Brindisi, 15/03/2007
L'On. Vitali e la base Usaf
"C’è voluto un po’ di tempo ma si è scoperto che l’aver ceduto tutto la ex base USAF di San Vito dei Normanni alle autorità italiane per il corrispettivo di un euro, non è stato un atto di generosità ma piuttosto di presa in giro”.
Così ha inizio un comunicato che l’on. Luigi Vitali, di Forza Italia, vice presidente della commissione giustizia della Camera dei Deputati, ha inviato agli organi di stampa.
Il parlamentare di Francavilla Fontana (Brindisi) si dice preoccupato dal fatto che il sito sarebbe "inquinato da amianto e che avrebbe bisogno per la sua bonifica di milioni e milioni di euro" e che, a suo dire, sarebbero concessi "ampi spazi di quel territorio ad iniziative internazionali, sicuramente meritevoli sotto l’aspetto umanitario ma assolutamente inconsistenti per i ritorni che dovrebbero aversi per il nostro territorio".
Vitali - lo scrive a conclusione della nota - si rivolgerà "al presidente del Consiglio per sapere se sia giusto che le risorse di Brindisi rimangano ai brindisini sottoforma di iniziative produttive".
Probabilmente Vitali dimentica che quella che oggi lui stesso chiama "presa in giro", ossia la decisione di pagare il corrispettivo di un euro per lo spazio "americano" in territorio italiano, è stata avallata da un Governo che lui stesso sosteneva e del quale, di li a poco, sarebbe diventato sottosegretario alla Giustizia. La cerimonia ufficiale di consegna all’Italia della struttura, avvenne, infatti il 24 luglio 2003, cioè sotto il Governo Berlusconi.
Da allora nessuno, compreso lo stesso Avv. Vitali, il suo Governo, ed il Governo successivo, ha fatto qualcosa di concreto in termini di progettualità e risorse.
Ci sembra logico sottolineare che per essere credibili e poter avere voce in capitolo su un determinato argomento non basti possedere la qualifica di parlamentare: sarebbe sufficiente riflettere sul corso temporale degli eventi e, soprattutto, se, personalmente, si è mai stati in grado di fare ciò che si contesta agli altri.
Ore.Pi.
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