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Brindisi, Porto: Sermar lancia un accorato grido di allarme



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Brindisi, 05/03/2007

Porto: Sermar lancia un accorato grido di allarme

SERMAR, Società Consortile a r.l. che raggruppa nove aziende del settore, ha inviato una lettera aperta al Ministro dei Trasporti, al Ministro delle Infrastrutture, al Presidente della Regione Puglia, , ai parlamentari della provincia di Brindisi, al Prefetto di Brindisi, al Sindaco di Brindisi, al Presidente della Provincia di Brindisi, al Presidente della C.C.I.A.A di Brindisi, al Presidente del Comm. Raccomandatari Marittimi di Brindisi, al Presidente dell'Associazione Agenti Marittimi di Brindisi, agli assessori comunali e provinciale e, per conoscenza, agli organi di informazione.

Di seguito il testo integrale della missiva:

Signori,
l’ennesima indagine della quale ognuno di Voi conosce il dirompente effetto e lo sgomento generato, è purtroppo la conferma di un gravissimo malessere che ha investito ogni settore delle attività produttive e che sembra abbia origini ben precise nel tempo. In particolare si stanno verificando effetti fortemente negativi nel porto di Brindisi con accadimenti di fatto incompatibili alla libera imprenditoria ed alle professionalità operanti nel nostro porto.

L’inquinamento di ogni settore economico e produttivo ha purtroppo genesi ed origini che sembrano essere sotto gli occhi di tutti.
E a tutti nota la crisi congiunturale che ormai da anni attanaglia i flussi dei traffici commerciali e di fatto le riduzioni dei movimenti superano in negativo una percentuale di oltre il 50% rispetto alla fine degli anni 90 (passeggeri, autoveicoli container, merci varie)

La contrazione dei flussi sta pesando gravemente sull’economia portuale e sta inaridendo tutte le attività connesse. Questo comporta un drastico e doloroso ridimensionamento dell’imprenditoria marittima locale, che sta pagando un prezzo altissimo per quelle scelte politiche errate e ripetute negli anni sin dall’avvento delle Autorità Portuali.
Tutto questo ha già portato alla scomparsa di numerose imprese marittime da anni operanti nel nostro porto e tutto questo fra 1’ ineffabile indifferenza delle amministrazioni locali. Questa crisi sta ulteriormente comportando inevitabili licenziamenti per quelle aziende che ancora riescono a sopravvivere in un contesto fortemente compromesso.

Dobbiamo necessariamente constatare che gli unici settori di traffico ancora in trend positivo sono esclusivamente quelli mercantili collegati direttamente o indirettamente ai traffici obbligati quali i combustibili destinati alle centrali elettriche, ceneri e gessi sempre rivenienti dallo stesso settore produttivo; gas di altra natura e combustibili sernilavorati derivati del petrolio e destinati al petroichimico di Brindisi; gas liquido (GPL) destinato ad altri settori industriali.
Questo forte sbilanciamento del movimento globale del porto ha generato sacche di totale sofferenza e nicchie privilegiate per pochi addetti.

In una ottica urgente di improrogabile bilanciamento e di equa distribuzione di traffici portuali mercantili obbligati, è nata nel novembre 2005 la società consortile SERMAR a r.l., aperta a tutti gli operatori del settore e con il patrocinio della Camera di Commercio di Brindisi unitamente ad un manifesto apprezzamento da parte delle amministrazioni locali rimasto purtroppo del tutto virtuale. Scopo sociale della Sermar è la captazione dei traffici obbligati (perchè necessariamente destinati ad insediamenti industriali del nostro territorio) con la finalità di assicurare sopravvivenza, occupazione e la conservazione delle professionalità e del know how delle aziende consorziate che sono espressione di oltre il 70% dei Raccomandatari Marittimi di Brindisi.
La scelta della natura consortile che è unica nel suo genere è motivata dalla assoluta necessità di professionalità ed indispensabile competenza tecnica ed operativa che la natura dei traffici obbligati impone e nel contempo viene assicurata all’utenza una struttura operativa autonoma che ha portato anche a nuova occupazione.

