Villa Castelli, 09/05/2007

Un arresto per violenza sessuale

Forse è finito un incubo per una insegnante di Villa Castelli. Il suo ex uomo, tra l’altro già sposato, proprio non ne voleva sapere di troncare quella relazione clandestina a cui proprio la donna aveva deciso di mettere fine quando aveva capito che non avrebbe potuto avere futuro.

In quel momento, a ridosso delle ultime festività natalizie, è cominciato l’incubo più brutto della sua vita. L’uomo, S.A., 47 anni di Grottaglie, ha incominciato a tempestarla di telefonate ed sms, sempre più pressanti e, oltre modo molesti. Quando anch’egli si è reso conto che l’unione che mai avrebbe dovuto iniziare non avrebbe avuto ulteriori sbocchi, ha dato sfogo al peggio di se, il peggio di ogni uomo.
“Una donna non si dovrebbe offendere neanche con un fiore”, recita un vecchio detto, quando gli uomini eran tutti Signori, con la S maiuscola. Il nostro invece, dopo aver ingiuriato e minacciato, anche di morte, con epiteti che definire volgari sarebbe un eufemismo, la donna che, manco a dirlo, stava tentando di convincere a ritornare insieme in nome forse solo dell’orgoglio del maschio ferito, ha pensato bene di macchiarsi del più ignobile dei reati, o forse solo uno tra questi, se mai si potesse stilare questa inqualificabile classifica.

Dopo aver convinto l’ex amata ad un ultimo incontro, nel corso del quale aveva invano cercato ancora di ricucire il filo della passione, ha consumato, nel freddo abitacolo della sua utilitaria e contro la volontà della donna, l’ultimo orgasmo in comune. Così, con violenza.

E’ stato forse l’ultimo atto che la donna gli ha consentito, così, se fino ad allora aveva tollerato la miriade di minacce ed ingiurie che l’uomo le riversava contro quotidianamente, dopo questa performance, sicura più che mai di andare fino in fondo, si è portata presso la Stazione dei Carabinieri di Villa Castelli, dove con non poco imbarazzo, ha raccontato al Maresciallo Roberto DAMMACCO la sua triste storia. Immediate le indagini svolte dai Carabinieri a surrogare il racconto della donna, forti della convinzione di poterle credere giacchè mai la donna avrebbe avuto motivo di esporsi in tal senso per puro spirito diffamatorio.

Il rapporto stilato alla Procura della Repubblica di Taranto, poiché i fatti di sarebbero svolti in quella provincia, ha avuto l’epilogo investigativo con l’emissione del provvedimento di applicazione della misura cautelare a firma del Giudice Pio GUARNA. Ora la palla passa ai Tribunali.
Nel frattempo l’uomo è stato ristretto presso la propria abitazione in Grottaglie in regime di arresti domiciliari, sol perché incensurato.

Nel frattempo anche ad Erchie, i Carabinieri della locale Stazione, condotta dal Maresciallo Roberto BORRELLO, hanno tratto in arresto C.D., 33enne erchiolano, provvedimento di esecuzione della pena divenuta definitiva al termine dell’iter processuale, per un reato commesso nel 2001. L’erchiolano è stato associato presso il carcere di Borgo San Nicola in Lecce.

“E’ l’ennesimo risultato della costante vicinanza alla cittadinanza, il risultato conseguito in Villa Castelli, se anche si pensasse che problematiche come quelle in argomento sono già di per se stesse difficilmente affrontabili con persone dello stesso sesso. La fiducia che la vittima ha riposto nelle istituzioni, e nell’Arma dei Carabinieri in particolare, che nel presidio del piccolo comune a ridosso della Valle d’Itria non conta neanche un Carabiniere di sesso femminile, assume per questo un significato ancora maggiore”.
“L’occasione è propizia, invece, per ricordare il Numero telefonico gratuito antiviolenza donna “1522", attivo da oltre un anno su tutto il territorio nazionale, istituito dal Ministero per le Pari Opportunità per fornire una risposta ed un aiuto da parte delle istituzioni a tutte le donne, anche a quelle extracomunitarie, che subiscono violenze e abusi, o hanno bisogno di un supporto a causa di condizioni di disagio. Il servizio può fornire un primo supporto specialistico di accoglienza ed assistenza psicologica e giuridica e di indirizzo verso le strutture pubbliche e private presenti sul territorio: centri antiviolenza, forze dell'ordine, strutture sanitarie".
"La violenza nei confronti delle donne è un male che purtroppo non conosce confini, prescinde da cultura, ceto, strutture sociali, colpisce le società avanzate e quelle meno progredite. Il nostro paese non è immune da questo male, che si consuma nella maggior parte dei casi all'interno della cerchia delle persone vicine alla vittima". “La finalità della nostra vicinanza alla cittadinanza, anche in questo campo, è quello di far emergere il sommerso che, purtroppo, è ancora vasto in questa dolorosa materia”.

COMUNICATO STAMPA COMPAGNIA CARABINIERI DI FRANCAVILLA FONTANA