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Brindisi, PdCI: bloccare i lavori di Piazza Camillo Monaco



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Brindisi, 14/05/2007

PdCI: bloccare i lavori di Piazza Camillo Monaco

Piazza Camillo Monaco. Un piccolo spazio verde tra vecchi palazzi di edilizia popolare a Brindisi. Un piazzale di terra ed erba con splendidi maestosi pini in cui sono cresciute giocando intere generazioni del quartiere Santa Chiara e Commenda. Una delle tante piazze previste da quei bei progetti di case popolari degli anni cinquanta e sessanta in questa cittadina salentina.
Piazza Monaco è in fase di ristrutturazione. Piazza Monaco è stata distrutta. Al posto di quel prato ora c’è una lastricato di cemento, diversi alberi secolari sono stati abbattuti e quei pochi rimasti sono destinati a morire perché le loro radici sono state tagliate e la terra è stata ristretta in una colata di cemento che non lascia alcuno spazio al respiro necessario per quei pini. Ancora una volta in questa città la logica selvaggia della distruzione ha avuto la meglio.
La scelta di trasformare quella piazza da spazio verde in probabile parcheggio per auto può essere ritenuto un incidente di percorso o c’è altro dietro?
In questi stessi giorni si citano sulla stampa i progetti di riqualificazione del Cesare Braico e del Canale Patri. E’ legittimo chiedersi se anche in quei progetti si intende percorrere un disegno di smantellamento parziale o totale di quelle zone verdi?
Il dubbio è reale perché Brindisi è una città sempre più degradata. Il progetto di riqualificazione del Centro Storico è in fase di ripensamento: Corso Roma e Piazza Cairoli parzialmente riaperte al traffico non hanno risolto alcun problema per gli esercizi commerciali e in compenso stanno distruggendo le basole e hanno ridotto lo spazio dell’isola pedonale in misura consistente. La stessa isola pedonale ormai è tale solo in teoria perché è continuamente percorsa da auto, furgoni, taxi e così via con continui danni alla stabilità dei pavimenti.
La realtà è che Brindisi non ha alcun progetto reale di riqualificazione urbana e ancor di più non ha un progetto serio in materia di rimboschimento e di incentivo al verde e alla tutela dei parchi pubblici. Ciò è paradossale in una città tra le più inquinate in Europa.
E’ recente la notizia che la Centrale a carbone di Cerano è tra le prime trenta centrali più inquinanti al mondo. Sarebbe ovvio che il Comune pensasse in un simile contesto ad un progetto di aumento delle aree verdi e un incremento dei parchi attrezzati per l’infanzia e per gli anziani. Invece le scelte politiche vanno nella direzione esattamente opposta: i pochi parchi pubblici sono in uno stato di notevole degrado e spesso senza custodia per tutelare i pochi attrezzi di gioco per i bambini. E ora è partita la fase di ristrutturazione di molte piazze del circuito urbano sui cui contenuti conosciamo davvero poco. L’esempio di Piazza Monaco è preoccupante. Se il progetto è quello di eliminare la terra e gli alberi per procedere ad un percorso di cementificazione selvaggia è arrivato il momento di entrare nel merito di questi progetti e bloccarli prima che sia troppo tardi.

Serve quindi uno slancio dell’intera cittadinanza che non può assistere impotente e passiva a questa devastazione dei beni pubblici. Si è lottato tanto, vincendo, contro l’installazione del Rigassificatore a Capo Bianco. Ora è giunto il momento di entrare nel merito, con la partecipazione civile, democratica e consapevole, sulle politiche complessive dello sviluppo di Brindisi. Tra queste c’è sicuramente la questione del verde pubblico e della difesa di un patrimonio storico e ambientale.
Gli alberi di Piazza Monaco, come anche la fauna che abitava su quegli alberi, sono un patrimonio dei quartieri e della città.
Non possiamo più assistere ad una logica incivile e incolta che preferisce solo cemento per parcheggiare le proprie auto togliendo i pochi spazi esistenti per i bambini, per gli anziani e per la socializzazione dei cittadini. La riqualificazione deve partire dalla consapevolezza di ciò che serve veramente per lo sviluppo della città in un quadro armonico.
Va ricordato, a tal proposito, il disastro che è stato coscientemente compiuto nel quartiere Casale in cui in pochi anni sono state distrutte ville ottocentesche e rasi al suolo ettari su ettari di verde e di alberi secolari. Il polmone verde di Brindisi è stato ormai completamente distrutto trasformando un quartiere esemplare in un quartiere dormitorio. In realtà distruggendo quel quartiere si è distrutta anche la memoria di Brindisi. Vogliamo ora fare qualche cosa per riappropriarci di questa città o dobbiamo ancora assistere passivi e complici ad un ulteriore grave distruzione di quel poco che ci resta?
Pertanto come Sezione di Brindisi del Partito dei Comunisti Italiani chiediamo che i lavori di Piazza Camillo Monaco siano bloccati e sia fatta chiarezza sulle responsabilità di un simile progetto. Così come chiediamo chiarimenti anche su tutti gli altri progetti di riadeguamento nelle piazze del Comune di Brindisi. Ci aspettiamo risposte chiare e trasparenti.

Sezione di Brindisi del Partito dei Comunisti Italiani


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