Fasano, 30/04/2007

A Selva di Fasano il XXII Congresso di Podologia


“L’obiettivo è quello di arrivare a creare la laurea di secondo livello in podoiatria, cioé formare una figura di professionista autonoma e completa, attraverso l’acquisizione di un patrimonio di conoscenze e competenze, un codice deontologico ed etico ed una capacità autonoma di individuare e risolvere i problemi di salute relativi alle patologie del piede.
Tutto questo senza dimenticare il punto di vista generale, curando con attenzione la persona umana completa anche nel suo contesto sociale”.

Questo al centro dell’intervento del professore Vincenzo Ziparo, preside della II Facoltà di medicina e chirurgia dell’Università “La Sapienza” di Roma, presidente del XXII Congresso nazionale di Podologia che si è aperto oggi pomeriggio a Selva di Fasano (Brindisi), all’Hotel Sierra Silvana, e che terminerà martedì 1 maggio.
Alla cerimonia di apertura hanno partecipato anche il dr. Claudio Mastrocola, in rappresentanza del Ministero della Salute, e del dr. Antimo Aiello, per l’Associazione medici diabetologi (AMD).

L’appuntamento di quest’anno tratta tutte le più importanti patologie podaliche, da quelle del bambino a quelle dell’adulto e dell’anziano. “Questo Congresso è l’evento più atteso e unanimemente riconosciuto come il più importante sulla scena podologica italiana – ha dichiarato Giovanni Pepè, presidente dell’Associazione italiana podologi (Aip) nella sua relazione introduttiva - e sono orgoglioso di aver portato la podologia in Puglia.
Dopo gli ultimi accadimenti sul territorio abbiamo avuto l’ennesima conferma di come l’Aip sia da sempre, e ancor più lo è ora, l’unica portavoce ufficiale della podologia, tanto è vero che ne danno sicura testimonianza le personalità presenti a questa edizione”.

Nel contesto generale, grande interesse merita la complicanza del piede diabetico e della possibilità di prevenirla, discusse in un apposito workshop dai prof. Marco Cavallini, Guglielmo Pranteda e Mauro Montesi, presidente onorario dell’Aip.
Il trattamento della complicanza da parte del podologo, secondo uno studio americano, può ridurre del 60% le amputazioni, che nel 2004 ammontavano per l’Italia a ben 6.973, con una degenza media di 19,8 giorni.
In Puglia sono state registrate nello stesso anno 409 amputazioni con in 6.166 giornate di degenza per una media di 15,1 giorni (vedi tabelle allegate). Un dato che incide sulla spesa sanitaria della regione, per la realizzazione di questi interventi, per circa 3.300.000 euro.

“È per questo – ha affermato Mauro Montesi – che l’Aip punta ad attivare team diabetologici con inserimento a pieno titolo della figura del podologo e, parallelamente, il rafforzamento della medicina del territorio, con il riconoscimento degli studi podologici accreditati. Al centro del nostro progetto, in ogni caso, è collocato il medico di famiglia, con il quale il podologo deve interagire per potenziare l’azione di prevenzione e cura della patologia”.

Grande attesa per alcuni temi che verranno trattati nelle prossime sessioni. Dalle patologie del piede dello sportivo alla prevenzione per il piede dei bambini; dalle onicocriptosi (unghia incarnita) alle micosi, fino al piede delle donne in gravidanza. Tutti problemi di grande attualità nel panorama delle misure volte alla prevenzione e alla qualità della vita della popolazione.
In tale contesto ben si inquadrano le parole del Ministro della Salute, On. Livia Turco, la quale nel suo indirizzo di saluto ha sottolineato il contributo che i podologi sapranno dare per migliorare l’efficienza e l’efficacia dell’assistenza ai cittadini. “Associazioni come la vostra – ha detto – sono in grado di fornire contributi importanti per affrontare problematiche che richiedono non solo risposte tecniche, ma anche di sostegno in campagne, azioni e servizi finalizzati ad innalzare il livello delle coscienze e delle sensibilità, nonché dell’appropriatezza e della qualità dell’assistenza ai cittadini”.