Brindisi, 30/03/2007
Nigro (PRC): "non chiudete il ricovero di via Provinciale S. Vito"
Gianluca Nigro, della Segreteria Regionale del Partito della Rifondazione Comunista ha inviato una lettera aperta al Presidente della provincia di Brindisi, Michele Errico, ed al Sindaco di Brindisi, Domenico Mennitti, sulla vicenda della struttura di Via Provinciale S.Vito che ospita un gruppo di migranti.
Di seguito riportiamo il testo integrale del documento:
Caro Presidente, Caro Sindaco,
sono qui a scrivervi rivolgendomi a voi che avete la possibilità di incidere sulle scelte di governo.
Vorrei porre alla vostra attenzione la questione che riguarda la struttura di via Provinciale S. Vito, dove sono ospitati un gruppo di migranti.
Leggendo i giornali ho scoperto che la Caritas, organizzazione che gestisce la struttura, ha deciso di chiudere i battenti per via delle condizioni dello stabile. Vorrei utilizzare questo spazio per aprire una discussione approfondita sulla necessità di mantenere in piedi quella struttura.
Negli anni, anche in presenza di una legislazione di emergenza e vessatoria come la legge Bossi-Fini, sono venuti strutturandosi fenomeni di stanzialità di migranti nel nostro territorio e soprattutto dal 2002 in poi l’arrivo di braccianti nelle campagne del brindisino ha prodotto un processo di interazione fra le popolazioni locali e il mondo “altro” delle migrazioni.
Tutti i brindisini ricordano le decine di persone che dormivano in stazione intere stagioni per andare, all’alba, a vendere le braccia nelle nostre campagne. Qui viene il punto sul quale vorrei avere la vostra attenzione.
In questa provincia ed in questo Comune nessuna politica dell’accoglienza è mai stata messa in atto se non da organizzazioni private come la Caritas a fronte di un fenomeno che è diventato strutturale. In tal senso vorrei che l’intervento richiesto, cioè il mantenimento in vita della struttura di Via S.Vito, non fosse pensato come un intervento tampone di una “emergenza”, poiché questo approccio produrrebbe solo un elemento di separatezza fra quella struttura, o meglio, quel fenomeno e la complessità della discussione cui siete, siamo, chiamati a rispondere.
Suggerisco, con il garbo ed il rispetto che nutro nei vostri confronti, un altro tipo di approccio. Voi avete un compito arduo, consegnatovi dalla storia recente di questa città, quello di contribuire a produrre le direttrici culturali di questa comunità per superare la bassezza ed il provincialismo in cui siamo immersi. Chiudere la struttura di Via S. Vito significherebbe, oggi, guardare colpevolmente altrove rispetto ad un fenomeno che potrebbe, invece, produrre tanti elementi di avanzamento culturale e di emancipazione di un tessuto culturale e sociale malridotto com’è il nostro.
Valorizzare il lavoro di tanti volontari veri, non di professione, e mettere in luce ciò che di buono c’è in questa città, anche qui, significherebbe contribuire a creare una identità positiva del nostro territorio. Sapete bene quanto ne abbiamo bisogno.
Si mostrerebbe, inoltre, che la relazione con l’altro da se può essere gestita con gli strumenti della cultura e del confronto e che questo è foriero di ricchezza e di bellezza. Vi è in questa vicenda una pregnanza politica talmente elevata che sarebbe oltraggioso farsi sfuggire una simile occasione.
Fate che quel luogo possa diventare, insieme a tanti altri, un luogo di riscatto politico e culturale, dove politico assume il significato alto che gli è dovuto e viene declinato in tutela dell’interesse generale e trasformazione positiva della società.
Mi rivolgo a voi perché penso che oltre a rappresentare il livello istituzionale rappresentiate un elemento di diversificazione rispetto al panorama della classe dirigente che vi ha preceduto.
Fate in modo che quella forma di essere società possa attraversare la politica e contaminarla.
Non derubricate questa vicenda a guisa di problema amministrativo, fate che diventi discorso pubblico.
Mettete nella vostra agenda politica questa questione e avrete reso un servizio per l’emancipazione di questo territorio. Vi ringrazio in anticipo e attendo un cenno di riscontro.
Con stima,
Gianluca NIGRO
Segreteria Regionale PRC
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