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Francavilla F.na, Aggrediscono i CC intervenuti a sedare un litigio, arrestati tre uomini



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Francavilla F.na, 02/04/2007

Aggrediscono i CC intervenuti a sedare un litigio, arrestati tre uomini

Brutta storia. Da qualsiasi lato la si guardi. Un litigio in strada tra un uomo ed una donna (è partito tutto di là). Pesanti minacce da parte dell’uomo (anche di morte e per futili motivi). Due Carabinieri feriti. La donna anche. Due ricoverati presso il Reparto Medicina dell’Ospedale Camberlingo, entrambi tra gli aggressori, sebbene solo per “riferiti” scompensi cardiaci (i due fratelli arrestati sono entrambi cardiopatici).

Ce ne sarebbe abbastanza per ricamarci la sceneggiatura di una bruttissima fiction sul modo di intendere i rapporti interpersonali e le più elementari norme sulla buona educazione e sul rispetto altrui.

Sono le 21 di sabato sera, Dionigi CHIONNA, cl.1963, commerciante francavillese all’ingrosso di FRUTTA, sta litigando ormai da un po’ di ore, sebbene solo per telefono, con una ragazza, anch’essa di Francavilla Fontana. Il motivo del contendere, per quanto è dato sapere dalla denuncia che ha poi formalizzato la ragazza, sarebbe un debito di poche centinaia di euro che l’uomo avrebbe contratto con il fratello minore della donna, che alcuni giorni prima aveva effettuato dei lavori di tinteggiatura presso un appartamento in uso allo stesso Dionigi il quale, a differenza di quanto era stato concordato, non aveva ancora ottemperato al pagamento della prestazione lavorativa del ragazzo.

E la sorella, logicamente, conoscendolo direttamente, “si era permessa di sollecitarlo” sabato mattina, per il tramite del fratello Salvatore.
Apriti cielo. Un’onta da lavare, a dire della donna, con i peggiori insulti e con pesanti minacce: “NON TI DOVEVI PERMETTERE. DOVE SEI? COSI’ TI INSEGNO IO A FARE LA SPIA!”. Forse la famiglia non avrebbe dovuto sapere di quel lavoro.

La ragazza stava passeggiando, come era solita fare nelle serate del fine settimana, in compagnia di due sue amiche, testimoni involontarie della performance dell’uomo. Quando questo le raggiunge, è un crescendo di violenza, non solo vocale. La donna prende qualche ceffone che la segnano ben oltre le lesioni che le referteranno i dottori più tardi presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale francavillese e che passeranno in sette giorni salvo complicazioni. “RINGRAZIA CHE NON HO CON ME LA PISTOLA ALTRIMENTI TI AVREI UCCISO!” La donna è molto spaventata. Con il cellulare compone il 112 e chiede aiuto. L’operatore le manda in soccorso una pattuglia. Quando i Carabinieri arrivano sul posto, l’uomo, ha ancora le mani addosso alla ragazza, ma ritraendole cerca subito di giustificarsi con i militari. I Carabinieri vogliono vederci chiaro sulla vicenda e, dopo aver fatto accomodare Dionigi CHIONNA sulla Gazzella, invitano la donna, le sue amiche ed il figlio del primo, Pietro, anch’egli lì presente, a seguirli in Caserma per gli opportuni accertamenti.

Quando arrivano presso la sede della Compagnia in zona Peschiera, già nei pressi dell’ingresso si era creato un capanello di parenti di Dionigi CHIONNA che, evidentemente, erano già stati allertati dal giovane Pietro. Il tempo di passare i tre gradini dell’ingresso e, nei pressi della sala d’aspetto, l’uomo si accascia a terra esanime. I Carabinieri sono allarmati e spaventati. Si è saputo, poi, che alcuni anni addietro l’uomo era stato colpito da un infarto e, verosimilmente, l’agitazione per l’accaduto gli aveva creato un nuovo scompenso. Il Brigadiere urla al piantone di aprire la porta, di far entrare i parenti che, dall’esterno della cancellato, avevano visto cadere il congiunto in terra, e lì rimanerci, e di chiamare un’ambulanza. Tra gli intenti di questa mossa, istintiva, anche quello di rassicurarli personalmente sulle condizioni dell’uomo.

