Oria, 21/04/2007
Cavallo di ritorno: due uomini in arresto
Si è concluso con l’arresto di due oritani il tentativo di estorsione posto in essere dai due nei confronti di un anziano insegnante francavillese.
In realtà l’estorsione, i due, Cosimo Spina e Crocefisso Fitto, 25 e 36 anni, l’avevano già bella che consumata, tant’è che i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile li hanno bloccati ed arrestati proprio mentre si stavano spartendo il frutto della trattativa volta alla restituzione dell’auto dell’uomo rubata pochi a giorni addietro: 2.000 euro!
Non si era perso d’animo, il vecchietto, persino quando, al momento di denunciare il furto della sua auto e della motozappa, ancora riposta nel cassonetto del carrello appendice agganciato al retro della vettura, aveva accusato un malore in Caserma, tanto che l’Appuntato si era visto costretto a far intervenire un autoambulanza del 118.
E’ ancora mattina, il 17 aprile, quando l’insegnante francavillese, dopo aver passato alcune ore presso la sua campagna in c.da “Fratascone”, agro del comune di Oria, dove si reca abitualmente per immergersi, come gli piace fare, tra le piantine del suo orticello, stava preparandosi a rientrare a casa per il pranzo. Dopo aver caricato la motozappa sul carrello appendice, invece, si vede soffiare, proprio sotto lo sguardo, che aveva distolto solo per un momento per chiudere con un chiavistello la casetta degli attrezzi, l’auto e tutto il suo rimorchio.
A nulla è valso il tentativo disperato di rincorrere a piedi i due malfattori che si allontanavano persino facendosi beffa di lui che ansimava alle loro spalle. Sarà stata proprio la fatica supplementare ed imprevista di quell’inseguimento, poi, a minacciare la sua incolumità, se è vero che, come detto, si era poi sentito male al momento di denunciare il furto.
Appena uscito dalla Caserma, quindi, parlando della sua disavventura con amici e conoscenti viene a sapere chi avrebbe potuto aiutarlo per rientrare in possesso dei suoi mezzi. “Se vai da quello della legna ad Oria, vedrai che con qualche centinaia di euro recuperi tutto!”. Armato di tutta l’intenzione di riavere il maltolto, quindi, si porta presso il deposito di legna sito sulla via per manduria, ad Oria. Lì, il nostro insegnante viene invitato ad una trattativa proprio dal titolare della rivendita di legname: “Non preoccuparti, professò, ci penso io! Non ti porto rancore per tutte le insufficienze che mi hai dato a scuola!”.
Il ragazzo, infatti, era stato persino un allievo dell’insegnante e per questo si era detto ben felice di poterlo “aiutare”. Ma, come si sa, nessuno fa niente per niente, e anche l’aiutino di Spina aveva il suo prezzo: € 2.000 euro!
La trattativa, quindi, si avvia fino a quando, ieri pomeriggio, il professore viene contattato per la riconsegna dell’auto, del carrello e della motozappa. L’appuntamento è dapprima presso la rivendita di legname, poi Spina ed il professore, unitamente a Fitto, si allontanano. I tre sono guardati a vista dai Carabinieri del Nucleo Operativo, appositamente predisposti a bordo dalle auto civetta. L’uomo stava per essere accompagnato sul luogo ove sarebbe rientrato in possesso del maltolto.
Così è stato, ma quando i due malviventi si stavano allontanando da quello steso posto, sono stati praticamente circondati dalle auto di servizio e trovati ancora in possesso delle banconote utilizzate per il “riscatto”. Solo 1.800 euro, però. Spina, proprio in ragione del rapporto di conoscenza con il suo vecchio professore, aveva voluto praticargli uno sconto: “Queste, professò, sono per la nostra conoscenza!”, quasi facendosi beffa del pover’uomo.
Dell’arresto in flagranza per estorsione, poi, ne è stata data notizia al Dr. Antonio Negro, Sostituto di turno presso la Procura brindisina, e ai difensori di fiducia, Avv. Pasquale Fistetti e Avv. Raffaele Pesce.
Esempio di legalità per i giovani e correttezza nei confronti della Giustizia, lo spirito collaborativo dell’uomo. Quando il figlio dell’anziano insegnante, che vive fuori Francavilla Fontana per motivi di lavoro, ha saputo del buon esito dell’operazione, ha chiesto di far giungere al padre un suo messaggio.
I due non vivono un sereno rapporto familiare, ma l’occasione, lo si spera, potrà essere anche motivo di riavvicinamento e riappacificazione: “Maresciallo, dica a mio padre che ha tutta la mia ammirazione per quello che ha fatto, per aver denunciato il vile tentativo di estorsione perpetrato nei suoi confronti. Sono fiero di lui!”.
COMUNICATO STAMPA REGIONE CARABINIERI PUGLIA
COMPAGNIA DI FRANCAVILLA FONTANA
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