Brindisi, 06/03/2007
Alenia: i sindacati esprimono forte preoccupazione
Le OO.SS. esprimono forti preoccupazioni circa il futuro del gruppo Alenia Aeronavali con particolare riferimento al sito di Brindisi.
La preoccupazione emerge a seguito di diversi incontri e della presentazione del Piano industriale di Alenia Aeronavali il quale si prefigge il tentativo di “messa in sicurezza” dei siti produttivi di Venezia, Napoli e Brindisi.
Le Segreterie territoriali di Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil, in uno alle Rsu – che hanno partecipato sia al coordinamento nazionale del 15 febbraio sia all’incontro specifico sul sito di Brindisi tenutosi lo scorso 26 febbraio – ritengono la situazione allarmante non solo per l’intero gruppo ma, e soprattutto, per il futuro del sito di Brindisi. Infatti, il presentare un Piano industriale che prevede la sola “messa in sicurezza” – ammesso che ci si riesca nei prossimi due anni – non risolve i gravi problemi di capacità competitiva sul mercato delle trasformazioni.
L’azionista di riferimento, Finmeccanica, ha ricapitalizzato Alenia Aeronavali con circa 70 milioni di euro per ripianare i debiti accumulati negli ultimi tre anni di gestione.
Le OO.SS. prevedono perdite anche per i prossimi tre anni non avendo modificato niente dal punto di vista strutturale. I concorrenti, infatti, hanno costi inferiori che oscillano tra il 40 e il 50% in meno relativamente al costo del lavoro e tempi di consegna di gran lunga inferiori.
Il sito di Brindisi, che attualmente conta circa 95 unità lavorative ha tre ordini di problemi: non ha risorse umane necessarie per rispondere al carico di lavoro attuale; più del 75% dell’attività riguarda le manutenzioni e le revisioni che non sono il core-business dell’azienda; sussiste il reale rischio di ulteriori perdite di professionalità - avendo una età media in azienda molto alta – ed una previsione di riduzione del personale, che nel breve periodo, si potrebbe assestare a 60 unità, piccolo particolare che giustificherebbe di fatto la cancellazione del sito di Brindisi. A tutto ciò si aggiunge il fatto che si è legati ad un carrozzone che affonda lentamente.
"E’ necessario – affermano i Segretari Generali– voltare pagina ed aggredire il mercato delle manutenzioni e delle revisioni in forte espansione avviando una politica di sistema. Per questo chiediamo, sin da subito, che la politica e le Istituzioni si attivino per evitare di ritrovarsi di fronte ad una nuova emergenza occupazionale quando ormai qualsiasi tentativo di governare una probabile crisi risulti impossibile".
LE SEGRETERIE
FIM-CISL FIOM-CGIL UILM-UIL
BRINDISI
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