Brindisi, 05/09/2003
Intervento dell'Assessore Caforio sull'occupazione
La proposta delle organizzazioni sindacali di suggerire le dimissioni di tutti i responsabili degli Enti – sindaci e presidente della Provincia – come atto simbolico della ferma protesta contro l’immobilismo e l’inefficacia delle politiche per l’occupazione, denota sicuramente lo stato di grave esasperazione al quale è giunto il problema-lavoro ma, nel contempo, non si configura, a mio parere, come la risposta più adeguata.
Mi sembra giusta l’osservazione fatta dal sindaco Antonino di organizzare una mobilitazione generale di tutte le forze sociali e delle istituzioni a sostegno di una collocazione del dramma occupazionale di Brindisi nelle priorità del Governo nazionale e della Regione Puglia. E’ del tutto evidente, infatti, che a quei livelli sono ormai collocati i veri centri di utilizzazione delle risorse nazionali e comunitarie destinate allo sviluppo economico e a quei livelli si decide la delocalizzazione di grandi imprese manufatturiere che producono, quelle sì, notevoli effetti occupazionali. L’esperienza degli anni passati, infatti, dimostra che la disponibilità di risorse finanziarie o la disponibilità di elementi di attrazione del territorio – prime fra tutte infrastrutture e logistica – non sono sufficienti per attivare processi di localizzazione industriale. Abbiamo verificato la debolezza del sistema imprenditoriale locale che non è mai stato capace di utilizzare appieno tutte le risorse acquisite al territorio dal Patto Territoriale, dalla Sovvenzione globale, dall’area di crisi e dai vari strumenti della programmazione negoziata. Così come non è bastato collocare Brindisi tra le città che hanno un buon tasso di infrastrutturazione logistica e dei trasporti. Dopo varie circostanze in cui abbiamo visto grandi gruppi industriali che hanno prodotto migliaia di posti di lavoro dirottati in territorio di Bari, di Taranto e nel Salento (Officine Reggiane, Getrad, Borsche, Miroglio e, per ultimo, Della Valle, pronto ad investire nel Salento, in un territorio ben più povero di opportunità e di infrastrutture) si tratta ora di chiedere a Governo e Regione Puglia di considerare Brindisi area per investimenti manufatturieri con la stessa determinazione con cui segnalano a imprese nazionali ed internazionali il sito di Brindisi per impianti con notevole impatto ambientale. In questa logica si era iniziata la discussione sugli accordi di programma con il Governo nazionale e con la Regione Puglia e sentirsi dire che quello di Brindisi – pronto da mesi – non si
può firmare perché Taranto non è ancora pronto, è sicuramente una mortificazione delle Istituzioni e dell’intera comunità brindisina. Ben venga, quindi, una grande azione di protesta generale nella quale costruire il massimo dell’unità tra forze sociali ed istituzionali e nella quale far confluire una unanime pressione politica e il mantenimento degli impegni che il Governo dice di aver sottoscritto per il Mezzogiorno con le forze sociali. Per fare questo, però, occorrono rappresentanti istituzionali nella pienezza dei loro poteri.
COMUNICATO STAMPA DELL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI BRINDISI
Dalla redazione giornalistica di Puglia TV - Brindisi
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