Brindisi, 18/05/2007

Illegittima la pista di collegamento con il Rigassificatore: esulta la provincia

Si rileva con soddisfazione che la conferenza di servizi decisoria sul sito inquinato di interesse nazionale di Brindisi ha deliberato di “ritenere illegittima la realizzazione della pista di collegamento tra la strada esterna al Petrolchimico e l’area di collegamento a mare in concessione alla Brindisi LNG, atteso che l’intervento è stato effettuato in pendenza della restituzione agli usi legittimi dell’area medesima senza la preventiva caratterizzazione dello stato qualitativo delle acque sotterranee, che sulla base degli accertamenti analitici risultano contaminate da ferro, selenio, manganese, arsenico, nichel, boro, fluoruri, solfati e 1,2-Dicloroetano”.

La Conferenza di servizi decisoria ha chiesto quindi alla Brindisi LNG “di ripristinare, entro 15 giorni dalla data di ricevimento del verbale, lo stato dei luoghi mediante la rimozione della pista di collegamento”.
Il verbale è in corso di spedizione.

I lavori a terra in area non restituita agli usi legittimi erano stati oggetto da parte della Provincia di Brindisi di pronta comunicazione alla Procura della Repubblica in data 1 settembre 2006.
Attualmente l’area è sotto sequestro giudiziario.

La conferenza di servizi ha inoltre approvato il piano di caratterizzazione dell’area marina di oleodotto fuori servizio da rimuovere, presentato dalla LNG in seguito all’opposizione della Provincia a caratterizzazioni non basate su piano formalmente approvato.

La stessa conferenza di servizi ha accettato la richiesta della Provincia che gli ulteriori piani di caratterizzazione siano integrati sulla base delle procedure che l’ICRAM, Istituto Centrale per la Ricerca Scientifica e Tecnologica Applicata al Mare, ha definito per le aree marine del sito inquinato di Brindisi.

Nella soddisfazione per l’accoglimento delle proprie richieste, da parte dell’Amministrazione Provinciale permane la denuncia del grave danno comportato al territorio brindisino da una caratterizzazione parcellizzata anziché complessiva che ha consentito opere di grandissimo impatto ambientale quali la colmata su singole aree restituite agli usi legittimi senza la preventiva conoscenza dello stato di inquinamento dei luoghi nella loro interezza.
Permane così il paradosso di due aree marine liberalizzate sebbene la linea di confine tra esse stesse (l’oleodotto) sia ancora da caratterizzare.

COMUNICATO STAMPA AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI BRINDISI