Rigassificatore, Italia Nostra: "annullare l'autorizzazione"
L’autorizzazione a realizzare il rigassificatore di Brindisi deve essere annullata. Per ottenere questo risultato occorrerà intraprendere la prescritta procedura dell’autotutela. Intanto deve essere immediatamente sospesa l’efficacia dell’atto autorizzativo. Sono queste le richieste di Italia Nostra a dieci giorni dalla conferenza del 28 maggio quando saranno prese le decisioni sul rigassificatore.
L’Associazione ricorda che l’autorizzazione è stata giudicata illegittima da tutti i partecipanti alla conferenza del 22 marzo per due ragioni: la prima è la mancata consultazione preventiva delle popolazioni interessate, la seconda è la mancata effettuazione della prescritta valutazione d’impatto ambientale. A questi due vulnus inferti alla legge, va aggiunto anche “l’eccesso di potere”. Vizio questo determinato da una mole di macchinazioni, irregolarità, falsità, abusi e loschi affari emersi dagli atti dell’inchiesta penale sulla tangentopoli brindisina.
A tutto ciò va poi sommato che non avrebbe alcun senso e sarebbe in contrasto coi risultati della conferenza dei servizi una soluzione tesa a far effettuare una postuma procedura di impatto ambientale. Una simile scelta infatti non farebbe decadere l’altro motivo di illegittimità e cioè la mancata consultazione dei cittadini. Né l’autorizzazione verrebbe emendata dal vizio di “eccesso di potere”. Per tutto questo Italia Nostra nazionale appoggia con convinzione la richiesta di annullamento dell’atto che era già stata avanzata da un esposto diretto ai ministri Bersani e Pecoraro Scanio e firmato da numerose associazioni ambientaliste.
Non è ammissibile alcuna sanatoria, l’unica via da percorrere è l’annullamento dell’autorizzazione. Solo così si può chiudere questa scandalosa vicenda.
