Brindisi, 03/02/2004
Rigassificatore: gli ambientalisti chiedono trasparenza
Sulla stampa locale di venerdì 30 il Sottosegretario all’Ambiente si era dichiarato perplesso circa l’ubicazione dell’impianto di rigasificazione del metano a Capobianco. I suoi dubbi nascevano dalla consapevolezza della pericolosità dell’impianto, aggravata dalla vicinanza ad altri impianti altrettanto pericolosi, e dalla mancanza di spazio per le eventuali imprese che volessero utilizzare il freddo (Noi aggiungiamo anche per la paralisi del porto che ne seguirebbe).
Sabato mattina – in un’intervista ad un’emittente televisiva locale – si è ricreduto. Avendo letto i documenti del Ministero ha constatato che l’iter amministrativo era in regola, e quindi nulla ostava alla costruzione dell’impianto dove stabilito.
Per cui:
1) un autorevole esponente del Ministero interessato deve rileggersi le carte relative ad un problema di cui si era reso conto personalmente nella sua visita ai siti industriali;
2) la regolarità della procedura cancella ipso facto la pericolosità dell’impianto, la presenza di altri impianti a rischio, e addirittura allarga lo spazio per le altre imprese.
Entrambe le situazione sono al limite del paradossale.
Nella conferenza tenuta dal Partito Repubblicano sabato mattina si è detto che sarebbero state contrastate le scelte sciagurate effettuate dalla precedente amministrazione.
Quindi chiediamo al Coordinatore Provinciale Claudio Niccoli di esprimersi con chiarezza su questo argomento.
La popolazione ha il diritto di sapere quale futuro l’aspetta: l’impianto proposto dalla B.G. appartiene al passato e alla vecchia logica di uno sviluppo fittizio favorevole alle grandi imprese e non alla cittadinanza.
Se si continua su questa strada tutte le promesse di cambiamento saranno solo chiacchiere – come al solito – preelettorali. La Città non ci crede più, e non è più disposta ad accettare altre mistificazioni.
Legambiente, Italia Nostra e WWF hanno chiesto alle Istituzioni locali (Provincia, Comune, Autorità portuale e Capitaneria di porto), ai sensi della legge sulla trasparenza, gli atti in loro possesso circa le autorizzazioni date e la progettazione dell’impianto.
La trasparenza – d’ora in poi – non dovrà essere una vuota parola, ma la prassi da seguire in ogni atto amministrativo.
COMUNICATO STAMPA DI LEGAMBIENTE, ITALIA NOSTRA, WWF
Dalla redazione giornalistica di Puglia Tv
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