E’ indiscutibile la trasparenza ed il rispetto delle norme etiche professionali e regolatorie. Inoltre, la Società consortile ha sviluppato una sua progettualità non solo per conservare i livelli occupazionali, ma per procedere su vie di sviluppo che portino a nuova occupazione e per innescare meccanismi virtuosi per mettere finalmente a frutto le tante decantate potenzialità del nostro porto, sempre da tutti invocate ma rimaste purtroppo solo ideazioni virtuali.

Dobbiamo però purtroppo evidenziare a tutta la Società Civile ed alle S. V. Ill.me che malgrado la evidente attualità e l’assoluta novità del consorzio Sermar lo stesso vede incomprensibili ostacoli nella realizzazione progettuale perchè con nostra meraviglia non si riscontra nessun intervento di sostegno delle amministrazioni locali quali Comune e Provincia, mentre solo la Camera di Commercio ha compreso la grande valenza cd utilità sociale di un gruppo Consortile che operi nel Porto.

Questo valore aggiunto del Consorzio Sermar è stato ben apprezzato e valutato dal gruppo EDIPOWER, mentre Paltro grande colosso energetico (ENEL) inspiegabilmente e contro ogni logica previsione, contravvenendo alle proprie enunciazioni positive esternate in più occasioni, ad oggi continua di fatto ad avvalersi in modo assolutamente marginale ed irrisorio di questa nuova realtà disponibile nel porto di Brindisi, lasciando affluire la quasi totalità dei suoi rifornimenti di combustibile ad una ristrettissima cerchia di agenzie da sempre in rendita di posizione su un traffico che appartiene al nostro territorio nella sua totalità,ma i cui benefici ricadono su pochi(fortunati???).

Ancor peggio il grande gruppo energetico/chimico(ENI) che affida tutto il suo traffico ad un singolo agente marittimo locale, contravvenendo ai più elementari criteri di ripartizione territoriale. Fatto anche questo inspiegabile per un Ente pubblico. Comportamenti ancor più inspiegabili in quanto un’equa ripartizione non comporta per questi Grandi gruppi nessun costo aggiuntivo, ma solo possibili risparmi che ricadono ovviamente su tutta la comunità.

A tutt’oggi nessuno conosce ed a nessuno è stato spiegato quale sia il criterio realmente adottato nelle nomine degli Agenti Marittimi e comunque quale che sia, appare del tutto inadeguato ad una situazione economicamente compromessa quale è quella del nostro porto. Considerata in particolare l’assoluta preponderanza attuale del movimento dei combustibili destinati agli insediamenti energetici.
Questa situazione ha di fatto creato una discriminazione sulla possibilità di vita o di morte delle aziende che operano nel porto e nel traffico mercantile.

Per tutto quanto sopra e con le necessarie attenzioni ed urgenze che la gravità dei fatti richiede si fa viva istanza alle S.V. Ill.me affinchè si possa giungere ad una rapida riorganizzazione che porti ad un razionale equilibrio operativo, legato a tutti i traffici obbligati nessuno escluso, e che subito dopo tutto questo venga sancito in maniera definitiva quale” USI e COSTUMI del porto di Brindisi” ed inserito anche nelle famose “Convenzioni” al fine di assicurare una prospettiva di sviluppo e di stabilità economica per le aziende del settore, per consentire alle aziende marittime di perseguire una crescita economica e progettuale, senza la quale non può esservi nessun futuro per i nostri figli e le generazioni future di questa disgraziata città.

Le Aziende Consorziate

Adriatico Agenzia Marittima Raccomandataria, Albatros di Francesco Aversa, Angela Gioia Agenzia Marittima Srl, Discovery Shipping Srl, Gorgoni Srl, Hermes Srl, Intermar Srl, Orient Lines Srl, Saponaro Sas Ag. Marittima Spediz. di Aldo Saponaro & Figli

sermar_brundisium.port


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