere ancora più profondo il solco che divide i riformisti dai radicali.
D’Alema da tempo va dicendo che esiste un intreccio stretto tra il destino del governo e la realtà dei partiti che compongono la coalizione governativa solo che questa questione viene affrontata dalla parte sbagliata. Al centro della discussione del seminario di Orvieto fu posta l’obbiettivo della ristrutturazione del sistema politico, e del superamento dei confini della sinistra e della formazione del nuovo Partito Democratico ritenendo tale discussione sui fondamenti e sul sistema politico e sul destino della sinistra possa come viene ritenuto dalla mozione Fassino rendere più stabile l’incerto cammino del governo è pura ipocrisia.
La discussione sui brogli delle tessere avvenuto nella Margherita è solo un anticipo di ciò che ci spetta, un primo caso esemplare del nuovo rinnovamento della politica tanto decantato. L’epicentro del sistema al di la delle buone intenzioni, il rischio lo corrono proprio i DS. Il Congresso dei Democratici di Sinistra sarà difficile e duro, difficile perché forte è la possibilità che la tattica e la furbizia prevalgono sulla chiarezza del confronto; la discussione avviata nella presentazione della mozione Fassino in Puglia e nella Provincia di Brindisi è molto ricca di ambiguità e di bizantinismo in riferimento della collocazione del PD a livello europeo, di cui si rischia di portare il congresso sulla conta dei voti e non invece su una chiara politica della sinistra, per la sinistra e per l’intero Paese.

Il congresso svilupperà anche nella provincia di Brindisi un confronto duro è inutile nasconderlo, sciogliere il più grande partito della sinistra, diventa per alcuni un dramma per chi si è formato nella storia e nella militanza della sinistra e per alcuni il dramma è ancora più profondo di quello che si ebbe nel PCI nel 1991 con il cambiamento del nome e del simbolo. In questa fase politica del Paese l’errore decisivo è quello di scambiare una congiuntura politica per quanto importante possa essere, con la ragione d’essere, con la ragione storica di un partito che ha rappresentato per lunghi anni il baluardo nella difesa della libertà e della crescita della demo0crazia nel nostro Paese.

Aprire questo importante capitolo nella attuale vita del Paese e ad appena un anno dalla vittoria elettorale sul centrodestra e con un governo che tenta in tutti i modi di riportare il paese verso la ripresa economica e sociale riproporre la nascita di un soggetto politico nuovo, che assume in se solo una parte dell’Unione, non solo rappresenta una scelta sbagliata ma anche poco responsabile. Per questo il congresso non sarà un fatto privato, non sarà un regolamento di conti tra componenti politiche all’interno di esso e non sarà solo un confronto democratico del correntone e della sinistra DS ma coinvolge e chiama in causa l’intera sinistra italiana per il suo futuro e per tutti coloro che hanno a cuore il futuro democratico del nostro Paese.

Antonio Carriero
Coordinatore mozione Mussi
Federazione di Brindisi


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