Quando arrivano nei pressi del corpo di Dionigi il colpo di scena. L’uomo si rialza fulmineamente e, senza apparente motivo, esclama ai parenti occorsi, suo fratello Salvatore, ed il figlio minorenne di questi, nonché il suo stesso figliolo: “MI HANNO PICCHIATO!”, indicando gli increduli Carabinieri I convenuti, quindi, altro non hanno pensato che VENDICARE il “malcapitato”, senza chiedersi se l’accusa fosse giustificata o se, invece, fosse stata il FRUTTO, diverso da quelli che solitamente tratta in ragione della sua professione, una botta possibilmente presa in testa cadendo in terra.
E pensare, riflettevano i due militari, che abbiamo fatto entrare i parenti per soccorrerlo! Fatto sta che i minuti a seguire sono un crescendo di violenza. Calci e pugni su tutto il corpo ed addirittura in viso per i due Carabinieri, che si sono visti sopraffare dagli aggressori, non solo numericamente in vantaggio, ma anche accecati da un orgoglio familiare, comunque ingiustificato, sulla scorta dell’assurda accusa rivolta loro da Dionigi. Che la reazione dei CHIONNA, quand’anche fosse stata il seguito di un sopruso dei Carabinieri, fosse stata irragionevolmente spropositata lo si è capito vedendo le ferite riportate dal Brigadiere e dall’Appuntato aggrediti.

Solo in seguito, i CHIONNA sono stati riportati alla calma, e solo grazie all’intervento di altri militari.
L’unica giustificazione che hanno saputo fornire è stata quella della provocazione. Eppure neanche il primo fermato, Dionigi, referti alla mano, ha riportato lesioni se non solo “riferiti problemi cardiaci e traumi contusivi”, non diversamente dimostrabili. Lesioni evidenti, invece, le hanno riportati i due Carabinieri: CONTUSIONE CRANIO FACCIALE CON LESIONE ESCORIATIVA REGIONE ZIGOMATICA SX, con prognosi di 10 giorni s.c., per il più anziano, CONTUSIONE RACHIDE CERVICALE CONTUSIONE CRANIO FACCIALE CON LESIONI ESCORIATE DEL VISO E DEL COLLO FERITA LACERO CONTUSA DEL PADIGLIONE AURICOLARE DX, e prognosi di 15 giorni s.c. per il secondo.

Più del dolore, però, i due non sopportavano le assurde accuse, seguito di un normalissimo intervento in strada per una banale lite. “Ma dove siamo finiti?”, continuavano a ripetere ai colleghi, increduli anch’essi.
Nelle ore successive, quando al termine degli accertamenti sulla dinamica degli avvenimenti, si è potuto stilare un resoconto di quanto accaduto, i reati ipotizzabili, per quanto assurdo, si limitavano a quello di “lesioni”, sebbene aggravate dal fatto di aver agito nei confronti di Pubblici Ufficiali. Né resistenza, né oltraggio, nulla di nulla. Un’aggressione bella e buona. In questi casi, comunque, in ragione del contenuto numero di giorni di prognosi, l’arresto è facoltativo.
Solitamente si valuta la necessità di restringere in carcere i colpevoli in ragione delle modalità di commissione del reato e della personalità di chi se ne è reso responsabile. Questa facoltà i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile l’hanno fatta valere in pieno, a prescindere delle valutazioni che prenderà l’Autorità Giudiziaria, nel corso dell’udienza di convalida dell’arresto che si terrà domattina (03 aprile). Da sabato notte, intanto, Dionigi e Salvatore CHIONNA, cl.1961, si trovano ristretti agli arresti domiciliari presso il Reparto di Medicina dell’ospedale francavillese, il figlio maggiorenne di Dionigi, Pietro, lo è stato fino a lunedì mattina, presso la sua abitazione, fino a quando, cioè, il Sost. Proc. Dr Francesco MATTIACE non lo ha scarcerato presupponendo l’ipotesi che al termine del processo, anche in caso di eventuale condanna, possa ottenere la sospensione condizionale della pena, trattandosi di infraventunenne incensurato. Il cugino di quest’ultimo, infine, minorenne (solo anagraficamente, tant’è che per picchiare due Carabinieri l’ètà ed il coraggio lo ha avuto anch’egli), è stato denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il tribunale per i Minorenni di Lecce, nella persona del Sost. Proc. Dott.ssa Simona FILONI.

Nelle prime ore della notte, come detto, anche la ragazza aggredita in strada da Dionigi CHIONNA ha sporto querela per lesioni e minaccia aggravata. Ancora non è dato sapere, però, cosa ha fatto scattare la scintilla della violenza nell’uomo e nei suoi parenti…forse non gli sarà piaciuto il modo con cui gli hanno chiesto le generalità.

COMUNICATO STAMPA Regione Carabinieri Puglia
Compagnia di Francavilla Fontana


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