Centro Commerciale: Confcommercio diffida il Comune
"E questa sarebbe la nuova idea di città del Sindaco Mennitti?". "A suo tempo abbiamo approvato quella volontà di cambiare modello di sviluppo tanto sbandierata in campagna elettorale ma ha deluso le aspettative della categoria mortificando tutti gli sforzi degli operatori economici. La controprova è nel dodecalogo che Mennitti ha dato recentemente alla stampa: nessun accenno alle attività produttive. Per lui è come se non esistessero i commercianti o gli artigiani".
Sono duri i responsabili della Confcommercio. "I negozi del centro sono il patrimonio della città, un valore che non può essere svilito da scelte errate e poco trasparenti".
Il riferimento è al nuovo centro commerciale; Confcommercio non ci sta proprio. Ed ha convocato la stampa per manifestare il disappunto e le numerose "anomalie" negli iter autorizzativi per la costruzione de "Le Colonne" e dell'ipermercato Carrefour.
Una storia che parte da lontano secondo Teodoro Malcarne. Dall'agosto del 2002 quando Aliotto voleva costruire un centro commerciale di fronte all'Ospedale Perrino. "Noi ci contrapponemmo presentando un ricorso al Tar. Vincemmo noi perchè il Tribunale sostenne che quella zona doveva essere adibita esclusivamente per il nosocomio. La società costruttrice si appellò al Consiglio di Stato ma poi lasciò cadere la cosa".
Dopo qualche anno una compagine sociale pressochè identica ha richiesto l'autorizzazione a costruire un Kilometro più avanti ottenendo la concessione. Secondo il parere della ConfCommercio gli atti autorizzativi sarebbero illegittimi soprattutto in relazione all'estensione del centro commerciale (31.000 mq contro un livello massimo di 20.000 mq), alla vivibilità ed alla viabilità della zona ed alla mancata previsione della valutazione di impatto ambientale.
Ma l'associazione di categoria non si ferma qui. Si denuncia a gran voce e per iscritto l'anomalia seguita alla "predisposizione degli atti pianificatori e programmatori - Atto di indirizzo e affidamento dell'incarico" sancita con una delibera comunale dell'8 Giugno 2006. Quell'atto - fanno sapere da ConfCommercio - è stato assunto con i pareri favorevoli dei Dirigenti Cioffi e Scioscioli, ai quali è stato affidato l'incarico nonostante l'evidente incompatibilità. Praticamente è accaduto che i dirigenti comunali hanno affidato a loro stessi un incarico previsto da una delibera che impegna "la somma di 80.000 euro sul Capitolo del bilancio comunale 2006".
L'associazione contesta anche di non essere stata chiamata a partecipare al procedimento amministrativo, né ad esprimere il parere di competenza nelle fasi dell'approvazione dei “criteri e parametri per la localizzazione dei nuovi esercizi pubblici” e del “Regolamento per la disciplina dele attività di somministrazione di alimenti e bevande". Questo in dispregio alle leggi vigenti secondo le quali “gli atti di programmazione“ dovranno assicurare il rispetto delle norme di partecipazione al procedimento amministrativo”.
Infine ConfCommercio lamenta che è sottoscritto a chiare lettere che le opere di urbanizzazione sarebbero dovute terminare prima dell'apertura del centro. "Ma così non è stato: basti vedere i lavori in corso nei pressi del centro commerciale e che l'Anas ha fatto sapere che termine dei lavori avverrà nei prossimi mesi".
L'Associazione - ha concluso il Presidente Alfredo Malcarne - diffida il Comune in relazione alle opere di urbanizzazione, al piano delle strutture ed al piano di somministrazione e si riserva di agire in tutte le sedi, per il rispetto e la tutela dei propri associati. Inoltre, già da domani, partirà l'opera di sensibilizzazione nei confronti dei consiglieri comunali per far comprendere loro quanto è dannoso perseverare in una politica cosi' dannosa per la città di Brindisi.
