Oria, 19/05/2007
Tentarono uno scippo: arrestati dai Carabinieri
Ultimo giorno di un caldo giugno. A.D. 2006. Alla Centrale Operativa della Compagnia di Francavilla Fontana arriva la richiesta d’aiuto di una giovane impiegata francavillese: “Aiutatemi, hanno appena cercato di scipparmi!”.
Con la stessa freddezza, seppur comunque visibilmente scossa, quella stessa ragazza aveva poco prima evitato lo scippo della propria borsa, da parte di due giovani, che oggi hanno un nome ed un volto, che si erano poi allontanati a bordo di un ciclomotore. La sua reazione, però, si era scontrata con la bramosia di quei due, al secolo PATRIZIO TAMBURRINI, 25 anni, e Salvatore ZANZICO, che di anni ne ha già 41, che, incuranti delle conseguenze, avevano cercato di strapparle la borsa pur quando la donna era finita in terra, con il risultato che la poveretta era stata trascinata per alcuni metri prima di rovinare definitivamente in terra.
Comportamento ignobile, quelle di quei due malviventi, che finì per inquadrare la loro condotta nel più grave reato di rapina impropria, sebbene tentata. In ospedale, poi, venne medicata per “trauma contusivo escoriativo spalla sx, escoriazioni multiple del dorso, braccio dx, stato, stato di ansia reattiva”, e giudicata guaribile con una prognosi di gg.10 (dieci) s.c..
Immediatamente le pattuglie dell’Aliquota Radiomobile e di quella Operativa si ponevano alla ricerca dei predetti malfattori, seguendo la direzione di fuga indicata dalla vittima.. Pochi minuti dopo, infatti, sulla S.P. “Francavilla Fontana – Villa Castelli”, veniva rintracciato un ciclomotore con a bordo due giovani che corrispondevano alla descrizione degli autori dello “scippo”. Alla vista dei Carabinieri i due si immettevano in una strada sterrata dandosi alla fuga, prontamente inseguiti dagli uomini in uniforme a bordo della veloce Gazzella, dando vita a quello che, memoria di mille e mille fotogrammi, sembrava raffigurare il più classico degli inseguimenti degno del più avvincente dei film polizieschi.
Poco dopo, quindi, il ciclomotore si addentrava nelle campagne e, per un tratto, gli stessi operanti continuavano ad inseguire i malfattori a piedi. In seguito, però, il ciclomotore veniva rinvenuto nelle campagne limitrofe, a ridosso di un muro in pietra, regolarmente chiuso a chiave e poggiato sul cavalletto.
Intanto, la ragazza formalizzava presso gli Uffici del Nucleo Operativo e Radiomobile la denuncia per quello che, tutto sommato fortunatamente, era rimasto “solo” un tentativo di “scippo”. Cronaca insegna, infatti, come spesso, malauguratamente, simil fatti si trasformano nelle più assurde delle tragedie.
Immediato, quindi, quasi senza soluzione di continuata rispetto alla commissione del fatto-reato, l’inizio delle attività di indagine tese all’identificazione dei malviventi, che, nel frattempo, come detto, erano riusciti darsi definitivamente alla fuga facendo perdere le loro tracce.
Determinanti, sin dalle prime battute, l’apporto fornito da un giovane testimone, il quale, sebbene molto sommariamente, fornì la descrizione fisica e dell’abbigliamento dei due malviventi.
“Forti dell’esperienza acquisita negli anni, che coniughiamo, lasciatecelo dire, con una dose di pazienza fuori dal comune, abbiamo mosso le prime indagini sin dai primi passi, attivando una serie di contatti nell’ambiente malavitoso locale, giacchè, facile era pensare, che tale tentativo fosse maturato nell’ambiente di poveri tossicodipendenti alla ricerca disperata di qualche centinaio di euro per soddisfare l’ormai fisiologico bisogno di acquistare ed assumere sostanze stupefacente. Diversamente non si sarebbe spiegato la scelta di un così "magro bottino", quale obiettivo”. “Altro particolare che, fortunatamente non abbiamo sottovalutato è stata la cura con la quale il ciclomotore era stato abbandonato nelle campagne, il che lasciava presupporre che non si trattasse di un mezzo di provenienza furtiva”. “Più indicazioni, infatti, convergevano, sull’attribuzione di quel mezzo, sebbene intestato ancora ad un cittadino italiano residente nel Nord, nella disponibilità esclusiva di uno degli odierni arrestati”.
Il risultato delle indagini e di tutti gli accertamenti, non ultime persino le dichiarazioni degli stessi familiari dei due arrestati, allorquando vennero individuati ed identificati, che non furono in grado, quei parenti, di fornire l’alibi necessario per poterli scagionare dal castello accusatorio che i Carabinieri del Nucleo Operativo avevano costruito intorno alle loro figure, hanno formato una corposa informativa che andò a depositarsi, nelle scorse settimane, sulla scrivania della DOTT.SSA MYRIAM IACOVIELLO, che sin dall’inizio aveva coordinato le indagini dei Carabinieri di Francavilla Fontana. Le valutazioni del Sostituto Procuratore, a loro volta, costituirono la logica richiesta di cattura a firma del GIUDICE PER LE INDAGINI PRELIMINARI, Dr ALCIDE MARITATI
IERI SERA I CARABINIERI DEL NUCLEO OPERATIVO E RADIOMOBILE DI FRANCAVILLA FONTANA HANNO PRESNETATO, A DISTANZA DI QUASI UN ANNO, IL CONTO
A SALVATORE ZANZICO E A PATRIZIO TAMBURRINI, SALATISSIMO.
L’INCRIMINAZIONE, IN TERMINE PENALI, PARLA DI TENTATA RAPINA AGGRAVATA.
Al termine delle operazioni, quindi, i due sono stati ristretti presso i loro domicili a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Nei prossimi giorni saranno interrogati.
In quella occasione, cercheranno verosimilmente di dare una giustificazione a quell’assurdo pomeriggio, che solo per fortuna non ha avuto conseguenze ben più nefaste.
“E’ cronaca di questi giorni, infatti, dell’arresto di un giovane ROM, in Campania, ritenuto responsabile, tra l’altro, dell’omicidio di una donna che si era opposto, bontà sua, al furto della propria autovettura”. “L’interrogativo, dopo storie del genere, nasce quasi spontaneamente: E’ possibile trovare la morte sol perché si è tentato di difendere ciò che con tanti sacrifici si costruisce, fosse questo una macchina o più semplicemente una borsa, magari regalo di una persona cara?”.
TAMBURRINI PATRIZIO, nel frattempo si è trasferito a Taranto, ove abita presso una azienda agricola in c.da “Paolo VI”. L’augurio di tutti è che quelle malefatte possano essere solo uno spiacevole ricordo.
COMUNICATO STAMPA COMANDO CARABINIERI DI FRANCAVILLA FONTANA
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