Brindisi, 16/03/2007
Rigassificatore, Associazioni: procedere alla "valutazione dell’impatto criminale"
Una delegazione delle Associazioni che si battono contro la realizzazione di un impianto di rigassificazione all'interno del porto di Brindisi è stata oggi ricevuta dal Prefetto Tafaro al quale è stata consegnata la seguente lettera aperta:
Illustrissimo Signor Prefetto,
l’inchiesta penale sulla vicenda del rigassificatore a Brindisi sta facendo registrare quotidianamente sviluppi sempre più clamorosi che dimostrano come tutto il procedimento autorizzativo è stato inficiato da gravissime illiceità.
Sappiamo bene che le responsabilità penali sono tali solo a seguito di sentenza definitiva di condanna ma è di tutta evidenza che gli sviluppi dell’inchiesta, quotidianamente riferititi dalla stampa locale, mettono in rilievo fatti che per le dichiarazioni degli stessi indagati dimostrano, con la loro inconfutabile oggettività e con la loro palese pacificità, che l’autorizzazione è stata emessa sulla base di presupposti gravemente inficiati da una mole di corruzioni, di abusi e di falsità documentali. Una cosa è quindi la eventuale responsabilità penale degli indagati che può essere affermata solo a seguito di un giudicato penale mentre altra cosa sono le illegittimità procedurali e gli abusi di potere che si possono cogliere a piene mani da quanto incontestabilmente emerge dalla inchiesta giudiziaria.
I resoconti stampa sono al riguardo, per le notizie sugli sviluppi dell’inchiesta che concordemente riferiscono, una fonte di informazioni che devono giungere al Governo e segnatamente, oltre che al Ministro dell’Interno, al Presidente del Consiglio, al Ministro dello Sviluppo Economico ed al Ministro dell’Ambiente, per essere tenute in debito conto nelle decisioni che le competenti autorità ministeriali dovranno prendere sulla questione nei prossimi giorni. Occorre quindi mettere in condizioni il Governo, chiamato a prendere atto delle tante irregolarità riscontrate tra le quali il difetto di Valutazione d’Impatto Ambientale, di procedere ad una appropriata “valutazione dell’impatto criminale” che il progetto ha avuto per i fatti messi in luce dall’inchiesta penale.
Sottoponiamo perciò questa esigenza alla Sua cortese attenzione per le determinazioni di Sua competenza. Così come La preghiamo di valutare l’opportunità, nell’ovvio rispetto dell’assoluta autonomia della indagine giudiziaria, di convocare il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica per un esame complessivo, con finalità preventive, degli effetti di turbamento e di allarme sociale che la seconda fase della tangentopoli brindisina può avere sulla sicurezza pubblica nell’accezione più ampia di tale espressione. Un Comitato che giustamente si è di recente riunito per fornire consulenze in ordine al grave fenomeno dell’usura, potrebbe essere convocato, a nostro modesto avviso, anche a fronte di diffusi fenomeni di corruzione che inficiano i processi di decisione della Pubblica Amministrazione e determinano nell’opinione pubblica disorientamento e sconcerto.
Le porgiamo distinti saluti.
Italia Nostra, Legambiente, WWF, Coldiretti-TerraNostra, Fondazione “Dott. Antonio Di Giulio”, Fondazione “Prof. Franco Rubino”, A.I.C.S., ARCI, Circolo ACLI Brindisi, Forum ambiente salute e sviluppo, Medicina Democratica, Comitato per la Tutela dell’Ambiente e della Salute del Cittadino Comitato cittadino “Mo’ Basta!”, Comitato Brindisi Porta d’Oriente.
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