Brindisi, 16/03/2007
Arsenale: i lavoratori di Brindisi scrivono al Min. Parisi
LETTERA APERTA Al Ministro della Difesa On. Arturo PARISI
Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire!!!
Egregio Sig. Ministro,
è’ questa la conclusione cui sono arrivati i dipendenti civili della ormai ex S.S.S.D. di Brindisi dell’Arsenale di Taranto, dopo tutte le azioni, gli incontri, e rassicurazioni ottenute , interloquendo con autorità politiche e vertici dello Stato Maggiore della Marina sulla continuità della autonomia amministrativa della SSSD cui sono arrivati.
La razionalizzazione delle risorse del Ministero della Difesa, decisa con il Decreto di Ristrutturazione del 1998, che aveva come obiettivo l’efficacia ed efficienza degli stabilimenti di lavoro, aveva ben altre intenzioni di quelle che non il suo smembramento con il fine ultimo di portare al blocco totale ogni attività amministrativa con conseguente congelamento delle attività lavorative degli Arsenali tra cui anche la SSSD di Brindisi.
E’ doveroso, Signor Ministro, riportarLe che vani sono stati gli incontri precedenti che lamentavano tali tematiche.
Risulta inspiegabile la volontà di un ennesimo ridimensionamento di un Ente che , unico nella sua dislocazione nell’Adriatico, con dati di fatto e grazie alla propria autonomia amministrativa ancorché sempre più limitata, , ha saputo svolgere, portando a termine con successo e nei tempi utili, le missioni affidate quali le emergenze riguardanti l’Albania, il Kosovo, il Libano, avrà come risultato il blocco delle lavorazioni che fin qui sono state portate a termine mentre, invece, nelle riunioni, incontri ed assemblee il personale chiedeva a gran voce e con grande e spirito di responsabilità il rilancio delle attività produttive di eccellenza di questo stabilimento, anche a favore di Enti esterni alla Amministrazione Difesa, investendo sul core product , che il “Memorandum d’intesa sul lavoro pubblico e la riorganizzazione delle Amministrazioni Pubbliche” ha recentemente stabilito.
Con quale metodo e motivazione il Suo Dicastero, Sig. Ministro spiegherà al contribuente che quanto verrà posto in essere dal 1 Aprile è sicuramente indirizzato ad ottenere una migliore razionalizzazione delle risorse a beneficio della efficienza ed efficacia? Come potrà giustificare, Sig. Ministro, la gestione di uno stabilimento di lavoro lontano 70 Km dalla sua Direzione amministrativa senza che siano poste in atto le necessarie opere di trasformazione ed innovazione che tali pensieri strategici necessitano? Tali tecnologie informatiche sono lontane anni luce da questa Organizzazione di Lavoro e in mancanza di tutto ciò sarà ben difficoltosa qualsiasi forma di collaborazione tra sede primaria e periferica creando, maggiormente, un rimpallo di decisioni, autorizzazioni e firme che significheranno una maggior burocrazia e tempo perso che hanno un unico comun denominatore : maggior costi di produzione !
La preoccupazione dei lavoratori della SSSD di Brindisi, Sig. Ministro, non si ferma a quanto fin qui esposto, dato che il trasferimento delle competenze amministrative vedrà svuotato di significato anche il servizio espletatone che, mancando di fatto, potrà creare solo esubero di personale che difficilmente troverà opportuno inserimento nelle attuali tabelle ordinative organiche di questa SSSD. Personale civile che dagli anni ’80 ed in mancanza del turn over, è diminuito sensibilmente passando da più di 400 unità alle attuali 206 pur mantenendo, nonostante l’esiguo numero, i compiti istituzionali affidati. Infine la chiara e singolare interpretazione politica del “problema Brindisi“ non può che turbare e presagire periodi di intensa difficoltà non senza dimenticare che lo stabilimento rimane inserito in un contesto di difficile realtà sociale ed occupazionale del territorio che risulta fortemente penalizzato sotto questo aspetto.
Egr. Sig. Ministro, i lavoratori di questa SSSD, lamentano e denunciano una inspiegabile presa di posizione unilaterale senza che questa venisse programmata e resa nota alle parti sociali, come più volte richiesto, presentandola, poi, quale “de facto“ a senso compiuto e senza possibilità di appello, decisione che ha declassato la SSSD di Brindisi a mero compito di Reparto di lavorazioni mentre, come recita il RAD, per la completezza della struttura organica, alla entità e varietà dei compiti da svolgere avrebbe dovuto mantenere la collocazione prevista dall’ annesso B, tabella B “Enti dipendenti dall’Ispettorato Supporto Navale della Marina“ del Decreto di Ristrutturazione del Ministero della Difesa che inserisce Brindisi quale Sezione Staccata di Supporto Diretto dell’ Arsenale di Taranto decreto che, inoltre, non prevede alcuna diminuzione, variazione o annullamento della autonomia amministrativa.
Non è questa , Sig. Ministro, ciò che viene chiamata quale razionalizzazione delle risorse, non è questa la risposta che il Paese si aspetta dalle trasformazioni che dovrebbero condurre l’economicità del prodotto dei servizi interni utili al governo ed alla difesa del Paese, non è questa la destinazione utile che i contribuenti si aspettano di veder destinate le proprie risorse contributive.
Le scelte riorganizzative così drastiche non possono essere decise stando comodamente seduti in poltrona a Roma!!! Bisogna, al contrario, coinvolgere ed ascoltare le realtà locali al fine di evitare, come in questo caso, macroscopici errori di valutazione che, invece di portare gli auspicati risparmi, determinano ulteriori aggravi di spesa per l’Amministrazione.
Alla luce di quanto fin qui riportato i lavoratori della SSSD di Brindisi chiedono che Lei, Sig. Ministro, sospenda le determinazioni poste in essere da Mariugcra con foglio n°I/1°/2163 del 7 Marzo 2007 e, di concerto con le OO.SS. Nazionali del Comparto Difesa, ne riveda le problematiche anche per non disattendere i Suoi buoni propositi, dichiarati all’atto del Suo insediamento, Sig. Ministro, che prevedevano la costante concertazione con le OO.SS.
RSU CGIL CISL UIL UNSA SNALD-INTESA
prot_arsenale
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