Brindisi, 30/12/2003
Conferenza stampa di fine anno del Questore
“La polizia ha lavorato bene nell’anno che si è appena concluso”. Lo ha sottolineato il questore di Brindisi, Pietro Ieva, nel corso di un incontro con la stampa per gli auguri di fine anno e per fare il punto dell’attività svolta nell’anno che si sta per chiudere.
Il questore ha voluto sottolineare come gli apprezzamenti per il lavoro svolto siano giunti anche dalle recenti visite a Brindisi della Commissione Parlamentare Antimafia in città per ben due volte nel corso del 2003. “Certo – ha sottolineato il questore – i problemi ci sono. Il territorio esige attenzione ed impegno continui per la presenza di gruppi criminali che cercano, senza riuscirci, di assumere posizioni dominanti”.
Ed i dati forniti dalla stessa questura parlano di un andamento dei reati sugli stessi livelli del 2002 anche se non è mancato l’aumento nel numero dei furti in appartamento e di auto agli atti intimidatori mentre sono diminuiti gli omicidi. Aumentato anche il numero delle denunce delle estorsioni. “segno – ha sottolineato il dottor Ieva - che i cittadini collaborano con le forze dell’ordine. Questo dato sottolinea che la gente ha maggiore fiducia nella polizia e nelle altre forze di contrasto al crimine presenti sul territorio. Un risultato che si è ottenuto anche grazie al successo del poliziotto di quartiere giunto al suo primo anno di vita con i servizi di rapporti più stretti con la cittadinanza attivati nei rioni Centro e Commenda. Dati che ci incoraggiano nel proseguire verso questa strada tanto che – ha sottolineato sempre il questore – la loro istituzione è stata proposta anche per altri quartieri e per almeno altri due grossi centri della provincia di Brindisi”.
Nel corso dell’incontro con la stampa il questore che stamani aveva al suo fianco anche il dirigente della squadra mobile di Brindisi, il dottor Angelo Loconte, il dirigente della sezione Volanti, Francesco Barnaba, ed il capo di gabinetto della Questura la dottoressa Stefania Palmisano, ha reso noto l’esistenza della mappa dei fenomeni criminali realizzata con la collaborazione degli altri organi di polizia grazie alla quale si è potuto ottenere la caratterizzazione criminale dei vari quartieri della città permettendo alle stesse forze dell’ordine di organizzare dei servizi mirati per la prevenzione del crimine.
Sotto il profilo dei risultati raggiunti nel 2003 i dati forniti dalla Questura raccontano della cattura di sette latitanti, tutti di notevole pericolosità. Ma anche di un forte impegno nella lotta al traffico di droga e dell’immigrazione clandestina. Elevato, inoltre, il numero delle truffe che da 29 nel 2001 a 34 nel 2002 sono letteralmente esplose a ben 1374 nel 2003. I furti d’auto sono passati da 512 (2001) a 564 (2002) per giungere a 584 nel 2003. Le rapine sono passate da 69 ad 88 fino ad 89 per l’anno che sta per finire. Quadruplicate rispetto allo scorso anno le estorsioni passate da 12 a 44. Nel 2003 sono state arrestati 314 (quattro in più rispetto al 2002) mentre sono diminuiti del 50% gli indagati a piede libero oggi 1110. Raddoppiate, invece, le persone indagate per associazione a delinquere di stampo mafioso. Fortemente in diminuzione i reati di tentati omicidi passati da dieci ad uno, di lesioni dolose da 88 a 51 e delle violenze sessuali passate da 9 a 5. Importante, infine, il controllo sugli appalti pubblici gestito in interforze con i carabinieri e la guardia di finanza per il monitoraggio delle opere pubbliche sul territorio.
I latitanti catturati nello scorso anno sono Antonio Campana, Roberto Di Lauro, Filippo Bonaccorso, Teodoro Vindice, Emilio Spagnolo, tutti personaggi legati alla criminalità organizzata oltre al Bonaccorso elemento di spicco della mafia siciliana. A loro si aggiungono Roland Brahimi, Pasquale Orlando boss del quartiere Sant’Elia. Le operazion più importanti svolte lo scorso anno sono state “Off Road”, “Dune”, “Paradise”, “Genesis”, “Shofer” con l’arresto di centinaia di pregiudicati legati al traffico di droga ed all’immigrazione clandestina ma anche racket ed estorsioni.
Il questore, infine, ha sottolineato come, a differenza dei dati Istat che indicano come il 30% dei pugliesi percepisce un senso di insicurezza tanto da non uscire la sera per la paura di rimanere coinvolti in qualche episodio criminale per Brindisi non è valido visto che i fenomeni di micro criminalità e di criminalità diffusa vengono tenuti sotto stretto controllo con una incisiva azione di contrasto da parte delle forze di polizia.
Nel corso dell’incontro con la stampa è stato anche mostrato il risultato di un sequestro di botti di fine anno effettuato dalla polizia a Mesagne dove un privato cittadino deteneva illegalmente fuochi artificiali pericolosi per un quantitativo di 40 chili. Tra questi anche dei razzi del tipo utilizzato dai ragazzini ma che sono in grado, per la quantità di polvere pirica che contengono anche di uccidere un uomo.
Dalla redazione giornalistica di Puglia Tv
|