Brindisi, 01/04/2007
Convenzioni, Licchello (Uil): "Enel non mantiene alcun impegno"
Per l'ennesima volta, in previsione di incontri con gli Enti locali, leggiamo sui quotidiani dichiarazioni ambientalistiche da parte dell'ENEL, come se i brindisini non vivessero in questa città e non conoscessero tutta la storia del Polo energetico degli ultimi 10/15 anni.
Abbiamo più volte dichiarato di avere la sensazione di sentirci come degli estranei in casa propria e leggendo questo tipo di notizie, per meglio dire questi “spot pubblicitari”, ci sembra di avere visto giusto.
Ci domandiamo, e domandiamo a tutti i responsabili politici del nostro territorio, così come a tutte le altre forze sociali ed ai cittadini, come è possibile dar credito ai proclami dell'ENEL quando questa Società non riesce a mantenere alcun impegno, compresi quelli sottoscritti, nei confronti della città!
L'ENEL, a Brindisi, non è riuscita neanche ad avere l'accreditamento EMAS, nonostante questo fosse l'unico vincolo ambientale previsto nella convenzione del 2003.
L'eccezionale aumento del consumo del carbone ha ridotto il nostro porto ad un Polo carbonifero difficilmente riscontrabile in altre realtà territoriali, riducendone effettivamente le potenzialità commerciali e civili, trasferite ormai alle città di Taranto e Bari.
I tanto sbandierati investimenti, compresi quelli relativi alla fermata dei gruppi e quelli dei nuovi scaricatori, non possono essere spacciati per miglioramento ambientale. Sarebbe uno schiaffo all'intelligenza! In realtà sono finalizzati all'utilizzo di una maggiore quantità di carbone per un più efficiente obiettivo di produzione.
Per quanto riguarda, invece, i numeri rilevanti in merito all'occupazione della Centrale Federico II°, che è la questione che più ci interessa per i risvolti socio-economici che ne derivano, bisogna dire che nuovamente si tenta di prendere in giro i brindisini. Intanto prendiamo atto, per la prima volta, che i dipendenti diretti sono 450, per cui si ha la prova che dal 2001 ad oggi, nonostante i risultati economici eccezionali conseguiti in questo sito produttivo, si sono persi per strada 140 posti circa di lavoro. Poi, in merito ai citati 1750 cartellini di presenza dell'indotto, sfidiamo l'ENEL, se ne ha il coraggio, di presentarsi al tavolo del 2 aprile 2007 con l'elenco analitico delle ditte appaltattrici e, quindi, con l'elenco dei lavoratori brindisini facenti parte dei predetti 1750.
Solo in questo modo ci può essere un segnale serio di chiarezza nei rapporti con la città!
In riferimento poi al tavolo di incontro tra ENEL ed Enti locali del 2 aprile p.v., vengono ancora una volta ignorate le prerogative dei lavoratori e della aziende locali. Infatti non c'è traccia di una qualsiasi convocazione delle parti sociali, così come successe disgraziatamente per le convenzioni del 2002 e del 2003.
In questi tavoli di confronto vengono presentati dati e numeri che solo le parti sociali possono confutare, dando così un apporto serio alle scelte politiche che devono essere tradotte in convenzioni.
La UIL provinciale da anni sta conducendo questa battaglia, negli ultimi tempi anche da sola, per contrastare l'arroganza e la prepotenza dell'ENEL sul nostro territorio. Oggi è giunto il momento di porre fine a questo modo di fare, ed è nostra convinzione che solo una concertazione tra le forze politiche locali e le forze sociali potrebbe portare ad un miglioramento delle condizioni socio-economiche del nostro territorio.
Se questo non lo si vorrà fare, ognuno assuma pubblicamente le proprie responsabilità senza più nascondersi.
Antonio Licchello Segretario provinciale UIL enel_entilocali1
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